Avete appena acquistato un robot aspirapolvere? Se si tratta del primo dispositivo di questo genere, potreste trovarvi spiazzati e non sapere come procedere con la sua messa in funzione. Se poi si tratta di un robot di ultima generazione, ricco di funzioni, la confusione potrebbe essere tanta e il timore di sbagliare qualcosa potrebbe impedirvi di sfruttare appieno le possibilità offerte dal prodotto.
In questa guida cercheremo di darvi qualche dritta su come procedere nella configurazione di un nuovo robot aspirapolvere, a partire dalla sua installazione per passare alla prima configurazione a all’utilizzo di tutti i giorni. Senza dimenticare alcuni accorgimenti nelle procedure iniziali per completare tutti i passaggi essenziali ed evitare di dover rifare determinate operazioni in un secondo momento.
Indice:
Le operazioni preliminari
A seconda del modello che avete acquistato (o che avete ricevuto in dono) avrete una confezione di vendita più o meno generosa. Compatta e spartana per i modelli entry-level, grande e ricca per i top di gamma. In linea di massima comunque nella confezione troverete il robot e la base di ricarica, che nei modelli più evoluti diventa una stazione di ricarica, completa e ricca di funzioni. Ci sono poi alcuni produttori che aggiungono una dotazione più o meno ricca di materiali di consumo, come sacchetti per la polvere, filtri, spazzole, rulli e detergente.
La prima cosa da fare quindi e togliere tutti i componenti dalla confezione di vendita, rimuovere le pellicole in plastica ed eventuali protezioni in gomma o spugna, che sono pensate per evitare problemi in fase di trasporto ma che potrebbero creare non pochi problemi durante l’uso normale. Le protezioni che impediscono al bumper frontale di muoversi, gli impedirebbero ad esempio di rilevare una collisione con i mobili, rischiando di danneggiarli. Prima di procedere con i passi successivi fermatevi un attimo per decidere dove posizionare la base/stazione di ricarica: è una delle fasi fondamentali da cui dipendono poi molti dei passaggi successivi.
Dovete assicurarvi che la base sia posizionata in un punto in cui non crei fastidio nella vita di tutti i giorni, e soprattutto dovete assicurarvi di lasciare il giusto spazio libero sia ai lati che frontalmente. Questo per lasciare un certo spazio di manovra al robot quando deve tornare alla base, ed evitare che si blocchi perché il passaggio che gli avete lasciato è troppo stretto. Un altro fattore da considerare è la stanza in cui posizionarlo: se lo mettete in uno sgabuzzino, dovrete ricordarvi di lasciare sempre quella porta aperta, per fare in modo che possa pulire casa, magari quando siete al lavoro.
Inutile dire che dovrete posizionarlo vicino a una presa di corrente, visto che la base va alimentata per poter ricaricare la batteria interna del robot. E la ricarica è proprio la prima operazione da fare, anche prima di iniziare la configurazione, per evitare che si interrompa e che vi costringa a rifare tutto passando per un ripristino di fabbrica. Vi consigliamo di utilizzare il cavo di alimentazione fornito dal produttore, e soprattutto evitate di tagliare il cavo per sostituire la spina (cosa che in molti fanno per utilizzare una presa italiana al posto di una presa tedesca). Meglio avere sempre in casa un adattatore, così da non correre rischi. Anche perché se la spina “fai da te” è montata male rischiate di bruciare tutto o di far saltare il salvavita.
La ricarica completa può richiedere qualche ora per cui vi conviene mettere in carica il robot e tornare a dedicarvi alla famiglia o agli amici, e rimandare la configurazione iniziale.
Qualche consiglio prima di cominciare
Prima di iniziare a configurare il vostro nuovo robot aspirapolvere, ci sono alcuni piccoli suggerimenti che potrebbero evitarvi qualche fastidio nella fase di configurazione e comunque nelle operazioni preliminari.
