Negli scorsi giorni, BYD ha annunciato il lancio italiano di Atto 2, un’auto elettrica economica dalle forme di un crossover del segmento B, un’auto che, come altri modelli dell’azienda, prossimamente integrerà anche DeepSeek. Accenniamo alla nuova intelligenza artificiale cinese che è stata di recente bloccata in Italia dal Garante della Privacy e che BYD, poche ore fa, ha detto di voler portare a bordo delle sue auto.
È quest’ultimo un passo importante per la casa automobilistica cinese, già salutato con entusiasmo dagli azionisti, un passo che arriva contestualmente a un altro importante annuncio dell’azienda, quello relativo a un sistema di guida autonoma proprietario, denominato God’s Eye, che arriverà prossimamente su tutte le automobili dell’azienda.
Indice:
BYD Atto 2 è arrivata in Italia: ecco quanto costa
Come da previsioni, BYD ha lanciato sul mercato italiano Atto 2, un crossover di cui vi abbiamo parlato circa un mese fa in un articolo dedicato in cui trovate tutti i dettagli sul design, sui motori e sulla tecnologia di bordo. Qui ci soffermiamo invece sui prezzi e sugli allestimenti di questa nuova auto relativamente economica.
Il nuovo crossover di BYD si può acquistare in Italia nella versione Active, la più economica, al prezzo di partenza di 29.990 euro; mentre servono duemila euro in più per la meglio equipaggiata Boost, che parte da 31.990 euro. Volendo, per entrambe le versione di BYD Atto 2 è previsto un finanziamento con CA Auto Bank che fa risparmiare duemila euro sul listino (tassi di interesse a parte).
Dovrebbe costare invece 35.790 euro in allestimento Comfort Long Range, l’unica versione con powertrain differente, che garantisce maggior potenza e percorrenza, ma di cui al momento non ci sono informazioni ufficiali al riguardo perché arriverà sul mercato italiano più avanti, nel quarto trimestre del 2025.
BYD Atto 2 in versione Boost e Active, monta invece un motore elettrico anteriore da 177 cavalli e 290 Nm di coppia che le permette di scattare da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi e di raggiungere i 160 km/h di velocità massima. La batteria, la particolare Blade con tecnologia LFP e Cell-to-Body (CTB) che è sostanzialmente integrata nel telaio del veicolo a garanzia di maggiore rigidità, ha invece una capacità di 45,12 kWh e promette un’autonomia di 312 chilometri nel ciclo combinato WLTP.
DeepSeek e la guida assistita God’s Eye nel futuro delle auto di BYD
“L’integrazione di DeepSeek è molto significativa perché ora esiste una tecnologia di intelligenza artificiale autonoma sviluppata internamente con cui BYD può collaborare per offrire funzionalità intelligenti equivalenti a quelle offerte dai suoi concorrenti. Ciò rimette saldamente BYD al posto di guida, dettando il passo” ha affermato Tu Le, fondatore e amministratore delegato dell’azienda di consulenza Sino Auto Insights, sottolineando che l’azienda era rimasta indietro al riguardo rispetto alle altre case automobilistiche cinesi rivali.
BYD intende puntare molto su DeepSeek, il cui modello R1 alimenterà anche il suo nuovo sistema di guida autonoma God’s Eye, soluzione che doterà tutte le auto dell’azienda di sistemi di sicurezza attiva capaci di controllare la velocità dell’auto oltre allo sterzo utilizzando una combinazione di sensori, telecamere e software. È una sorta di Full Self Driving di Tesla, ma molto più economico perché incluso perfino su Seagull, l’elettrica low cost che dovrebbe arrivare a breve anche in Italia (in Cina costa poco più di novemila euro al cambio, per inciso). Si tratta di un sistema di assistenza alla guida che permetterà a tutte le auto del produttore cinese di avere una tecnologia di guida autonoma, disponibile in tre versioni diverse.
God’s Eye A è la tecnologia più avanzata che, come occhi, ha tre sensori LiDAR alimentati dal sistema avanzato di assistenza alla guida DiPilot 600, che ha una potenza di calcolo di 600 TOPS (Trillions of Operations per Second, unità di misura della velocità di elaborazione delle NPU, ovvero le unità di elaborazione neurale). God’s Eye B è invece la via di mezzo, soluzione che si basa principalmente su un sensore LiDAR per migliorare la percezione del sistema di guida assistita, basato su DiPilot 300 (con 300 TOPS di potenza) che BYD integrerà nelle sue auto di fascia alta e nelle Denza, marchio premium parte del gruppo BYD Auto.
La maggior parte delle automobili del produttore saranno equipaggiate invece con God’s Eye C, il sistema di guida assistita meno raffinato, che non si affida ai sensori LiDAR ma può contare su un terzetto di telecamere posizionate dietro il parabrezza, sistema alimentato da DiPilot 100, che ha una potenza di calcolo di picco di 100 TOPS. Oltre a quelle telecamere contribuiscono anche altri componenti hardware: 12 telecamere (di cui 3 frontali, 5 panoramiche e 4 surround), 5 radar a onde millimetriche e 12 radar a ultrasuoni.
Al momento BYD non ha rilasciato informazioni sulle tempistiche necessarie per integrare questi sistemi di guida autonoma/assistita God’s Eye, né quelle relative alle soluzioni di DeepSeek relative all’intelligenza artificiale.
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