C’è un’ondata di entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale agentica, un’evoluzione del paradigma IA che promette di rivoluzionare profondamente la produttività e la creatività digitale. Dopo il boom dell’IA generativa Adobe rilancia con una visione ancora più ambiziosa: agenti intelligenti in grado di conversare, comprendere, ragionare e agire, adattandosi al contesto per semplificare anche i compiti più complessi.

Come spesso accade quando si parla di novità firmate Adobe, non siamo di fronte a un semplice upgrade funzionale, ma a una reinterpretazione profonda dell’esperienza utente, a partire da prodotti storici come Acrobat e Photoshop fino a soluzioni più recenti come Adobe Express e Premiere Pro. L’obiettivo? Liberare tempo, dare più controllo agli utenti e amplificare l’impatto creativo, permettendo di concentrarsi sulle attività a maggior valore aggiunto.

Adobe Acrobat

Adobe parte da Acrobat, uno degli standard per la gestione dei documenti digitali, con oltre 3.000 miliardi di PDF in circolazione e 400 miliardi aperti ogni anno. Il primo passo concreto è già stato fatto con Acrobat AI Assistant, ma la vera trasformazione arriverà nei prossimi mesi con agenti su misura, in grado di svolgere ruoli ben definiti come tutor, assistenti alle vendite o analisti documentali.

Si tratta di una svolta notevole per chi lavora ogni giorno con grandi volumi di contenuti testuali, l’agente non solo potrà rispondere a domande, ma anche analizzare, sintetizzare e suggerire percorsi di approfondimento pertinenti, grazie a capacità di ragionamento avanzate; un venditore per esempio, potrebbe prepararsi a un meeting in pochi minuti grazie a un briefing generato automaticamente sulla base dei documenti disponibili.

Adobe Express

Ma è con Adobe Express che si vede forse la visione più radicale di questa nuova IA, l’idea è quella di superare definitivamente i template preconfezionati, consentendo a chiunque (anche senza competenze grafiche) di realizzare contenuti visivi efficaci, accattivanti e personalizzati in pochi minuti. Basta una semplice descrizione, ad esempio “un volantino animato per lanciare un nuovo prodotto”, per vedere l’agente creare, adattare e ottimizzare il design, suggerendo anche font, colori e stili in linea con le tendenze del momento.

Il tutto, ovviamente, con la possibilità per l’utente di modificare, perfezionare o riscrivere da zero secondo le proprie esigenze. Una sinergia tra guida intelligente e libertà creativa che può fare la differenza, specie per content creator e piccoli business, ma anche in ambito educativo, dove l’IA può stimolare nuove forme di pensiero critico e comunicazione visiva.

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Photoshop

Molti di voi avranno notato come Adobe Photoshop, negli ultimi tempi, sia diventato sempre più “intelligente” grazie all’integrazione delle funzionalità Firefly. Con oltre 20 miliardi di asset generati e un tasso di adozione altissimo (oltre il 75% degli utenti di Photoshop usa regolarmente strumenti basati su Firefly), il terreno è ormai pronto per un salto di qualità agentico.

Il primo passo concreto sarà il nuovo pannello Azioni, che verrà presentato a fine mese durante Adobe MAX a Londra. L’idea è semplice quanto potente: Photoshop analizzerà automaticamente le immagini per suggerire modifiche contestuali (come migliorare il cielo, rimuovere elementi di disturbo o regolare i toni), lasciando però all’utente l’ultima parola; in futuro, l’agente potrà anche insegnare l’uso degli strumenti, fornire consigli in tempo reale e gestire le operazioni ripetitive come l’esportazione in formati diversi permettendo così di concentrarsi sull’aspetto più creativo del lavoro.

Premiere Pro

Infine, Adobe porta l’IA agentica anche nel mondo del video editing professionale, partendo dalle nuove funzionalità di Media Intelligence in Premiere Pro. Il sistema, lanciato di recente, è in grado di comprendere ogni clip nei minimi dettagli identificando oggetti, composizione, dialoghi e movimenti di camera per aiutare i creator a trovare in pochi secondi le inquadrature migliori tra ore e ore di girato.

Ma è solo l’inizio, in prospettiva, Premiere sarà in grado di creare montaggi preliminari, suggerire transizioni, assistere nella color correction o nel mix audio, e persino insegnare nuove tecniche con un approccio tutorial interattivo. In altre parole, l’agente si trasformerà in un vero e proprio co-pilota creativo, capace di velocizzare la fase iniziale (spesso la più scoraggiante) e liberare tempo per affinare il risultato finale.

La visione di Adobe è ambiziosa ma coerente, l’IA agentica non sostituirà la creatività umana, bensì la potenzierà, fornendo strumenti più intuitivi, personalizzati e reattivi, e questo vale sia per i professionisti, che potranno scalare i propri flussi di lavoro, sia per gli utenti meno esperti, che potranno ottenere risultati di qualità superiore senza una curva di apprendimento eccessiva.

Con Adobe Firefly, l’azienda ha già mostrato di voler guidare il settore verso un’IA trasparente, controllabile e integrata nelle esperienze quotidiane; ora, con l’aggiunta dell’IA agentica, si apre un nuovo capitolo, in cui ogni utente indipendentemente dal livello di competenza potrà collaborare con un assistente virtuale capace di adattarsi, imparare e agire in modo sempre più fluido.