Il Progetto Kuiper di Amazon, l’ambiziosa iniziativa del colosso dell’e-commerce annunciata tempo fa e volta a creare una costellazione satellitare per la connessione internet globale, è finalmente giunto a un momento cruciale e lungamente atteso: l’invio nello spazio del suo primo lotto completo di satelliti di produzione. Questa tappa segna, senza alcun dubbio, un passo fondamentale e decisivo nella complessa missione di fornire connettività internet veloce, affidabile e a bassa latenza a clienti privati, aziende e intere comunità in ogni angolo del pianeta, specialmente dove oggi l’accesso è limitato, inaffidabile o del tutto assente.

La missione inaugurale di questo nuovo e significativo capitolo operativo, denominata KA-01 (Kuiper Atlas 1), è ormai imminente e rappresenta il vero calcio d’inizio per il dispiegamento su vasta scala della rete satellitare progettata da Amazon.

I dettagli della missione

La missione KA-01 vedrà la luce, secondo i piani attuali comunicati da Amazon e dal suo partner di lancio, non prima delle ore 18:00 italiane di mercoledì 9 aprile 2025; il vettore prescelto per questo importante e delicato compito inaugurale è un razzo Atlas V della United Launch Alliance (ULA), un lanciatore di comprovata affidabilità che decollerà dalla storica base di Cape Canaveral Space Force Station, in Florida. È interessante notare, per sottolineare adeguatamente la portata dell’evento e la natura del carico, che ULA impiegherà l’Atlas V nella sua configurazione più potente disponibile; questa configurazione include ben cinque booster aggiuntivi a propellente solido (Solid Rocket Boosters) attaccati al corpo principale del razzo, oltre a una carenatura protettiva del carico utile (il cosiddetto payload fairing) particolarmente ampia, alta ben 23,5 metri e larga 5 metri. Tutto ciò si è reso necessario per ospitare l’imponente carico utile del Progetto Kuiper, descritto da ULA come il carico utile più pesante mai trasportato da questo specifico modello di razzo.

A bordo di questo primo lancio operativo ci saranno 27 satelliti appartenenti alla costellazione di produzione finale, i quali verranno rilasciati dal razzo a un’altitudine iniziale di circa 450 chilometri sopra la superficie terrestre; gli appassionati e tutti gli interessati potranno, ovviamente, seguire gli aggiornamenti sullo stato della missione e la diretta streaming video dell’evento del lancio direttamente sulla pagina dedicata alla missione “Kuiper 1”, ospitata sul sito web ufficiale di ULA. La trasmissione inizierà circa 20 minuti prima dell’orario di decollo previsto.

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Amazon ha notevolmente migliorato i propri satelliti

È fondamentale comprendere che i 27 satelliti protagonisti della missione KA-01 non sono semplici repliche dei due prototipi (Kuipersat-1 e Kuipersat-2) che Amazon ha testato con pieno successo a fine 2023 durante la precedente missione Protoflight; al contrario, questi nuovi satelliti rappresentano un significativo e tangibile passo evolutivo nel design e nelle capacità.

Come specificato chiaramente da Amazon, ogni sistema e sottosistema cruciale a bordo è stato oggetto di miglioramenti sostanziali in termini di prestazioni e affidabilità: dalle sofisticate antenne a tecnologia phased array (essenziali per comunicare con i terminali a terra), ai processori di bordo potenziati, dai pannelli solari più efficienti, ai sistemi di propulsione elettrica (che saranno cruciali per la fase di innalzamento orbitale), fino all’integrazione operativa dei collegamenti ottici inter-satellitari (ISL – Inter-Satellite Links); quest’ultima tecnologia è particolarmente importante, poiché permetterà ai satelliti di comunicare direttamente tra loro ad alta velocità, riducendo la latenza complessiva della rete e la dipendenza dalle stazioni di terra.

Inoltre, rispondendo a una preoccupazione sollevata dalla comunità scientifica, questi satelliti di produzione incorporano una speciale pellicola dielettrica a specchio, una soluzione tecnologica sviluppata internamente da Kuiper, progettata specificamente per disperdere la luce solare riflessa dalla superficie del satellite, rendendoli così intenzionalmente meno luminosi e, di conseguenza, meno visibili agli osservatori astronomici da terra.

Questo lancio, per quanto importante, è solo il primo passo di un’imponente campagna di dispiegamento, il sistema Kuiper di prima generazione, una volta completato, conterà oltre 3.200 satelliti avanzati in orbita terrestre bassa; per raggiungere questo obiettivo, Amazon ha già contrattualizzato e assicurato oltre 80 lanci con diversi fornitori di servizi di lancio leader a livello mondiale: oltre a ULA (con cui sono previsti altri 7 lanci Atlas V e 38 lanci con il nuovo e più potente razzo Vulcan Centaur), figurano anche Arianespace, Blue Origin e SpaceX. L’obiettivo temporale dichiarato da Amazon per l’inizio delle operazioni commerciali è decisamente ambizioso: iniziare a fornire il servizio ai primi clienti entro la fine di quest’anno.

Come si svolgerà la prima missione Kuiper

Il lancio del razzo Atlas V, per quanto possa essere spettacolare e mediaticamente rilevante, rappresenta soltanto il primissimo atto di una missione complessa, quella di KA-01, che è destinata a durare diversi mesi per completare tutte le sue fasi operative. Una volta avvenuta la separazione sequenziale dei 27 satelliti dal secondo stadio del vettore Atlas V (una fase gestita direttamente da ULA dal suo centro operativo in Florida), il controllo completo di ciascun satellite passerà al team dedicato di Kuiper, che opererà dal Mission Operations Center attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, situato a Redmond.