Ricordate innanzitutto che, salvo rare eccezioni, tutti i dispositivi come i robot aspirapolvere, così come la maggior parte dei dispositivi domotici, operano quasi esclusivamente sulla rete WiFi a 2,4 GHz. Per evitare problemi, e per semplificare il collegamento alla rete wireless domestica del vostro nuovo robot, vi consigliamo quindi di usare la rete a 2,4 GHz anche sul vostro smartphone, almeno nella fase di configurazione iniziale. In questo modo il nome della rete e la password verranno inviati automaticamente al robot, senza che sia necessario inserirli manualmente come dovreste fare se lo smartphone fosse collegato a una rete a 5 GHz. Prestate attenzione alla distanza tra il robot e il vostro router WiFi: se i due sono troppo distanti potrebbe non essere possibile completare la configurazione.
Un’altra cosa da ricordare, può sembrare stupida ma è comunque importante, è quella di aprire le porte di tutte le stanze prima di effettuare la mappatura iniziale. E se avete porte che il robottino potrebbe chiudere involontariamente, utilizzate un fermaporte per essere sicuri che non rimanga chiuso all’interno di una stanza. Allo stesso modo è importante, durante il primo “sopralluogo” del robot, alzare tutte le sedie, gli oggetti che magari lasciate sul pavimento (come le scarpe), cavi e altri oggetti. Questo per semplificare la vita al robot e per evitare che possa danneggiarsi. Non preoccupatevi che il robot possa cadere dalle scale visto che anche i modelli basilari sono dotati di appositi sensori che fermano il robot quando non viene più rilevato il pavimento. Potete lasciare al loro posto i tappeti più grandi, ma se avete il classico tappetino da bagno o da cucina, soprattutto se è molto leggero, vi conviene toglierlo per evitare che il robot possa rimanere bloccato o, al contrario, provi a salirci sopra e lo “spari” in giro per la stanza. Anche se la maggior parte del robot è in gradi di muoversi anche in ambienti completamente bui, è buona consuetudine, almeno durante la prima configurazione, lasciare accese tutte le luci in casa per ottenere risultati migliori.
In questo periodo potreste avere un albero di Natale in casa, o magari il presepio. In questo caso si rivela molto utile una funzione a disposizione ormai della quasi totalità dei robot aspirapolvere, ovvero la creazione di zone di esclusione o barriere virtuali. Potete ad esempio disegnare un rettangolo attorno all’area in cui è solitamente posizionato l’albero di Natale, cosi da evitare che il robot tocchi le decorazioni più basse, o si incastri nel supporto dell’albero o in mezzo ai fili delle luci.
Con le barriere virtuali invece potete impedire che il robot entri in una determinata stanza o, se disegnata correttamente, in un area della casa, magari perché state lavorando, perché i bambini dormono o perché non volete che il robot entri in cucina mentre state lavando i piatti. Sia le barriere virtuali che le zone di esclusione possono essere aggiunte e rimosse dalla companion app in maniera estremamente semplice.
Ricordatevi inoltre di attivare e notifiche dalla companion app, e soprattutto di escluderla dalle funzioni di ottimizzazione della batteria. In questo modo sarete certi di ricevere le notifiche relative a eventuali problemi, come il sacchetto della polvere da sostituire, il serbatoio dell’acqua pulita da riempire e quello dell’acqua sporca da vuotare.
Installare l’applicazione del produttore
Avete aperto il regalo al mattino, per il primo pomeriggio avete già completato la carica e amici e parenti sono già sulla strada del ritorno a casa? Potrebbe essere il momento giusto per mettere alla prova il vostro nuovo robot aspirapolvere e farvi aiutare a pulire casa mentre vi dedicate ad altro. La prima cosa da fare, che vi consiglia anche il manuale di istruzioni, è sicuramente quella di installare l’applicazione ufficiale del produttore. Anche se nella maggior parte dei casi i robot possono essere controllati con i due o tre tasti presenti sul dispositivo, è indispensabile utilizzare l’applicazione per sfruttare al meglio ogni funzione messa a vostra disposizione.
Di seguito vi lasciamo il link per scaricare la companion app dei principali produttori di robot aspirapolvere, nel caso non doveste trovare nell’elenco il brand che vi interessa dovrete fare affidamento sul manuale di istruzioni.
