La vicenda legata a TikTok continua a tenere banco nelle ultime settimane. Dopo il ban statunitense dello scorso fine settimana durato soltanto poche ore, la piattaforma ha ricevuto una finestra di 75 giorni per adeguarsi a quanto richiesto dal nuovo governo Trump e mettere fine alla diatriba.
Nonostante l’ottimismo mostrato da ByteDance, speranzosa di potere operare negli Stati Uniti senza dover cedere il social network, continuano ad emergere dettagli sul gruppo che potrebbe “rilevare” la piattaforma: tra gli attori coinvolti sembrano esserci Oracle e Microsoft.
La Casa Bianca lavora per “salvare” TikTok
Dagli Stati Uniti arrivano aggiornamenti sulla situazione che coinvolge TikTok, il noto social network che ha spopolato negli ultimi anni, indirizzando molti altri social verso il trend dei video brevi (e virali) a scorrimento verticale.
Stando a quanto diffuso dalla National Public Radio (NPR), un’organizzazione di radiodiffusione pubblica statunitense, l’amministrazione Trump avrebbe individuato in Oracle e in un gruppo di investitori esterni gli elementi giusti per assumere il controllo delle operazioni globali del social network. Gli accordi sarebbero ancora in fase di negoziazione.
Oracle e anche Microsoft coinvolti, ByteDance rimarrebbe ma defilata
Oracle, una delle più grandi realtà nel settore del software (gestione dei database, soluzioni cloud computing, fornitura di software aziendali), mette già a disposizione di TikTok la sua “struttura portante” e, qualora l’accordo andasse in porto, guadagnerebbe il controllo e la supervisione sull’algoritmo, sulla raccolta dei dati e sugli aggiornamenti software.
La cinese ByteDance rimarrebbe della partita, seppur con una quota di minoranza, vedendo la propria creatura diventare a stelle e strisce sul mercato statunitense.
Emerge, inoltre, che nel gruppo di investitori coinvolti potrebbe esserci anche Microsoft. La società viene indicata come “impegnata nei colloqui” ma il suo ruolo effettivo appare decisamente poco chiaro, almeno in questa fase.
TikTok statunitense per “proteggersi” dalla Cina
L’obiettivo dichiarato del governo Trump è quello di salvare TikTok; dietro le quinte, invece, lo scopo è quello di privare la Cina di una potenziale arma per la raccolta dei dati.
Stando a quanto diffuso dalla NPR, un membro del Congresso USA coinvolto nei negoziati, pur senza autorizzazione a parlare pubblicamente della faccenda, ha confermato che la Casa Bianca pretende che ByteDance non possa manipolare l’app in segreto a scopi malevoli per potere approvare l’operazione. Queste le sue parole:
Una parte fondamentale è dimostrare che non esiste una relazione operativa con ByteDance, che quest’ultima non ha il controllo. Non devono esserci “backdoor” attraverso cui la Cina possa potenzialmente ottenere accesso.
La situazione continua a essere molto calda e, nelle prossime settimane, potremmo assistere a nuovi sviluppi. Torneremo ad aggiornarvi qualora vi fossero novità al riguardo.
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