Vale sia per l’Europa che per l’Italia, mercati in cui l’anno che si è appena concluso ha contato la vendita di migliaia di auto elettriche in meno rispetto al 2023, nonostante tutto, ovvero nonostante gli impegni da parte delle case automobilistiche e delle istituzioni a spingere sulle zero emissioni.

Secondo i dati dell’European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA), l’associazione europea dei produttori di auto di cui fanno parte BMW, Ferrari, Renault e Volkswagen, fra gli altri (ma non Stellantis), il mercato europeo dell’automobile ha tuttavia chiuso il 2024 in positivo, con una leggera crescita dello 0,9% per numero di nuove auto immatricolate.

Male le auto elettriche nel 2024, bene le ibride (non plug-in)

Che il 2024 non sia stato un anno positivo per l’industria automobilistica europea è una questione nota, come hanno dimostrato le recenti difficoltà di Stellantis e del Gruppo Volkswagen, due delle più importanti aziende europee del settore. E anche i dati dell’ACEA condivisi nella giornata odierna, 21 gennaio, sono utili per sapere, fra le altre cose, quali automobili le persone preferiscono comprare: soprattutto, ancora oggi, quelle con motori a benzina e ibride non plug-in, che rappresentano quasi due terzi dell’intero mercato automobilistico europeo.

Complessivamente, sono state immatricolate nei mercati europei (UE, EFTA e UK insieme) 12.963.614 nuove auto, lo 0,9% in più rispetto al 2023 quando ne erano state immatricolate invece 12.847.929. La quota maggiore, del 33,3%, è ancora una volta rappresentata dalle automobili con motori a benzina, scese del 6,8% da un anno fa, con alle calcagna le ibride non plug-in, che segnano un +19,6%, salde al secondo posto fra le tipologie più vendute in Europa, con un 30,9%.

Al terzo posto, ma ben distanziate, le auto elettriche, la cui quota è scesa dal 14,6% del 2023 al 13,6% nel 2024, per via di una contrazione leggera dell’1,3% considerando tutti i mercati UE, EFTA e UK insieme, più consistente guardando alla sola Unione Europea: -5,9%. Anche in Italia si sono vendute meno auto elettriche, con un -1% rispetto al 2023. Ma quello tedesco e francese, che hanno registrato rispettivamente una contrazione del 38,6% e del 20,7%, sono i mercati che hanno contribuito maggiormente a tale trend negativo.

Più evidente, ma giustificato dalle note circostanze del settore automobilistico, il calo di vendite delle automobili diesel, settore scoraggiato dalle politiche europee e pertanto notevolmente ridimensionato anche nell’anno appena concluso. Rispetto al 2023, nel 2024 si sono vendute l’11,8% di auto a gasolio in meno considerando tutti i mercati UE, EFTA e UK, calo che si traduce nel passaggio dal 13,6% all’attuale 11,9% della quota di mercato complessiva.

Altri tipi di alimentazioni a parte, che rappresentano il 3,1% della torta, la fetta più piccola continua a essere del settore delle auto ibride plug-in, anch’esse in calo rispetto al 2023. Nel 2024 rappresentano il 7,1% delle vendite anziché il 7,7% dell’anno precedente, con un calo del 3,9% nei mercati i mercati UE, EFTA e UK, e del 6,8% nella sola Unione Europea.

Le aziende automobilistiche che hanno venduto di più, e di meno

Guardando invece alle aziende automobilistiche, è curioso notare che fra le big le uniche a crescere in maniera importante sono Toyota, quinta nella classifica delle vendite in Europa, azienda che nel 2024 ha ottenuto un +13,1%, e Volvo, con un ancor più positivo 28,4% in più rispetto al 2023. Fanno molto meglio anche Honda e Mitsubishi, con un +23,2% e un +42,2% rispettivamente, ma sono case automobilistiche con volumi di vendita di molto inferiori, per inciso.

È ancora il Gruppo Volkswagen l’azienda con la quota di mercato più importante, del 26,3%, che ha ottenuto un +2,5% rispetto all’anno precedente a differenza della seconda classificata Stellantis, che ha perso 7,3 punti percentuali in un anno scendendo a quota 15,2% dal 16,5% del 2023. Sale anche Renault con un +3,2% consolidando il terzo posto nella classifica delle vendite in Europa, prendendo ulteriormente le distanze da Hyundai, quarta in classifica, in calo di 3,9 punti percentuali.

E Tesla? Non bene nemmeno l’azienda automobilistica di Elon Musk, che nel 2024 ha seguito il trend negativo delle auto elettriche contando il 10,8% di auto vendute in meno rispetto all’anno precedente. La fetta di mercato attuale nell’Unione Europea è pari al 2,5%, scesa dal 2,9% del 2023, dal nono al decimo posto.

C’entrano anche i costi per ricaricare l’auto

I costi elevati per l’acquisto, la mancanza di incentivi cospicui e accessibili, i timori legati all’autonomia e alla gestione della diversa alimentazione, ma anche i costi di ricarica rappresentano un ostacolo importante per la transizione del settore delle auto verso l’elettrico.

Lo dimostra un recente studio della piattaforma di comparazione Compare the Market AU, che ha analizzato i costi della ricarica pubblica di veicoli elettrici in 50 Paesi. Fra quelli in cui ricaricare l’auto costa di più c’è l’Italia, al secondo posto dietro solo all’Irlanda. Secondo l’analisi, il costo medio per kilowattora (kWh) in Italia è di 0,43 centesimi di euro, che equivale a pagare circa 6,67 euro ogni 100 chilometri e circa 24,44 euro il pieno di energia di una Tesla Model Y trazione posteriore con batteria da 57,5 kWh.

Fra i Paesi in cui i costi di ricarica sono più bassi c’è invece l’Ucraina, dove per un pieno bastano 2,65 euro e per 100 chilometri 0,71 centesimi di euro; ancora meno nel Laos con 0,39 centesimi di euro per percorrere 100 chilometri e 1,44 euro per ricaricare completamente la stessa Tesla Model Y citata.

Maggiori dettagli al riguardo sono reperibili nel comunicato stampa relativo di Compare the Market AU, mentre qui ci sono tutti i dettagli relativi ai dati di mercato di ACEA per il 2024 dell’industria automobilistica europea.

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