L’igiene dentale è un aspetto troppo spesso trascurato, basti pensare che nelle scuole non se ne parla praticamente mai, nonostante sia una cosa che andrebbe insegnata fin da piccoli. Fortunatamente negli anni la tecnologia è riuscita in qualche modo a sopperire, con dispositivi sempre più intelligenti che ci aiutano a pulire i denti sempre meglio e in maniera personalizzata.
Nelle ultime settimane abbiamo testato una delle soluzioni di punta di Philips, il modello Sonicare Diamond Clean 9000, uno spazzolino elettrico con tecnologia sonica che permette di adottare delle abitudini sane e corrette migliorando la salute della nostra bocca. È giunto quindi il momento di raccontarvi la nostra esperienza, i motivi per i quali ci è piaciuto e quelli che sono gli aspetti su cui Philips potrebbe intervenire per un’esperienza ancora più utile.
Dotazione completa
La confezione in cui viene venduto Philips Sonicare Diamond Clean 9000 è decisamente completa e include davvero tutto quello che può servire. Oltre allo spazzolino sono infatti incluse due testine C3 Premium Plaque Defend, che aiutano a rimuovere in maniera più efficiente la placca, un carica batterie senza fili da collegare direttamente alla presa di corrente, una custodia da viaggio e un bicchiere in vetro.
Quest’ultimo va appoggiato sulla basetta di ricarica (sulla quale lo spazzolino non resta in equilibrio) e svolge una doppia funzione. Serve infatti per appoggiare lo spazzolino, sul lavandino o dove preferite, ma anche per la ricarica della batteria interna. Quando è appoggiato nel bicchiere (il cui fondo è sagomato per incastrarsi alla perfezione nella basetta di ricarica) lo spazzolino si ricarica, facendo lampeggiare l’icona della batteria per segnalare l’operazione.
La custodia da viaggio è un’altra piacevole sorpresa. Può contenere, oltre allo spazzolino, anche due testine (ideale dunque per i viaggi in coppia), e per ricaricare la batteria interna. Rimuovendo la base in gomma è infatti possibile accedere a un cavo USB-A integrato, da inserire in un qualsiasi carica batterie, per effettuare in circa tre ore la ricarica completa della batteria dello spazzolino.
Le due testine dovrebbero garantire circa sei mesi di utilizzo (lavando i denti due volte al giorno) e la companion app vi informa in maniera costante sullo stato di utilizzo e sul numero di pulizie residue che potete effettuare, basandosi ovviamente sul numero di utilizzi, stimato in 180 per testina.
Una dotazione decisamente buona, qualche testina in più non avrebbe certo sfigurato visto il prezzo finale, ma nel complesso c’è davvero tutto quello che serve senza dover spendere soldi in accessori.
Efficace e semplice
Philips ha voluto concentrarsi soprattutto sulla semplicità di utilizzo piuttosto che offrire una grande quantità di funzioni che avrebbero potuto mettere in difficoltà gli utenti meno smaliziati. Non troverete dunque schermi con informazioni in tempo reale né una companion app ricca di informazioni e statistiche, ma uno spazzolino più essenziale che punta tutto sulla qualità della pulizia.
Abbiamo parlato di companion app, utile ma non indispensabile, visto che non è possibile creare programmi di pulizia personalizzati o conoscere l’efficacia dello spazzolamento, non nel dettaglio almeno. Può essere installata sul vostro smartphone e utilizzata durante la pulizia per scoprire se state applicando una pressione troppo elevata, per tenere traccia del numero di utilizzi e della “vita” residua della testina. Non il massimo dell’utilità quindi, tanto che in queste settimane l’abbiamo utilizzata decisamente poco, concentrandoci maggiormente sull’utilizzo dello spazzolino.
L’impugnatura include due soli tasti, uno per l’accensione e uno per selezionare la modalità di pulizia. Va detto che il tasto di accensione serve principalmente per avviare o interrompere la pulizia, visto che basta impugnare lo spazzolino perché quest’ultimo si accenda, mentre lo spegnimento avviene automaticamente dopo qualche secondo di inutilizzo.
