Meta sta lavorando a un sistema che consente di digitare utilizzando direttamente il proprio cervello. A quanto pare il colosso guidato da Mark Zuckerberg è riuscito a creare un dispositivo effettivamente funzionante, in grado di determinare quale tasto l’utente vorrebbe premere nell’80% dei casi: vediamo come sappiamo e a che punto è lo sviluppo.

Meta lavora a un sistema per “digitare” direttamente col cervello

Lo stesso CEO di Meta ha dichiarato in precedenza che la compagnia sta lavorando a un sistema che permette di “digitare” direttamente tramite il cervello. Secondo quanto riportato da MIT Technology Review, il sistema sarebbe già in grado di determinare quale tasto l’utente voglia premere in circa l’80% dei casi.

Certo, non si tratta di una percentuale da perfezione, ma bisogna considerare che questo dispositivo prototipale è in grado di leggere i segnali del cervello senza procedure invasive o impianti: funziona come una sorta di cappello dotato di intelligenza artificiale, anche se a quanto sembra non risulta “comodo” da indossare tutti i giorni. Si tratterebbe in realtà di una macchina particolarmente enorme e costosa, che il fondatore di Forest Neurotech, Sumner Norman, paragona a una “macchina per la risonanza magnetica inclinata su un lato e sospesa sopra la testa dell’utilizzatore“, dal costo di circa 2 milioni di dollari.

In più, questo dispositivo può essere utilizzato solamente in una stanza schermata: questo perché legge i segnali magnetici generati dai neuroni quando si attivano, e il campo magnetico terrestre può interferire con la lettura. In verità, sembra che basti muovere un po’ la testa per far perdere il segnale. Insomma, per ora parliamo di una macchina decisamente poco pratica per l’uso di tutti i giorni (per usare un eufemismo), ma chissà che in futuro non possano esserci importanti passi avanti.

In ogni caso, secondo quanto riferito da Jean-Rémi King, responsabile del team di ricerca Meta Brain & AI, questa ricerca non è orientata allo sviluppo e alla realizzazione di un dispositivo commercializzabile. Ha comunque permesso finora di scoprire di più sul modo in cui il cervello umano produce le informazioni linguistiche: i neuroni generano prima un segnale per un pensiero o una frase, che poi crea segnali successivi per parole, sillabe e lettere. I ricercatori sono stati quindi in grado di vedere come questi diversi livelli interagiscono tra loro come sistema per la comunicazione scritta. Secondo King, cercare di comprendere i principi e l’architettura del cervello umano potrebbe aiutare nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Il progetto è stato realizzato con la partecipazione di 35 volontari presso un centro di ricerca in Spagna: ciascuno ha trascorso circa 20 ore all’interno dello scanner, con i segnali del loro cervello che venivano immessi in un sistema di apprendimento profondo (che Meta chiama Brain2Qwerty), riferendosi alla disposizione delle lettere su una tastiera.