Nella giornata di ieri 29 gennaio 2025, la NASA ha annunciato i risultati di una serie di analisi condotte sui campioni prelevati dall’asteroide Bennu in occasione della missione Osiris-Rex; i risultati condivisi sono particolarmente interessanti visto che sono state individuate diverse sostanze alla base della vita.
Amminoacidi e basi di DNA e RNA nei campioni dell’asteroide Bennu
Prima di vedere insieme le nuove scoperte facciamo un passo indietro, era l’8 settembre 2016 quando la NASA lanciò la sonda Osiris-Rex che, dopo un paio d’anni, nell’agosto del 2018 entrò nell’orbita dell’asteroide Bennu; i successivi due anni sono stati impiegati per condurre tutta una serie di rilevamenti e misurazioni dell’asteroide, dopodiché il 20 ottobre 2020 la sonda è atterrata sul suo suolo, iniziando la raccolta dei preziosi campioni.
Il viaggio di ritorno verso casa è iniziato nel 2021 e dopo circa due anni ha riportato sulla Terra la capsula con i campioni raccolti, Osiris-Rex ha rilasciato la capsula con i campioni a una distanza di 102.000 chilometri dalla Terra (circa un terzo della distanza tra noi e la Luna) nella giornata del 24 settembre 2023, la capsula è entrata nell’atmosfera terrestre a una velocità di 44.500 km/h atterrando presso la base Utah Test and Training Range (UTTR) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, a Salt Lake City.
Poco dopo, nel mese di ottobre, furono diffuse le prime informazioni frutto delle analisi condotte sui campioni prelevati su Bennu, si scoprì che i campioni contenevano carbonio e acqua, ovvero due elementi essenziali per la vita come la conosciamo. In seguito, ulteriori indagini hanno individuato la presenza di fosfato di sodio e magnesio, che fa ipotizzare come l’asteroide Bennu possa essersi staccato da un antico mondo oceanico.
Veniamo ora a quanto emerso nelle ultime ore, i campioni prelevati dall’asteroide sono stati analizzati con tecniche avanzate, rivelando la presenza di amminoacidi e tutte e cinque le basi azotate conosciute, componenti fondamentali del DNA e dell’RNA.
Per quanto ne sappiamo ad oggi, la presenza di adenina, guanina, citosina, timina e uracile è fondamentale per la sintesi di proteine e acidi nucleici, circostanza che evidenzia come le reazioni chimiche che avvengono sugli asteroidi potrebbero aver fornito i blocchi fondamentali per l’origine della vita.
In 2023, we brought a sample of an asteroid called Bennu to Earth, part of a plan to study remnants of our early solar system. These grains of rock have shown that the building blocks of life and the conditions for making them existed on Bennu's parent body 4.5 billion years ago. pic.twitter.com/zdnwUGGx6u
— NASA Goddard (@NASAGoddard) January 29, 2025
Sia chiaro che l’individuazione delle sostanze menzionate non rappresenta una prova certa dell’esistenza di vita in altre zone del Sistema Solare, ma il loro ritrovamento rafforza l’ipotesi che gli asteroidi abbiano contribuito alle reazioni chimiche che in tempi primordiali hanno favorito lo sviluppo della vita sulla Terra.
Le ultime analisi condotte, evidenziando un’abbondanza di composti contenenti azoto nei campioni di Bennu, confermano come questi composti possano formarsi in ambienti extraterrestri e rimanere stabili nel tempo.
Quindi la vita sulla Terra si è sviluppata grazie agli asteroidi? Difficile dare una risposta certa, sicuramente le ultime scoperte rafforzano le ipotesi che questi corpi celesti abbiano avuto un ruolo chiave nel trasporto di molecole organiche verso la Terra primordiale; il loro impatto potrebbe aver arricchito il nostro pianeta con materiale organico complesso, che in seguito potrebbe aver portato alla comparsa delle prime forme di vita.
I campioni prelevati dall’asteroide Bennu non verranno abbandonati in un cassetto, diversi team di scienziati continueranno ad analizzarli utilizzando strumenti sempre più sofisticati, nel tentativo di determinare i processi chimici che hanno portato alla formazione di questi composti, nonché il loro eventuale ruolo nella chimica prebiotica.
È interessante notare infine, come tra gli amminoacidi individuati nei campioni di Bennu siano stati trovati entrambi gli enantiomeri (molti amminoacidi possono esistere in due forme speculari, una con orientazione sinistrorsa e una destrorsa); sulla Terra la vita, non è ben chiaro per quale motivo, utilizza quasi esclusivamente la forma sinistrorsa, ma nei campioni dell’asteroide è stata trovata una miscela con quantità uguali di entrambe le forme.
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