Viviamo ormai in un modo sempre connesso, la maggior parte dei servizi di cui beneficiamo sono in un modo o nell’altro collegati alla rete e, per quanto sotto diversi aspetti tutto ciò sia positivo, per altri si palesano diverse criticità legate agli attacchi informatici e alla cybersicurezza. Quasi ogni giorno si leggono notizia riguardanti gli hacker, di recente abbiamo visto per esempio attacchi al portale INPS Servizi, a InfoCert, o ancora al Dipartimento del Tesoro statunitense.
Per questo motivo, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha presentato un ambizioso piano per rafforzare la cybersicurezza del nostro Paese, proponendo la creazione di una vera e propria forza armata dedicata alla difesa cibernetica.
Il Governo punta alla creazione di una forza armata per la cybersicurezza
Lo scopo del piano presentato dal Ministro è non solo quello di proteggere le reti militari, ma anche le infrastrutture critiche e i dati sensibili degli italiani. Basti pensare ai danni che un hacker potrebbe causare bucando i sistemi dell’INPS e cancellando qualsiasi dato inerente alle pensioni, o come una violazione alla cybersicurezza delle banche possa teoricamente far sparire i conti correnti di tutti.
Crosetto ha sottolineato come la sicurezza dello Stato sia costantemente minacciata da attacchi cibernetici, che possono avere impatti potenzialmente devastanti; il Bel Paese è rimasto indietro rispetto ad altri considerando che si limita a proteggere le reti militari, mentre realtà come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia hanno già forze armate specializzate nella cyber difesa a tutto tondo.
Il Ministro ha evidenziato come questo approccio non sia più sufficiente, le minacce digitali sono globali e possono colpire anche settori civili come sanità, energia e trasporti. Per questo motivo si rende necessaria la creazione di una forza di deterrenza in grado di rispondere con efficacia agli attacchi informatici, con la possibilità di usare strumenti cibernetici non solo per difendersi, ma anche per contrattaccare, se necessario.
Se l’intero discorso risulta senza dubbio condivisibile dal punto di vista della necessità di migliorare la cybersicurezza del Paese, Crosetto fa notare come vi siano alcuni ostacoli non di poco conto; nello specifico l’attuale limite di stipendio di 240.000 euro per i dipendenti pubblici è troppo basso per attrarre i migliori esperti di cybersicurezza e, secondo il Ministro, i migliori hacker preferiscono fornire le proprie competenze a realtà internazionali che offrono stipendi decisamente più alti.
Per Crosetto l’Italia deve fare in fretta, accelerando i processi legislativi e creando una strategia di cybersicurezza moderna ed efficace, la creazione di una forza armata specializzata rappresenta un passo fondamentale per garantire che il Paese possa affrontare le minacce digitali future con la stessa determinazione con cui difende il proprio spazio aereo e marittimo.
In ultimo il Ministro ha lanciato un appello affinché si superino le divisioni politiche su questo tema, ritenendo che la cybersicurezza sia una priorità assoluta per il Paese.
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