Gli attacchi informatici sono ormai al’ordine del giorno, diversi servizi e piattaforme subiscono disservizi in varie misure e, nelle ultime ore, la stessa sorte è toccata al social network X (ex Twitter) di proprietà di Elon Musk; nelle ultime ore la piattaforma ha sperimentato un’interruzione su larga scala che ha impedito a milioni di utenti di accedere al servizio, dopo ore di speculazioni, Musk ha attribuito il blackout a un massiccio attacco informatico. Vediamo insieme qualche dettaglio.

Le dichiarazioni di Musk sull’attacco a X non convincono gli esperti di sicurezza informatica

Nella giornata di ieri il social network X è rimasto inaccessibile per alcune ore in diversi Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, India, Regno Unito, Australia e Canada; gli utenti della piattaforma sono stati impossibilitati  ad utilizzare il servizio e, solo nella giornata di oggi, Elon Musk ha fornito una spiegazione sull’accaduto.

Utilizzando a sua volta il social network di proprietà, Musk ha asserito quanto segue: “C’è stato (c’è ancora) un massiccio attacco informatico contro X. Veniamo attaccati ogni giorno, ma questo è stato fatto con molte risorse. È coinvolto un gruppo numeroso e coordinato e/o un paese. Tracciamento…

L’intera faccenda sarebbe dunque riconducibile ad uno dei tanti attacchi informatici che giornalmente tentano di precludere l’accesso a diversi servizi ma, in una successiva intervista su Fox Business Network, Musk ha affermato che gli indirizzi IP dell’attacco erano stati ricondotti all’area ucraina, senza fornire però dettagli o prove a sostegno di questa affermazione.

Per quanto in molti abbiano senza dubbio archiviato la questione prendendo per buone le dichiarazioni di Musk, c’è chi ha deciso di condividere la propria opinione al riguardo: in primo luogo, secondo alcuni esperti di sicurezza, gli indirizzi IP da soli non confermano l’origine di un attacco.

Inoltre, il ricercatore di sicurezza Kevin Beaumont ha condiviso alcuni dettagli aggiuntivi su Bluesky, sottolineando come l’attacco sia stato condotto utilizzando una variante della botnet Mirai, composta da telecamere compromesse e altri dispositivi connessi; secondo lo sviluppatore l’attacco ha coinvolto IP da tutto il mondo, non solo dall’Ucraina, e potrebbe essere stato messo in atto da “adolescenti persistenti avanzati”, evidenziando come l’attacco alla piattaforma di Musk possa essere in realtà frutto del lavoro di hacker esperti ma dispettosi, piuttosto che di uno stato o nazione.

Gli ingegneri di X stanno senza dubbio continuando ad analizzare la situazione, con l’intento di risalire agli autori dell’attacco informatico che ha paralizzato per qualche ora la piattaforma; al momento dunque non ci sono informazioni certe, non è chiaro chi abbia operato per il down di X, così come non è chiaro se dietro l’intera faccenda ci siano risvolti politici collegati alle recenti dichiarazioni di Musk.