Nella giornata di oggi, 17 gennaio, la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha confermato la legge che vieta TikTok negli USA, il mercato più grande al mondo per il social media cinese, che lì conta 170 milioni di utenti. Significa che nel caso in cui il neopresidente eletto Donald Trump non intervenga, e qualora ByteDance non venda TikTok, il social verrà vietato negli Stati Uniti in maniera graduale a partire dalla rimozione delle app dagli App Store e Google Play Store.
Breve storia del “TikTok ban” e di cosa potrebbe accadere
La legge cosiddetta “TikTok ban” obbliga la società proprietaria del social, ByteDance, a vendere TikTok a un acquirente che non sia legato al governo cinese. Nel caso in cui l’azienda non rispetterà tale disposizione, da dopodomani, 19 gennaio, non sarà più possibile scaricare TikTok dagli store di app, social che tuttavia sarà ancora utilizzabile dagli utenti che l’hanno già scaricato, almeno in un primo momento.
Nonostante i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti abbiano confermato all’unanimità l’applicazione di tale legge, come anticipato, è possibile che Trump intervenga firmando un ordine esecutivo per annullare temporaneamente il divieto, ipotesi riportata ieri dal New York Times.
TikTok è già vietato in vari Paesi come Afghanistan, India, Iran, Nepal e Somalia. Negli Stati Uniti, la prima concretizzazione della legge risale all’aprile del 2024, quando il Congresso l’aveva approvata per via del rapporto stretto che il social ha con il governo cinese, fattore considerato una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, anche per via del timore che ByteDance condivida i dati sensibili dei suoi utenti o consenta al governo cinese di usare i suoi algoritmi per promuovere o censurare contenuti capaci di influenzare l’opinione pubblica statunitense.
ByteDance ha sempre negato tali accuse, respingendo inoltre l’opzione richiesta di vendere TikTok per continuare a operare negli Stati Uniti. Intanto, a poche ore di distanza dalla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, l’amministratore delegato di TikTok Shou Zi Chew, che aveva già incontrato a metà dicembre il neo presidente statunitense, ha lanciato un appello a Trump in un video sul social:
“Voglio ringraziare il presidente Trump per il suo impegno a lavorare con noi per trovare una soluzione che mantenga TikTok disponibile negli Stati Uniti. Siamo grati e lieti di avere il sostegno di un presidente che comprende veramente la nostra piattaforma, uno che ha usato TikTok per esprimere i propri pensieri e le proprie prospettive, connettendosi con il mondo e generando più di 60 miliardi di visualizzazioni dei suoi contenuti nel processo”.
Sembra dunque evidente che per ByteDance la strada migliore sia ora appellarsi al neo presidente statunitense per evitare il ban, Trump che potrebbe mediare un accordo con la Cina per far sì che venda TikTok e si conformi ai requisiti della legge, o faccia in modo di annullare il blocco con un eventuale ordine esecutivo, che potrebbe non essere tuttavia sufficiente per impedirne l’applicazione.
In caso contrario, la legge “TikTok ban” entrerà in vigore il 19 gennaio, il giorno prima del giuramento di Trump per l’insediamento e l’inizio del suo secondo mandato da presidente degli Stati Uniti.
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