Non arriverà nel 2025 e probabilmente nemmeno nel 2026: Microsoft ha deciso di mettere in stand-by Windows 12, concentrando tutte le energie su Windows 11 e sulla nuova generazione di PC con Copilot integrato. La notizia arriva direttamente dal CES 2025 di Las Vegas, dove il colosso di Redmond ha svelato la sua strategia per i prossimi anni.
Microsoft rimanda Windows 12: il focus resta su Windows 11 e PC con Copilot
Una scelta che potrebbe sorprendere molti, ma che in realtà ha perfettamente senso se guardiamo al quadro complessivo. Windows 11 non è ancora riuscito a conquistare completamente il mercato e, con Windows 10 che si prepara a dire addio nell’di quest’anno, Microsoft deve giocare le sue carte con estrema attenzione.
Ma facciamo un passo indietro. Chi segue da vicino le vicende di Microsoft sa che Windows 11 è nato quasi per caso: doveva essere un semplice aggiornamento di Windows 10, chiamato in codice “Sun Valley Update”. Poi è arrivata la pandemia, il mercato dei PC è esploso e Microsoft ha fiutato l’occasione per un cambio di rotta completo.
Oggi la situazione è diversa: l’intelligenza artificiale è diventata il nuovo mantra del settore tecnologico e Microsoft vuole essere in prima linea. I nuovi PC certificati Copilot+ ne sono la prova tangibile. Non si tratta solo di marketing: stando ai test, questi dispositivi surclassano i MacBook M3 con un vantaggio prestazionale del 58%. Numeri impressionanti che potrebbero convincere molti utenti a fare il grande salto.
E qui arriviamo al punto cruciale: Microsoft ha davanti a sé una sfida titanica. Deve convincere milioni di utenti Windows 10 a passare a Windows 11 prima che il supporto termini. Un’impresa non da poco, considerando che molti PC attualmente in uso non soddisfano i requisiti minimi per l’aggiornamento. La soluzione? Spingere forte sui nuovi PC Copilot+, presentandoli come il ponte ideale verso il futuro dell’informatica.
Durante il CES, Yusuf Mehdi – braccio destro di Satya Nadella – è stato cristallino: niente più Windows 10 dopo il 14 ottobre 2025, salvo per chi acquisterà il supporto esteso. Un messaggio chiaro che non lascia spazio a interpretazioni: è ora di voltare pagina.
In questo scenario, lanciare Windows 12 sarebbe controproducente. Rischierebbe di creare confusione nel mercato proprio quando Microsoft ha bisogno di un messaggio univoco e convincente. La strada è tracciata: Windows 11 sarà la piattaforma di riferimento per l’era dell’intelligenza artificiale, con aggiornamenti costanti e nuove funzionalità che arriveranno nel corso del tempo.
Resta da vedere se questa strategia pagherà. Apple ha dimostrato che non serve cambiare nome al sistema operativo ogni due anni per innovare. E forse Microsoft ha finalmente capito la lezione: meglio un sistema maturo e affidabile che rincorrere le novità a tutti i costi. Il 2025 ci dirà se questa scommessa è stata vincente.
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