A distanza di qualche mese dal suo lancio sui mercati europei, ho avuto modo di provare la nuova presa smart targata Meross, la prima del brand a supportare lo standard Matter che dovrebbe semplificare la gestione dei dispositivi della smart home. L’ho installata in un punto critico, al fine di sfruttarne alcune caratteristiche, e oggi vi racconto come è andata.

Meross MSS315

Meross MSS315

Che la presa intelligente Meross MSS315 sia diversa dalle altre in commercio lo si nota appena estratta dalla confezione di vendita: il logo Matter posto al disopra del tasto di accensione fa subito capire che ci troviamo di fronte a un dispositivo molto recente e pensato per integrarsi in qualsiasi ecosistema.

La presa smart si appoggia a una rete WiFi a 2,4 GHz già esistente e non richiede dunque la presenza di un dispositivo in grado di supportare il protocollo Thread, una delle componenti principali dello standard Matter. La scelta di Meross è ampiamente comprensibile visto che permette di raggiungere anche quegli utenti che non hanno ancora un hub in grado di supportare il nuovo protocollo ma vogliono comunque integrarlo in un ambiente già esistente, con la certezza di poterlo condividere anche con altre piattaforme.

La procedura di installazione è decisamente semplice, basta utilizzare la companion app Meross, disponibile per iOS o Android, e seguire le istruzioni sullo schermo dello smartphone. In un batter d’occhio la presa è connessa alla rete domestica ed è pronta per essere utilizzata, senza ulteriore indugio.

Nel mio caso l’ho installata nella lavanderia, che si trova nel seminterrato della mia abitazione. In questo modo posso sapere quando la lavatrice che ho collegato alla presa ha terminato il proprio ciclo. Non avendo una lavatrice smart in grado di comunicare con una rete domestica, ho sfruttato la capacità di Meross MSS315 di misurare i consumi.

Mi basta controllare se i consumi sono a zero per essere sicuro che il ciclo di lavaggio sia terminato, senza dover fare tre piani di scale per andare a controllare di persona. Ovviamente non è una soluzione completamente intelligente, ma qui entra in gioco la compatibilità con Matter, che permette di integrare la presa in ecosistemi già esistenti per creare numerose automazioni.

Google Home, Amazon Alexa, Samsung SmartThings e Apple Home sono gli ecosistemi a cui può essere aggiunta con grande semplicità la presa smart, a patto ovviamente di avere un qualsiasi hub in grado di supportare lo standard Matter. Nel mio caso invece ho optato per l’integrazione con Home Assistant, senza utilizzare Matter (che ho però utilizzato per integrare la presa in Google Home tramite un vecchio Google Home mini), così da creare l’automatismo necessario.

Nel mio caso è, al momento, una cosa molto semplice. Quando i consumi della presa restano a zero per almeno 5 minuti il mio server invia una notifica al mio smartphone, indicandomi che il lavaggio è terminato. Grazie alla misurazione dei consumi posso inoltre sapere con certezza quanto consuma la lavatrice (ma anche qualsiasi altro dispositivo connesso) e tramite la companion app conoscere l’energia consumata nella settimana in corso, nell’ultimo mese e nell’intero anno.

Grazie a Matter ho portato la presa anche su Google Home utilizzando il “vecchio” Home Mini che tengo proprio per questi dispositivi, anche se in questo caso non vengono fornite informazioni utili ma solo la possibilità di accendere o spegnere il dispositivo. L’integrazione su Home Assistant mi mostra invece i dati in tempo reale necessari per l’automazione.

Pur essendo posizionato a tre piani di distanza e connesso alla rete domestica tramite un adattatore powerline, che sfrutta la rete elettrica per portare il segnale in lavanderia, la risposta è pressoché istantanea, non ci sono ritardi di sorta né tantomeno disconnessioni.

Tramite la companion app è possibile, inserendo la propria tariffa per l’energia elettrica, conoscere immediatamente il costo di quanto consumato, una soluzione molto comoda che consente di capire quali sono i dispositivi della casa che assorbono maggiormente la corrente e sono responsabili dei costi in bolletta.

Visto che nella confezione che mi ha mandato Meross ci sono due spine smart, ho montato la seconda in soggiorno per controllare l’accensione e lo spegnimento programmati della luce del mio acquario. In questo modo posso essere sicuro che i pesci hanno la loro dose quotidiana di luce senza esagerare, evitando una eccessiva proliferazione delle alghe e di altri microorganismi.

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In conclusione

La presa smart Meross MSS315 è decisamente un valido alleato in casa, per rendere intelligenti anche quei dispositivi che non hanno funzioni smart ma anche per monitorare i consumi di quelli più energivori. È possibile, anche se è un’applicazione al limite, impedire di utilizzare dispositivi come lavatrice o asciugatrice negli orari in cui il costo dell’energia è maggiore, tutto tramite la companion app, anche se ovviamente basta premere il tasto fisico sulla presa per bypassare questa limitazione e utilizzare comunque il dispositivo connesso.

La presenza del supporto a Matter è un plus da prendere decisamente in considerazione, visto che si tratta di un dispositivo che potrà svolgere il proprio compito per un lungo tempo, pur non avendo ancora il supporto a Thread. Si collega al WiFi e questo, per chi non vuole spendere eccessivamente è solo un bene.

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