Brand | Applicazione Android | Applicazione iOS |
---|---|---|
Dreame | Link | Link |
ECOVACS | Link | Link |
Roborock | Link | Link |
Xiaomi | Link | Link |
Eureka | Link | Link |
iRobot | Link | Link |
eufy | Link | Link |
Narwal | Link | Link |
Una volta installata l’applicazione dovrete seguire le istruzioni fornite da ciascun produttore, che vi aiuteranno nella configurazione iniziale. Sostanzialmente si tratta di attivare il WiFi del robot, così da collegarlo alla rete di casa e controllarlo anche quando siete in vacanza o al lavoro, dare un nome al robot ed essere certi di aver installato tutti gli accessori e i componenti della base di ricarica in modo corretto.
Se avete un robot con stazione di ricarica evoluta verificate di aver riempito il contenitore dell’acqua pulita e, se presente, anche quello con la soluzione detergente. Il sacco per la polvere invece, viene solitamente installato in fabbrica, ma aprite il relativo scomparto per assicurarvi che sia al suo posto.
Le operazioni fondamentali
Se avete seguito tutte le indicazioni è quasi il momento di mettere alla prova il vostro nuovo robot aspirapolvere, e farlo lavorare al posto vostro. Prima però è necessaria un’operazione fondamentale: la mappatura. I modelli più recenti, soprattutto quelli di fascia media e alta, hanno una procedura dedicata, che vi verrà proposta direttamente dalla companion app, che vi permetterà di creare la mappa in pochi minuti, meno di 10 per una superficie complessiva di 80-100 metri quadri.
I modelli più economici invece potrebbero non avere questa funzione, andando invece a creare la mappa della casa nel corso della prima pulizia. Questo significa che per sfruttare al meglio tutte le funzioni dovrete aspettare quanto meno la seconda pulizia. Diamo ovviamente per scontato che il robot che vi hanno regalato o che vi siete regalati abbia un sistema di navigazione LiDAR o quanto meno visuale. Se il vostro robot utilizza tecnologie di primissima generazione, quelle cioè che seguono i perimetri delle stanze o che a ogni urto con un ostacolo cambiano direzione in maniera casuale, non avrete la possibilità di creare mappe e dovrete accontentarvi di pulire casa in maniera più o meno casuale.
Diamo quindi per scontato che il vostro robot sia capace di creare una mappa accurata della vostra casa e che abbiate terminato la procedura iniziale in maniera rapida o dopo la prima pulizia completa. L’applicazione suddividerà la mappa in maniera più o meno precisa, delineando le stanze che compongono la vostra abitazione.
A seconda della conformazione è possibile che il risultato sia accurato o che abbia bisogno di qualche intervento. Tutti i dispositivi con mappatura permettono di intervenire per unire due o più stanze (nel caso in cui una stanza sia stata divisa per qualsiasi motivo), separare stanze che sono state unite tracciando i confini corretti e aggiungendo eventuali nomi a ciascuna stanza. Un’altra funzione che risulta molto utile e apprezzata è la possibilità di definire un ordine di pulizia delle stanze, senza lasciare che sia l’algoritmo del produttore a scegliere quello più efficiente.
Se lavorate in casa, o se volete far funzionare il robot quando siete in casa, risulta estremamente comodo poter decidere in quale ordine pulire le stanze, partendo ad esempio dalla cucina o dal soggiorno e lasciando per ultime le camere da letto. In questo modo potete, ad esempio, utilizzare un aspirapolvere cordless per pulire gli angoli o quei punti in cui il robot non arriva (dietro alle porte, giusto per are un esempio semplice) e far partire il robottino mentre state preparando le altre stanze.
La mappatura, e quindi la correzione di eventuali imprecisioni, è altresì importante perché vi permette di chiedere al robot di pulire solo una o più stanze, magari scegliendo se aspirare solamente o utilizzare anche eventuali accessori per il lavaggio.
A questo punto siete pronti per lasciare che il vostro nuovo robot aspirapolvere pulisca la vostra casa mentre voi vi rilassate o vi dedicate ad altre attività.
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