Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato del “rilancio” messo in atto da parte dell’Unione Europea, protagonista per aver imposto a Apple l’apertura di iOS ai dispositivi di terze parti tramite nuovi requisiti di interoperabilità.
A giovare principalmente di questa “apertura” saranno gli smartwatch, dato che gli utenti non dovranno più optare forzatamente per Apple Watch al fine di ottenere un’esperienza d’uso soddisfacente in accoppiata con un iPhone.
Apple: l’ecosistema chiuso non sarà più così chiuso
Fino a un anno fa, Apple faceva corsa a sé nell’ambito dell’interoperabilità dei dispositivi, forte di un ecosistema chiuso ma ben funzionante che si articolava su smartphone (gli iPhone), tablet (gli iPad), smartwatch (gli Apple Watch), cuffie (le AirPods) e computer (i Mac).
Queste cinque categorie di dispositivi griffati dalla Mela morsicata erano (e sono) in grado di funzionare all’unisono, offrendo agli utenti delle potenzialità non raggiungibili se anche solo uno di questi cinque dispositivi proviene da un altro ecosistema (o, più semplicemente, è prodotto da terzi).
Con le nuove regole imposte dall’Unione Europea, il colosso di Cupertino sarà costretto ad aprire iOS per far sì che anche i dispositivi di terze parti possano funzionare a dovere se accoppiati a un iPhone, togliendo all’utente l’imbarazzo di dovere scegliere per forza un dispositivo Apple (in media più costoso rispetto alle proposte della concorrenza) al fine di godere di un’esperienza d’uso completa e paragonabile.
Gli smartwatch saranno i primi dispositivi a giovare dell’apertura di iOS
Ancora oggi, in attesa che Apple si adegui alle richieste dell’UE (e su certi aspetti la deadline è fissata a fine 2026), utilizzando uno smartwatch di terze parti in accoppiata con un iPhone non è possibile, ad esempio, interagire con le notifiche.
In futuro, il colosso di Cupertino dovrà offrire ai produttori di terze parti la possibilità di implementare nei propri dispositivi la possibilità di visualizzare e interagire con le notifiche di iOS: ciò contribuirà ad abbattere una barriera (abbastanza spessa) costruita attorno agli Apple Watch che, da fine 2025, non saranno più gli unici smartwatch in grado di fare ciò.
L’obiettivo finale della Commissione Europea è far sì che anche altre categorie di dispositivi (come le cuffie) prodotti da produttori terzi possano funzionare appieno in accoppiata con iPhone (e con altri dispositivi della Mela morsicata).
Avere più dispositivi parte di un unico ecosistema fa sempre comodo e risulta piuttosto piacevole anche se, come insegna Android, c’è molto margine per ottenere una buona interoperabilità anche con soluzioni provenienti da più produttori.
Siamo certi che questi cambiamenti non segneranno la fine dell’egemonia delle AirPods e delle cuffie Beats, storicamente progettate per dare il meglio di sé con altri dispositivi di casa Apple, o la fine dell’egemonia degli Apple Watch: chi vorrà, potrà continuare a scegliere dispositivi con la Mela morsicata indosso, specie se ritenuti più performanti; chi vorrà, potrà scegliere qualsiasi altro dispositivo compatibile.
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