OpenAI ha deciso di interrompere temporaneamente l’accesso ai test della piattaforma di generazione video Sora, dopo che un gruppo di artisti ha reso brevemente disponibile al pubblico il proprio accesso anticipato su un sito web raggiungibile da chiunque.

Per chi ancora non lo sapesse, Sora è un nuovo modello di intelligenza artificiale presentato da OpenAI all’inizio di quest’anno, in grado di generare video realistici e complessi della durata massima di un minuto. Attualmente ancora in fase di sviluppo, la piattaforma è stata, fino a qualche giorno fa, disponibile in accesso anticipato in versione alpha ad alcuni artisti che hanno potuto testare le possibilità offerte da questo modello.

Nella giornata di martedì, una parte di questi artisti-tester che si fa chiamare con il nome di PR Puppets, ha reso nota online la piattaforma, postando su un sito web accessibile a chiunque la pagina di accesso a Sora, condivisa da OpenAI esclusivamente agli artisti che hanno deciso di prendere parte alla fase di test, fornendo presumibilmente anche i propri token privati di accesso.

Il leak di Sora è una forma di protesta da parte degli artisti

Il gesto messo a punto dai PR Puppets è in realtà una forma di protesta, dopo mesi in cui gli artisti si sono sentiti sfruttati come tester non retribuiti mentre contribuiscono allo sviluppo della piattaforma. Anche se l’accesso alla pagina è stato presto revocato da OpenAI, il leak ha subito fatto il giro della rete e diversi utenti sono riusciti a creare e condividere i propri video.

Gli artisti hanno espresso il proprio malcontento attraverso una lettera aperta indirizzata ai dirigenti di OpenAI, sottolineando che circa 300 artisti sono attualmente coinvolti nell’accesso anticipato a Sora e sono costretti a lavorare senza alcun tipo di remunerazione per una società valutata circa 150 miliardi di dollari. Soltanto una parte dei tester coinvolti vedrà un riconoscimento per il proprio lavoro, sotto forma di una più ampia diffusione dei loro film creati con la piattaforma.

I PR Puppets, nella lettera, reclamano una maggiore trasparenza ed equità nell’utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale per fini artistici, auspicando un maggiore supporto per la comunità artistica da parte di OpenAI. La società, dal canto suo, si è impegnata a bilanciare creatività e sicurezza nella futura diffusione di Sora, e ha risposto alla lettera specificando che l’accesso anticipato alla piattaforma era volontario e che qualunque artista non era obbligato a fornire feedback durante il suo utilizzo.

La vicenda ha quindi suscitato un dibattito in rete sulla gestione della fase di test da parte di OpenAI, che ha al momento deciso di bloccare temporaneamente l’accesso anticipato a Sora a tutti i tester coinvolti per valutare la situazione e decidere il da farsi.

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