L’obiettivo primario e più immediato della missione, come è logico e prudente attendersi trattandosi della prima missione con un numero così elevato di satelliti di produzione, sarà quello di assicurarsi che tutti i 27 satelliti siano stati dispiegati correttamente e in sicurezza, che siano in grado di manovrare autonomamente utilizzando i propri sistemi di assetto e, soprattutto, che possano comunicare efficacemente con il team di controllo a terra inviando telemetria e ricevendo comandi.

Superata questa prima fase critica, inizierà un processo più lungo e delicato: i satelliti utilizzeranno i loro sistemi di propulsione elettrica a basso consumo per innalzare progressivamente e gradualmente la propria orbita, passando dai circa 450 Km iniziali fino a raggiungere l’orbita designata a circa 630 Km di altitudine; durante questa fase, viaggeranno a velocità superiori ai 27.000 Km/h, completando un’orbita attorno al pianeta ogni 90 minuti circa.

Solo una volta che i satelliti avranno raggiunto la loro orbita operativa finale e saranno stati verificati tutti i sistemi, il team potrà procedere verso l’obiettivo ultimo della missione KA-01: dimostrare la capacità di connettività di rete end-to-end. Ciò implica la validazione dell’intero percorso dei dati, da internet, attraverso l’infrastruttura terrestre di Kuiper (gateway), fino ai satelliti in orbita, da questi ai terminali utente (le antenne dei clienti) e poi completando il viaggio nella direzione opposta.

Come ha sottolineato Rajeev Badyal, vicepresidente del Progetto Kuiper:

Abbiamo progettato alcuni dei satelliti per comunicazioni più avanzati mai costruiti e ogni lancio è un’opportunità per aggiungere più capacità e copertura alla nostra rete. Abbiamo eseguito test approfonditi a terra per preparare questa prima missione, ma ci sono alcune cose che puoi imparare solo in volo e questa sarà la prima volta che faremo volare il nostro progetto di satellite finale e la prima volta che distribuiremo così tanti satelliti contemporaneamente. Non importa come si svolgerà la missione, questo è solo l’inizio del nostro viaggio e abbiamo tutti i pezzi al loro posto per imparare e adattarci mentre ci prepariamo a lanciare ancora e ancora nei prossimi anni.

Kuiper vs Starlink

Un confronto con Starlink di SpaceX è inevitabile quando si parla di costellazioni satellitari per la connettività globale. Starlink, che è attualmente il leader indiscusso in questo settore con oltre 5.500 satelliti già operativi in orbita terrestre bassa (LEO) e un servizio attivo in oltre 70 Paesi, ha un vantaggio temporale significativo rispetto al Progetto Kuiper; tuttavia, la strategia di Amazon è chiaramente improntata su una differenziazione tecnologica e commerciale.

Uno degli aspetti più interessanti da considerare è il modello di business: mentre Starlink punta direttamente sull’offerta di servizi ai consumatori con un’infrastruttura proprietaria (compresa la vendita dei terminali utente e degli abbonamenti), Amazon potrebbe sfruttare la propria vasta rete di partner e clienti aziendali per integrare Kuiper in soluzioni più ampie, come la logistica, il cloud computing e l’integrazione con AWS; questo potrebbe dare a Kuiper un vantaggio competitivo soprattutto nel mercato enterprise e nei settori governativi.

Dal punto di vista tecnologico, i satelliti di Kuiper presentano alcune innovazioni rispetto alla prima generazione di Starlink, tuttavia il vero banco di prova sarà la capacità di Amazon di realizzare e lanciare rapidamente la sua costellazione, considerando che Starlink sta già espandendo aggressivamente la sua infrastruttura con nuovi lanci mensili e con il supporto del razzo Starship, che potrebbe drasticamente abbassare i costi per satellite.

Infine, la competizione tra Kuiper e Starlink non si giocherà solo sulle prestazioni tecniche, ma anche sul prezzo e sulla disponibilità del servizio: se Amazon riuscirà a offrire pacchetti competitivi, magari con vantaggi legati all’ecosistema Prime o AWS, potrebbe rappresentare una sfida concreta per SpaceX, soprattutto nei mercati dove la domanda di connessioni satellitari è in forte crescita, come il Sud America, l’Africa e l’Asia.

Conclusioni

In definitiva, la missione KA-01 si preannuncia come un evento assolutamente spartiacque per il Progetto Kuiper e, potenzialmente, per il futuro panorama della connettività globale via satellite. Con questo lancio, Amazon passa decisamente dalla fase di prototipazione e test a quella, ben più complessa, di iniziare concretamente a costruire la vasta infrastruttura spaziale che ha promesso.

Il fatto che la preparazione per la missione successiva, denominata KA-02 (la quale utilizzerà anch’essa un razzo ULA Atlas V e verrà lanciata sempre da Cape Canaveral), sia già in corso, e che i ritmi di produzione e processamento dei satelliti presso le strutture dedicate siano destinati ad aumentare esponenzialmente, dimostra inequivocabilmente che Amazon fa sul serio e intende rispettare i propri impegni.

Il percorso verso una copertura globale completa è ancora lungo e richiederà numerosi altri lanci e investimenti significativi, ma l’avvio effettivo del dispiegamento su larga scala con KA-01 avvicina sensibilmente l’obiettivo finale: portare finalmente una banda larga veloce, affidabile e a bassa latenza a milioni di utenti, aziende e comunità in tutto il mondo che oggi ne sono ancora privi, magari rubando quanti più clienti possibili alla concorrenza.