A quasi un mese di distanza dalla rimozione dai Google Play Store e App Store statunitensi, nelle scorse ore l’app di TikTok è tornata disponibile. L’azienda cinese proprietaria, ByteDance, l’aveva eliminata dagli store in seguito all’entrata in vigore della legge (cosiddetta “TikTok ban”) che le imponeva di vendere TikTok a un acquirente che non sia legato al governo cinese.

Nonostante la vendita obbligata avrebbe dovuto essere portata a termine entro lo scorso 19 gennaio, dopo poche ore dall’interruzione del servizio negli Stati Uniti era tornata a funzionare in seguito all’intervento del presidente Donald Trump, che si è detto da subito contrario alla legge, promulgata dalla precedente amministrazione di Joe Biden e approvata lo scorso aprile 2024.

L’ordine esecutivo di Trump firmato il 20 gennaio diede a ByteDance altri 75 giorni di tempo per adeguarsi, ovvero per vendere TikTok, opzione che al momento ByteDance risulta non abbia considerato, almeno pubblicamente.

Secondo quanto riportano Bloomberg e Wired, il ritorno di TikTok sugli store di app statunitensi fa seguito all’invio di una lettera da parte del procuratore generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, diretta a Google e Apple, alle quali avrebbe assicurato che non saranno multate per tornare a ospitare l’applicazione sugli store di app.

Il rischio di incorrere in conseguenze legali e sanzioni miliardarie è il motivo che sta dietro alla scelta delle due aziende di non reintrodurre l’app di TikTok, nonostante l’intervento di Trump imponesse al Dipartimento di Giustizia di posticipare l’entrata in vigore della legge al 5 aprile, ovvero dopo 75 giorni dalla precedente scadenza.

Dunque, salvo cambiamenti, ByteDance e il governo statunitense, hanno tempo fino al prossimo 5 aprile per trovare una soluzione.