Quattro le modalità di pulizia a disposizione: Clean, White+, Gum Health e DeepClean+. La modalità Clean è ideale per la pulizia quotidiana ed è quella che abbiamo utilizzato maggiormente in queste settimane di prova, White+ (che si attiva automaticamente montando una testina di tipo W3 da acquistare separatamente) rimuove a fondo le macchie, Gum Health è indicata per chi ha le gengive delicate mentre l’ultima modalità offre una pulizia profonda ed energica. Per ogni modalità inoltre sono disponibili tre livelli di intensità, selezionabili premendo il secondo pulsante dopo aver avviato la pulizia.
Sull’impugnatura sono inoltre presenti un LED che ricorda quando è il momento di sostituire la testina, e l’indicatore di carica che diventa rosso quando è il momento di effettuare una ricarica completa. A questo proposito l’autonomia è buona ma non straordinaria, almeno se paragoniamo lo spazzolino Philips a quelli di altri brand che abbiamo utilizzato in passato.
Con due pulizie quotidiane arriviamo a stendo a 15 giorni tra una carica e l’altra, questo nonostante le dimensioni decisamente generose dell’impugnatura che avrebbero permesso al produttore di alloggiare una batteria più capiente.
Da segnalare la funzione che ricorda di cambiare zona di spazzolamento, con Philips che ha effettuato una scelta particolare. Invece del classico timer da 30 secondi, che di fatto comporta una divisione in quattro quadranti delle due arcate dentali, il produttore ha optato per un timer da 20 secondi, che di fatto porta a dividere ogni arcata in tre aree.
Scelta contro corrente ma che dopo qualche giorno di adattamento ci è sembrata forse migliore rispetto a quelle tradizionali, visto che ci porta a pulire bene prima molari e premolari da entrambi i lati e poi i denti frontali, dedicando il giusto tempo a tutti. Lo spazzolino emette inoltre un avviso, tramite vibrazione, in caso di pressione eccessiva sui denti, per eliminare il rischio di danneggiare lo smalto.
Non è possibile in alcun modo però, nemmeno utilizzando la companion app, aumentare il tempo di pulizia complessivo, che rimane fissato a due minuti.
Il giudizio sulla qualità di pulizia è senza dubbio molto positivo, in particolare con la modalità Clean che abbiamo preferito alle altre e che si è dimostrata molto efficace anche al secondo livello di intensità, a nostro avviso il più equilibrato. La sensazione di pulizia è decisamente soddisfacente, tra le migliori che abbiamo mai sperimentato, e alternandolo con un modello di un altro produttore la sensazione è ancora più evidente.
Considerazioni finali
Se state cercando uno strumento valido per curare al meglio l’igiene dentale, Philips Sonicare Diamond Clean 9000 è un prodotto davvero molto valido, con una dotazione completa e tutte le funzioni che servono per sfruttarlo al meglio. Visto il prezzo però, parliamo di oltre 200 euro, ci saremmo aspettati una maggiore personalizzazione delle modalità di pulizia, qualche dato in più nei report di pulizia (come ad esempio le aree non pulite correttamente), magari qualche indicazione luminosa relativa alla pressione eccessiva e un caricabatterie con presa USB.
Al netto di queste piccole mancanze, che per inciso non vanno minimamente a inficiare l’esperienza d’uso, siamo di fronte a uno dei migliori spazzolini ultrasonici sul mercato. Il prezzo di listino è un po’ alto ma attualmente si trova in offerta su Amazon a un prezzo decisamente più appetibile e corretto, che lo rende indubbiamente un ottimo acquisto, anche in vista delle imminenti festività natalizie.
Pro:
- dotazione completa
- semplicissimo da usare
Contro:
- prezzo elevato
- autonomia migliorabile
- poche informazioni sulla pulizia
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