La scorsa settimana vi abbiamo riportato la notizia del lancio, avvenuto con successo, della missione Crew-10 di NASA e SpaceX dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center in Florida, che ha portato in orbita gli astronauti Anne McClain e Nichole Ayers della NASA, Takuya Onishi dell’agenzia spaziale giapponese JAXA e il cosmonauta russo Kirill Peskov. Poco dopo, la capsula Crew Dragon Endurance ha effettuato con successo il docking con la Stazione Spaziale Internazionale, permettendo così all’equipaggio di unirsi ai colleghi già presenti sulla ISS.
Nelle ultime ore, per la precisione alle 22:57 italiane del 18 marzo, la capsula Dragon Freedom è ammarata con successo al largo della Florida, riportando a Terra l’equipaggio della missione Crew-9 (Nick Hague e Aleksandr Gorbunov) e della navicella Starliner di Boeing (Suni Williams e Butch Wilmore).
Si conclude la missione Crew-9, gli astronauti di Starliner finalmente sulla Terra
Dopo un lungo periodo di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), Barry “Butch” Wilmore e Sunita Williams sono finalmente rientrati sulla Terra a bordo della capsula SpaceX Crew Dragon, segnando così la conclusione della missione Crew-9; la missione di Wilmore e Williams è stata tutt’altro che ordinaria, inizialmente i due astronauti avrebbero dovuto trascorrere solo otto giorni nello spazio ma, problemi tecnici emersi durante il volo, hanno costretto la NASA a prolungare la loro permanenza sulla ISS.
Gli astronauti appena menzionati, partiti a giugno 2024 a bordo della capsula Boeing Starliner, hanno trascorso ben nove mesi a bordo della ISS, contribuendo a numerosi esperimenti scientifici e attività extraveicolari fondamentali per il futuro delle missioni spaziali; la loro permanenza ha garantito continuità operativa alla stazione orbitale e ha permesso di testare nuove tecnologie utili per le future missioni lunari nell’ambito del programma Artemis. Anche Nick Hague e Aleksandr Gorbunov, membri originari della missione Crew-9, sono tornati sulla Terra, dopo una permanenza sulla ISS di circa cinque mesi.
Con il rientro della Crew-9, la NASA può ora concentrarsi sui prossimi obiettivi, tra cui l’invio di nuove missioni verso la Stazione Spaziale Internazionale e, soprattutto, il potenziamento delle operazioni legate al programma Artemis che punta al ritorno dell’uomo sulla Luna. Sarà inoltre interessante vedere come procederà la già travagliata storia di Starliner, Boeing non ha sicuramente intenzione di perdere il contratto con l’Agenzia Spaziale Americana che, dal canto suo, non può permettersi di affidarsi esclusivamente a SpaceX; non ci resta che attendere per scoprire come l’azienda interverrà per migliorare il proprio velivolo e risolvere tutti i problemi occorsi, prima di un successivo test con equipaggio.
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