Che l’Italia non si posizioni ai primi posti nella classifica europea per velocità media internet è una questione dibattuta in più occasioni e in svariati modi già da diversi anni.
Nel 2020 la situazione è migliorata grazie al piano Banda Ultralarga del Governo, avviato con l’obiettivo di creare un’infrastruttura pubblica in linea con l’Agenda Digitale Europea, per portare dunque l’Italia al passo dei più performanti Paesi dell’Unione in termini di velocità in download e upload.
Tuttavia, per coloro che non dovessero ancora disporre di una connessione internet performante e affidabile sia cablata che non, ecco che una possibile soluzione ci viene fornita dalle comuni SIM per smartphone. A differenza della fibra ottica, la rete LTE in Italia è più sviluppata e capillare, motivo per cui risulta generalmente di più facile accesso e disponibile ad un più vasto numero potenziale di persone.
In questo articolo analizziamo il modem router TP-Link Archer MR600, in grado di creare un punto di accesso a internet tramite l’inserimento di una SIM con piano comprendente rete dati.
Inoltre con il ripetitore WiFi mesh TP-Link RE300 ci è concessa la creazione di una rete WiFi OneMesh “unificata” tra router e ripetitore, così da non causare disconnessioni quando ci si aggancia al wireless di uno piuttosto che dell’altro dispositivo.
Precisiamo che OneMesh è una tecnologia mesh proprietaria di TP-Link, invitiamo dunque a verificare sempre la compatibilità con altri prodotti dell’azienda.
- TP-Link modem router 4G+ Archer MR600 venduto a 88,99€ su Amazon;
- TP-Link ripetitore OneMesh RE300 venduto a 29,99€ su Amazon;
- Kit completo modem + ripetitore venduto a 119€ su Amazon.
Confezione di vendita
Il packaging di vendita di Archer MR600 comprende:
- Adattatore da nano SIM e micro SIM;
- 2 antenne da avvitare al modem;
- Alimentatore proprietario;
- Cavo ethernet RJ45 cat. 5e;
- Manualistica.
La scatola di RE300 contiene invece sola manualistica.
Costruzione e porte
Sia modem che ripetitore sono realizzati in plastica, lucida per il primo mentre satinata per il secondo. Le dimensioni di entrambi gli apparecchi sono generose e non contenute come altri prodotti della categoria, con un MR600 grande quando un normale modem e un RE300 che andrà ad occupare una eventuale seconda spina posta a fianco di quella prescelta per il collegamento alla rete elettrica.
Entrambi presentano poi relativi LED o icone indicatori di stato utili per comprendere quali funzionalità sono attive e l’effettiva qualità del segnale.
L’Archer, nel lato posteriore, è munito dei seguenti ingressi e pulsanti:
- ingresso di alimentazione;
- 4 porte LAN (di cui 1 anche WAN) 10/100/1000 Mbps;
- tasto WPS;
- tasto reset;
- tasto on/off WiFi;
- ingresso micro SIM.
Il ripetitore non è equipaggiato di alcuna porta ethernet, dunque è concesso il collegamento esclusivamente via wireless. Non gli mancano però:
- tasto WPS laterale;
- tasto reset laterale.
Setup e configurazione
Il primo setup è molto facile e veloce per entrambi.
Per configurare Archer MR600 occorre: 1- connetterlo alla rete elettrica e accenderlo, 2- inserire la SIM nell’apposito alloggiamento, 3- collegarsi da pc o telefono alla rete WiFi che avrà creato Archer, 4- recarsi all’indirizzo tplinkmodem.net e seguire i pochi restanti step di configurazione.
Per far comunicare invece il ripetitore RE300 con Archer possiamo avvalerci dell’app TP-Link Tether per Android e iOS o, altrettanto semplicemente, basterà attaccare RE300 a una qualsiasi spina non troppo lontana dal modem, accedere alla rete WiFi che avrà creato e recarsi questa volta all’indirizzo tplinkrepeater.net.
Entrambi sono gestibili direttamente da tplinkmodem.net, incluso il ripetitore una volta terminata la prima configurazione.
Performance e utilizzo
Riguardo Archer MR600, questo supporta LTE Cat 6, dunque supporta a pieno 4G+ così come 4G/3G.
La velocità massima in download si assesta a 300 Mbps, mentre in upload a 50 Mbps.
Di conseguenza, dato il WiFi dual-band sia di modem che di ripetitore, possiamo affermare come entrambi riescano a garantire un buono sfruttamento della velocità della rete LTE senza presentare differenze misurabili in termini di qualità del collegamento tra rete 2.4 GHz e 5 GHz su antenne rimovibili AC1200.
Lo stesso dicasi per le porte LAN, in grado di fornire pieno supporto e piena banda ai dispositivi collegati.
Naturalmente le prestazioni effettive variano in base al gestore telefonico e al posizionamento del modem, ma in tutti i casi il segnale si è sempre rivelato forte e stabile, anche laddove i comuni smartphone fanno un po’ più fatica ad agganciarsi alla rete senza intoppi o rallentamenti di sorta. L’aggregazione delle bande è dunque di buon livello e funzionale allo scopo: avere una buona ricezione del segnale e poterla gestirla al meglio.
Tali caratteristiche si riflettono sul RE300, che certamente attenua il segnale, talvolta anche fino a un 50%, mantenendo però una buona affidabilità. Va bene posizionarlo entro un raggio di circa 10 metri dall’Archer, in modo da non degradare eccessivamente la qualità della rete per quei device connessi sotto al ripetitore OneMesh.
A proposito di rete OneMesh, questa non ha mai presentato problemi dal momento che tutti i dispositivi utilizzati si agganciano/sganciano a modem/ripetitore e viceversa senza alcun problema e senza farci accorgere di nulla; ottima tecnologia per spostarsi all’interno dell’abitazione senza la paura di perdere continuamente il segnale.
Un plauso poi lo facciamo certamente alla pulizia e semplicità d’uso dell’interfaccia di gestione dei dispositivi. TP-Link è riuscita a creare una UI in grado di guidare correttamente anche l’utente meno esperto nella modifica di settaggi non sempre di facile comprensione.
Non mancano poi tutta una serie di funzionalità certamente ben gradite e che vanno a completare un’esperienza d’uso e una possibilità di manovra decisamente buoni: QoS, parental control, firewall e filtro connessioni.
Insomma, due prodotti complementari e completi in grado di fare il loro lavoro in modo soddisfacente e senza intoppi, riuscendo a garantire una buona affidabilità e prestanza. Certo occorre considerare dimensioni d’ingombro e prezzo, tuttavia sanno farsi molto apprezzare.
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