Continua il periodo nero di Tesla, che dopo il tracollo in borsa e il calo delle vendite — legati in parte alla vicinanza di Elon Musk all’amministrazione Trump (che potrebbe persino esporre i proprietari dei veicoli al rischio di atti vandalici di matrice politica) e in parte all’avanzare della concorrenza cinese nel mercato delle auto elettriche — si ritrova adesso a fare i conti con una nuova magagna legata al Cybertruck e alla sua qualità costruttiva non esattamente impeccabile: il costruttore a stelle e strisce ha dovuto richiamare quasi cinquantamila pick-up esposti al rischio di perdita di pannelli in acciaio della carrozzeria.

Quello di cui ci occupiamo in data odierna non è esattamente il primo problema ad aver costretto Tesla a richiamare dei Cybertruck: a ottobre dello scorso anno, c’era stato un richiamo generalizzato per un problema alla telecamera posteriore; poco meno di un anno fa, quasi quattromila auto erano state richiamate per il rischio di accelerazioni fuori controllo; altri richiami hanno riguardato tergicristalli difettosi, finiture allentate e persino motori difettosi. Il totale parla di 8 richiami complessivi, per un veicolo che comunque ha ottenuto cinque stelle nel rating di sicurezza delle autorità statunitensi.

Insomma, Tesla ha ancora molta strada da fare sotto il profilo dei controlli di qualità e il caso di oggi lo dimostra ancora una volta: come espressamente riportato sul sito della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) — facente capo al ministero dei trasporti degli Stati Uniti —, lo scorso 18 marzo Tesla ha attivato una campagna di richiamo di 46.096 Cybertruck, vale a dire tutti i pick-up elettrici prodotti nel periodo compreso tra il 13 novembre 2023 e il 27 febbraio 2025.

Sì, perché, la colla utilizzata da Tesla non sarebbe adatta a resistere alle sollecitazioni ambientali, tanto da creare il rischio che alcuni pannelli in acciaio inossidabile della carrozzeria si stacchino, incrementando i potenziali sinistri e mettendo dunque a repentaglio l’incolumità degli utenti della strada. Alla data del 14 marzo scorso, si contavano già 151 interventi in garanzia per problemi potenzialmente collegati al difetto in discorso. Allo stato, a Tesla non risultano incidenti o infortuni provocati dal difetto di Cybertruck.

Stando alla documentazione che il produttore ha consegnato alle autorità, il difetto, legato ad un adesivo “suscettibile di fragilità ambientale”, riguarderebbe soltanto l’1% dei veicoli richiamati. A dispetto di ciò, comunque, Tesla interverrà con sostituzioni gratuite dei pezzi incriminati — il “cant rail”, un lungo rivestimento metallico posizionato sopra i finestrini laterali del veicolo — per tutti i veicoli richiamati. L’intervento consisterà nell’applicazione di un nuovo adesivo e nel fissaggio del pannello con un dado.