L’emergenza Coronavirus continua a produrre i suoi effetti su tutti i fronti e dopo le più recenti misure del governo, severe ma al tempo stesso necessarie, che ci invitano a restare a casa il più possibile, a iniziare ad accusare il colpo sono adesso anche i corrieri che si occupano di portarci a casa pacchi e spedizioni.
Vista la necessità di chiudere qualsiasi negozio e attività commerciale (per evitare assembramenti) al di fuori di quelle strettamente necessarie per rifornirsi di generi alimentari, tutto il resto è acquistabile quasi esclusivamente tramite Internet dove i principali siti di e-commerce stanno letteralmente esplodendo, in Italia e all’estero, tanto che Amazon ha annunciato giusto ieri sera che assumerà 100.000 persone globalmente per far fronte alle spedizioni aggiuntive.
Abbiamo svolto quindi un’indagine per capire più nel dettaglio qual è al momento la situazione in Italia su praticamente tutti i corrieri, evidenziando una situazione emergenziale ma ancora sostenibile.
Tutti i negozi puntano sull’e-commerce
Mentre i negozi fisici sono in gran parte chiusi, le catene come Mediaworld, Unieuro, Euronics stanno puntando unicamente sull’e-commerce come unico canale di vendita, senza dimenticare i pure player come ePRICE, eBay ed ovviamente Amazon. Questo, unito all’impossibilità da parte dei consumatori di recarsi in negozio, ha portato a un boom di ordini online sorprendendo, e mettendo inevitabilmente in ginocchio, la catena logistica già colpita da alcune filiali chiuse proprio per la diffusione del Coronavirus.
Per vederci più chiaro, abbiamo contattato Luca Cassia, fondatore di Qapla’, servizio dedicato a tutti gli operatori dell’e-commerce e delle vendite a distanza, che gestisce una vasta platea di siti di vendita italiani ed esteri.
D: Luca, come vi risulta la situazione al momento?
R: “Al momento registriamo criticità su tutti i corrieri, in particolare nelle zone di Bergamo e Brescia. Per il resto d’Italia notiamo che i tempi di resa si sono allungati ma mentre alcuni operatori risultano in grossa difficoltà, altri riescono ad operare e a consegnare ancora in tempi accettabili”.
La situazione aggiornata, corriere per corriere
Vediamo allora adesso la situazione aggiornata grazie alle informazioni che ci arrivano dalla filiera dell’e-commerce e che riguardano i servizi logistici in Italia:
Poste Italiane
Risultano al momento ferme le filiali di Bergamo, Milano Ovest, Asti, Alessandria, Cuneo, Torino, Biella, Bologna e Genova. In queste filiali vengono in alcuni casi assicurate solo consegne sensibili come quelle ad ospedali e Farmacie. Inoltre risultano seriamente impattate e al limite dell’operatività le filiali di Brescia, Varese, Novara e Modena. In ogni caso la situazione è in evoluzione e si possono riscontrare ritardi e mancate consegne e ritiri in altre filiali.
SDA (gruppo Poste)
Anche SDA, essendo del gruppo Poste Italiane, è impattato dalle chiusure delle filiali indicate. Sembra al momento tra i corrieri colpiti dai dissservizi con basse possibilità di gestire le consegne e i ritiri.
TNT
Dalle informazioni che abbiamo, TNT al momento ha ridotte capacità di ritiro e di consegna. Avrebbe chiesto ai suoi clienti di non affidare consegne di colli voluminosi e pesanti che non saranno ritirati in questo periodo. Inoltre risulterebbe che a causa di uno sciopero in atto nella giornata di oggi non stia operando. Riceviamo molte segnalazioni di ritardi riguardo alle spedizioni degli ultimi giorni con TNT.
GLS
Sono chiuse le filiali di Bergamo e Brescia. Nelle altre sedi nazionali ci sono ritardi negli inoltri e nelle consegne dovuti ad assenteismo di personale in magazzino ed in distribuzione ma GLS sembra al momento tenere bene e vi sono anche esempi di consegne avvenute nel giro di 24 ore questa settimana.
BRT
Ferme le filiali di Rovato, Bergamo e Brescia. BRT sembra però in questo momento essere operativo in gran parte d’Italia sia con ritiri sia con le consegne agli utenti finali.
DHL
Non risultano al momento disservizi, salvo nessuna consegna nell’area di Bergamo e Brescia. DHL ha informato nei giorni scorsi che per ragioni di sicurezza è ora consentita la consegna dei pacchi senza raccogliere la firma del destinatario.
Amazon
Amazon serve con propri servizi alcune zone d’Italia come ad esempio l’area di Milano. Recentemente le spedizioni Amazon Prime si sono allungate, diventando da un minimo di 3 a 8 giorni. I pacchi nell’area di Milano vengono per il momento consegnati nei tempi comunicati sul sito in fase di acquisto. Dove non opera con propri servizi Amazon deve affidarsi agli altri corrieri quindi sono possibili ritardi nelle consegne secondo il corriere utilizzato.
Spedizioni a rilento
Insomma, se state aspettando un pacco da uno di questi corrieri, adesso sapete perché di possibili ritardi. Purtroppo la situazione non è rosea in quanto chi si occupa della logistica non è ovviamente immune al Coronavirus e continua a lavorare per non fermare del tutto il sistema Paese. Non resta ovviamente che pazientare qualche giorno in più.
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