Nella giornata di ieri si è tenuta una conferenza stampa presso il quartier generale della NASA Mary W. Jackson Building a Washington, durante l’evento l’agenzia spaziale statunitense ha fatto il punto della situazione per quel che riguarda le future missioni Artemis, grazie alle quali l’uomo tornerà sulla Luna dopo oltre 50 anni. Bill Nelson, amministratore della NASA, ha annunciato il rinvio delle missioni Artemis II e III; vediamo insieme i dettagli.

Le missioni Artemis II e III vengono rinviate

Alcuni di voi ricorderanno come nel dicembre 2022 si concluse la prima missione Artemis con il ritorno sulla Terra della navicella Orion, nel lasso di tempo intercorso fino ad oggi la NASA ha effettuato diversi studi e indagini sullo scudo termico della navicella che non si comportò come previsto. Durante il rientro infatti la componente in questione si consumò in modo inaspettato, circostanza che comunque non avrebbe creato problemi ad un eventuale equipaggio presente a bordo visto che le temperature registrate erano comunque entro la soglia di sicurezza.

È principalmente questo il motivo alla base dello slittamento delle missioni, come sottolineato anche da Catherine Koerner, amministratore associato, Exploration Systems Development Mission Directorate presso la sede centrale della NASA a Washington:

Durante tutto il nostro processo di indagine sul fenomeno dello scudo termico e di determinazione di un percorso futuro, siamo rimasti fedeli ai valori fondamentali della NASA; la sicurezza e l’analisi basata sui dati sono rimaste in prima linea. Gli aggiornamenti ai nostri piani di missione sono un passo positivo per garantire che possiamo raggiungere in sicurezza i nostri obiettivi sulla Luna e sviluppare le tecnologie e le capacità necessarie per le missioni con equipaggio su Marte.

Secondo quanto annunciato durante la conferenza stampa, la missione Artemis II è rinviata da settembre 2025 ad aprile 2026, mentre la missione Artemis III è rinviata da fine 2026 a metà 2027.

La missione Artemis II rappresenta la prima, dopo molto tempo, con equipaggio e avrà lo scopo di testare i sistemi di supporto vitale della navicella Orion durante un viaggio verso la Luna e ritorno di circa 10 giorni, con l’intento di convalidare le capacità e le tecniche necessarie agli esseri umani per vivere e lavorare nello spazio profondo. Stando a quanto noto al momento non dovrebbero essere apportati cambiamenti drastici allo scudo termico di Orion, ma sembra che il rientro della missione Artemis II avrà una traiettoria per l’immissione in atmosfera diversa, mentre la traiettoria della missione intorno alla Luna rimarrà  invariata.

Anche Reid Wiseman, l’astronauta della NASA che guiderà la missione Artemis II insieme al resto dell’equipaggio, ha espresso parere favorevole rispetto alle decisioni prese dall’agenzia:

Victor, Christina, Jeremy e io abbiamo seguito ogni aspetto di questa decisione e siamo grati per la disponibilità della NASA a soppesare tutte le opzioni e a prendere decisioni nel migliore interesse dei voli spaziali umani. Siamo entusiasti di far volare Artemis II e continuare ad aprire la strada all’esplorazione umana sostenuta della Luna e di Marte.

Insomma, la NASA non vuole correre rischi inutili e si prende tutto il tempo necessario per poter svolgere in sicurezza le future missioni Artemis.