Mentre tutti gli occhi, non solo degli specialisti, erano sulla nuova intelligenza artificiale cinese DeepSeek, la multinazionale Alibaba, martedì 28 gennaio, rilasciava Qwen2.5 Max, un nuovo modello di linguaggio dalle prestazioni perfino superiori a DeepSeek-V3 (LLM su cui si basa la più recente versione dell’omonimo chatbot), secondo i benchmark pubblicati dall’azienda, cinese anch’essa.
Cos’è e da dove arriva Qwen2.5 Max di Alibaba, in breve
Iniziamo da lontano, da Alibaba, un’azienda cinese nata nel 1998 come piattaforma di commercio, madre di AliExpress, e poi sviluppatasi in molti altri rami: dai servizi di pagamento (Alipay), alla cartografia (AutoNavi) passando per i motori di ricerca per lo shopping e per i servizi di cloud computing.
Dall’aprile del 2023 è entrata anche nel settore delle intelligenze artificiali lanciando la prima beta di Qwen, modello di linguaggio (LLM) poi rilasciato pubblicamente alcuni mesi dopo, a settembre, e migliorato via via fino alla pubblicazione della versione più recente in questione: Qwen2.5 Max.
Come DeepSeek, è un modello open source, quindi ispezionabile e modificabile da chiunque, ma, a differenza di quest’ultimo è multimodale, ovvero è in grado di processare e generare non soltanto del testo ma anche immagini e video alla stregua dei modelli basati su GPT di OpenAI.
In occasione del rilascio, Alibaba ha condiviso alcuni indicatori di performance che danno un’idea delle prestazioni di Qwen2.5 Max in determinati ambiti valutati da cinque benchmark specifici: Arena-Hard (misura le preferenze umane), LiveBench (test delle capacità generali), LiveCodeBench (misura le capacità di codifica), e GPQA-Diamond (stima le capacità di rispondere a domande di vario tipo selezionate da esperti di vari settori). Ne risulta che l’AI di Alibaba fa sempre meglio di DeepSeek V3 e compete e, nella maggior parte dei casi, supera Llama 3.1 di Meta, GPT-4o di OpenAi e Claude 3.5 Sonnet di Anthropic.
Alibaba ha pubblicato anche un altro confronto più ampio fra Qwen2.5 Max, DeepSeek V3 e LLAMA 3.1, modelli di base cui ha avuto accesso finora, mostrando differenze talvolta notevoli a favore del proprio modello.
Prestazioni a parte, un altro aspetto chiave di questa nuova intelligenza artificiale cinese di Alibaba è la minore tendenza di essere sottoposto a censura, almeno secondo le prime analisi effettuate. Se DeepSeek spesso evita di rispondere alle domande su argomenti scomodi per il governo cinese – sarebbero ben 1.156 le domande censurate dal governo cinese secondo uno studio di Proptfoo – Qwen è sembrato meno soggetto a tali restrizioni.
È possibile provare l’AI di Alibaba sotto forma di chatbot accedendo al sito web tramite browser, registrandosi gratuitamente e selezionando una fra le cinque versioni di modelli di linguaggio disponibili, compreso il più potente e avanzato Qwen2.5 Max. A differenza di DeepSeek non ha al momento un’app per smartphone, applicazione che dalla giornata di ieri è stata rimossa dal Google Play Store e dall’App Store di Apple per presunte violazioni delle leggi sulla privacy, probabilmente.
Anche Qwen di Alibaba rischia di essere bloccato in Italia? Forse, per via dei timori legati alla possibilità che i dati personali immagazzinati possano finire nelle mani del governo cinese, questione che violerebbe le regole europee sul trattamento dei dati personali. Al momento, tuttavia, non sono state disposte restrizioni simili né è chiaro se un’intelligenza artificiale del genere possa minare ulteriormente il dominio occidentale/statunitense sul settore, già messo in difficoltà dal successo dirompente di DeepSeek.
Per maggiori dettagli su Qwen2.5 Max di Alibaba vi rimandiamo al relativo comunicato stampa.
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