Lo scorso weekend abbiamo assistito a quello che sembrava essere un vero e proprio dietrofront da parte dell’amministrazione Trump sul fronte dei super-dazi sulle merci straniere, questione che tiene banco dall’inizio del mese.

A quanto pare, invece, non si tratta di una retromarcia ma di qualcosa di provvisorio che ripristinerà i nuovi dazi tra un mese o due. Andiamo a fare il punto della situazione.

Lo stop ai super-dazi USA è solo temporaneo

Lo scorso 2 aprile, Donald Trump ha annunciato un aumento dei dazi sulle merci straniere che, di rimando, ha portato a giorni abbastanza bui per le borse su scala mondiale.

Da subito è emerso che uno dei settori più colpiti da un’azione del genere sarebbe stato quello tecnologico, specie considerando che anche gli stessi americanissimi iPhone sono prodotti in oriente.

La sospensione dei super-dazi per smartphone e computer ha fatto tirare un sospiro di sollievo all’intero mercato tech ma, purtroppo, dagli Stati Uniti arriva pronta la smentita sul fatto che si possa trattare di qualcosa di definitivo.

In un’intervista rilasciata alla ABC News (durante la trasmissione This Week), il Segretario al Commercio Howard Lutnick, i ha messo in chiaro che smartphone, laptop e gli altri prodotti che sono stati esentati dai super-dazi (ad esempio il 125% sui beni prodotti in Cina) il 9 aprile saranno accorpati tra un mese o due in quella che sarà la categoria “dazi sui semiconduttori” (e che verrà dettagliata, incluse alcune eccezioni, nel corso della settimana).

Arrivano i “dazi sui semiconduttori”

Questi nuovi dazi sui semiconduttori riguarderanno anche prodotti come iPhone e, come suggerito da Lutnick, sono pensati per incoraggiare le aziende a tornare a produrre direttamente su suolo statunitense. Il segretario ha comunque la consapevolezza del fatto che, anche per Apple, non sia possibile aprire una fabbrica ad hoc dall’oggi al domani.

“Credo che l’idea sia che possiamo produrre qui in America. Come ho detto, c’è una… ho visto Panasonic, l’azienda produttrice di batterie. Giusto? Un’azienda giapponese. Hanno costruito una fabbrica incredibile in Kansas, che stanno aprendo ora. La stavano costruendo quando Donald Trump era presidente, e la stanno finendo proprio ora.”

Con queste parole, il segretario Lutnick fa riferimento a un impianto destinato alla produzione di batterie per veicoli elettrici che Panasonic ha iniziato a costruire nel 2022 e che, una volta terminato, permetterà all’azienda di usufruire di miliardi di dollari in incentivi grazie all’Inflation Reduction Act messo in piedi dall’ex presidente Biden.

Nella serata di ieri, poi, è intervenuto sulla questione direttamente il presidente Donald Trump che, come sempre, si è affidato al proprio scocial network Truth:

“NESSUNO la farà franca per gli squilibri commerciali ingiusti e le barriere tariffarie non monetarie che altri paesi hanno usato contro di noi, specialmente la Cina che, di gran lunga, ci tratta nel modo peggiore! Non è stata annunciata nessuna “eccezione” tariffaria venerdì. Questi prodotti sono soggetti alle tariffe esistenti del 20% sul fentanil e stanno solo passando a una diversa “categoria” tariffaria. Le Fake News lo sanno, ma si rifiutano di riportarlo. Stiamo esaminando i semiconduttori e L’INTERA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO ELETTRONICO nelle imminenti indagini tariffarie sulla sicurezza nazionale. Ciò che è stato rivelato è che dobbiamo produrre prodotti negli Stati Uniti e che non saremo tenuti in ostaggio da altri paesi, specialmente nazioni commerciali ostili come la Cina, che faranno di tutto per mancare di rispetto al popolo americano. Inoltre, non possiamo permettere loro di continuare ad abusare di noi nel commercio, come hanno fatto per decenni, QUEI GIORNI SONO FINITI! L’età dell’oro dell’America, che include gli imminenti tagli fiscali e normativi, una parte sostanziale dei quali è stata appena approvata dalla Camera e dal Senato, significherà più posti di lavoro e meglio retribuiti, produzione di prodotti nella nostra nazione e trattamento degli altri paesi, in particolare della Cina, nello stesso modo in cui hanno trattato noi. La conclusione è che il nostro paese sarà più grande, migliore e più forte che mai. Faremo, RENDIAMO DI NUOVO GRANDE L’AMERICA!”

La questione super-dazi continua quindi a tenere banco: già in settimana, quando verrà spiegata nel dettaglio la categoria dazi sui semiconduttori, potremo avere un quadro leggermente più chiaro. Si tratta di una situazione per la quale sono attesi molti sviluppi e vi aggiorneremo, sperando di portare notizie non (troppo) negative.