Si avvicina un grande passo avanti per SpaceX e per l’industria aerospaziale in generale, l’azienda di Elon Musk ha annunciato che, per la prima volta, riutilizzerà un razzo Super Heavy che ha già effettuato un volo, portando avanti la sua missione di riutilizzare i razzi per abbattere i costi e rendere le missioni spaziali più efficienti.

Primo riutilizzo di un Booster Super Heavy per SpaceX

Super Heavy è il razzo che, una volta in servizio, avrà il compito di portare in orbita la gigantesca navetta Starship, destinata a missioni tanto per la Stazione Spaziale Internazionale, quanto per esplorazioni lunari e marziane. È uno dei razzi più potenti mai progettati dall’uomo, con una potenza che, sebbene non sia ancora stata completamente messa alla prova, ha già attirato l’interesse di esperti e appassionati di tutto il mondo.

Con una serie di 33 motori Raptor e un design pensato per portare carichi pesanti oltre l’orbita terrestre, Super Heavy si prefigura come una delle pietre miliari del programma spaziale commerciale, non solo per le sue potenzialità, ma anche per il suo impatto economico.

Il vero punto di forza di questa innovazione però, risiede nel concetto di riutilizzabilità, come ormai è noto SpaceX ha puntato sin dagli inizi sulla possibilità di riutilizzare i razzi, riducendo i costi legati alla produzione di nuovi veicoli spaziali per ogni missione. Questo approccio ha permesso a SpaceX di abbattere i costi in modo significativo, ma ora, con il riutilizzo di un razzo Super Heavy che ha già volato, il margine di risparmio si prospetta ancora maggiore.

È stata la stessa SpaceX ad annunciare su X (ex Twitter) l’intenzione di riutilizzare il Booster 14, catturato al volo da Mechazilla il 16 gennaio durante il settimo lancio di Starship, per il prossimo volo di prova della navicella; la società ha condiviso alcuni video che mostrano uno static fire test già condotto, sottolineando che 29 dei 33 motori Raptor sono riutilizzati.

Volendo essere pignoli, non è chiaro se i 29 motori appartenessero tutti al Booster 14 o se li abbiano recuperati anche dagli altri due Super Heavy catturati al volo (Booster 12, il primo con cui è stata eseguita la manovra di recupero durante il volo numero 5, e il Booster 15, usato durante il volo numero 8), ma poco importa al momento.

Sebbene non sia chiaro quanto questa operazione impatti direttamente sui costi di produzione e di lancio, il riutilizzo di razzi per missioni multiple si preannuncia come una delle chiavi per rendere l’esplorazione spaziale commerciale sempre più sostenibile.

Attualmente non è ancora stata fissata una data per il nono volo di prova di Starship, nonostante ciò SpaceX è intenzionata a espandere il numero di voli di test e a perfezionare ulteriormente il sistema di lancio e recupero dei razzi, portando Super Heavy a diventare una piattaforma affidabile per una serie di missioni, tanto civili quanto commerciali.

L’industria spaziale guarda con attenzione alle mosse di SpaceX, il riutilizzo del razzo Super Heavy rappresenta non solo un significativo progresso tecnologico, ma anche un passo fondamentale verso la creazione di un segmento del settore spaziale sempre più accessibile e conveniente. Sebbene non siano ancora chiare tutte le implicazioni a lungo termine, la strada tracciata da SpaceX promette di rivoluzionare il concetto di viaggio spaziale, riducendo i costi e aumentando la frequenza dei lanci. Non ci resta che rimanere in attesa per scoprire come evolveranno le prossime fasi del programma.