Apple è finita al centro di una controversia legale per una causa intentata presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti a San Jose da Clarkson Law Firm, con l’accusa di pubblicità ingannevole e concorrenza sleale in merito alla promozione delle funzionalità avanzate di Apple Intelligence; la questione riguarda in particolare Siri e le capacità basate sull’intelligenza artificiale, che sarebbero state presentate in modo fuorviante rispetto a quanto effettivamente disponibile per gli utenti.
Apple avrebbe ingannato gli utenti pubblicizzando Apple Intelligence
Secondo i documenti legali, Apple avrebbe diffuso campagne pubblicitarie che avrebbero creato aspettative esagerate sulle capacità di Siri e di altre funzioni AI; a far discutere sarebbero soprattutto alcuni spot pubblicitari lanciati nel 2024, in cui Siri sembrava in grado di gestire interazioni avanzate ben oltre le attuali capacità della versione disponibile al pubblico.
Il problema principale sollevato dall’azione legale riguarda la discrepanza tra ciò che è stato mostrato nei materiali promozionali e la realtà dei fatti: molte delle funzionalità illustrate, infatti, sarebbero state posticipate senza una chiara comunicazione agli utenti; questo avrebbe portato diversi consumatori ad acquistare dispositivi Apple sulla base di promesse che, almeno per il momento, non si sono concretizzate.
Secondo lo studio legale che ha intentato la causa, le pubblicità di Apple “hanno saturato Internet, la televisione e altre onde radio per coltivare nei consumatori una chiara e ragionevole aspettativa che queste funzionalità trasformative sarebbero state disponibili al momento del lancio dell’iPhone“; inoltre:
Contrariamente alle affermazioni del convenuto sulle capacità avanzate di intelligenza artificiale, i Prodotti offrivano una versione significativamente limitata o del tutto assente di Apple Intelligence, fuorviando i consumatori sulla sua effettiva utilità e sulle sue prestazioni. Peggio ancora, il convenuto ha promosso i suoi Prodotti basandosi su queste capacità di intelligenza artificiale esagerate, portando i consumatori a credere di acquistare un dispositivo con funzionalità inesistenti o materialmente travisate.
Gli avvocati che hanno presentato la denuncia puntano a ottenere il riconoscimento dello status di class action, con l’obiettivo di garantire risarcimenti ai consumatori che potrebbero aver subito un danno economico a causa delle strategie pubblicitarie di Apple. Per ora, l’azienda di Cupertino non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla questione, ma il fatto che abbia rimosso alcuni materiali promozionali, tra cui alcuni dei video incriminati, potrebbe indicare una presa di posizione sulla vicenda.
Tuttavia, la controversia solleva una questione più ampia sull’uso dell’intelligenza artificiale nelle campagne di marketing e su quanto sia effettivamente etico presentare funzionalità non ancora disponibili come già pienamente operative; gli utenti dovranno dunque attendere per vedere come si evolverà la situazione, e per scoprire se Apple deciderà di adottare misure correttive per evitare ulteriori problemi legali.
Nel frattempo, chi ha acquistato un dispositivo Apple confidando nelle nuove capacità di Siri potrebbe essere interessato a tenere d’occhio eventuali sviluppi, poiché la decisione del tribunale potrebbe avere ripercussioni significative sia per gli utenti che per l’industria tecnologica nel suo complesso.
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