SwitchBot è diventata famosa qualche anno fa grazie a Bot, una sorta di dito meccanico pensato per automatizzare la pressione di interruttori e tasti. Negli anni la compagnia è cresciuta e con essa il numero di prodotti intelligenti disponibili, alcuni dei quali sono già stati sostituiti con versioni migliorate.

È il caso, ad esempio, di SwitchBot Meter, un termometro/igrometro Bluetooth che da poche settimane ha ricevuto un degno erede, SwitchBot Meter Plus. Più grande, decisamente più leggibile, e ancora più accurato, con qualche chicca che lo rende molto utile in casa. Lo sto usando da qualche settimana e per rendermi conto dei miglioramenti apportati, e dei vantaggi rispetto ad altre soluzioni simili della concorrenza, l’ho messo a confronto con altri quattro dispositivi dotati, chi più chi meno, delle stesse funzionalità.

Comparativa termometri/igrometri

Oltre a SwitchBot Meter Plus ho quindi utilizzato SwitchBot MeterAqara TVOC Air Quality Monitor, Xiaomi MIJIA Smart Digital Clock e Xiaomi Mi Temperature and Humidity Monitor 2, posizionandoli in vari punti della casa per confrontare sia i valori raccolti sia la velocità con cui sono state rilevate le variazioni di temperatura, anche rapide.

Prima di venire al sodo, e capire quale dei dispositivi si è comportato meglio, facciamo una breve introduzione a ciascun dispositivo interessato, con link per l’acquisto per ognuno di essi.

SwitchBot Meter Plus

È il più nuovo dei due termometri/igrometri offerti da SwitchBot e si differenzia dal predecessore per uno schermo decisamente più ampio, il più grande tra i modelli presi in considerazione in questa rassegna. Arriva infatti a 3 pollici, con caratteri molto più grandi e leggibili anche a distanza, con poca luce così come sotto la luce diretta del sole.

Sullo schermo, oltre all’indicazione della temperatura e dell’umidità relativa misurate attraverso due feritoie (una sul lato sinistro e una sul retro), sono presenti un indicatore di carica e un indicatore di comfort, una sorta di emoji che indica quando l’ambiente risulta essere particolarmente confortevole, con temperatura e umidità nei giusti valori.

SwitchBote Meter Plus si collega allo smartphone tramite il Bluetooth ma dà il meglio di sé quando viene utilizzato insieme a SwitchBot Hub Mini: in questo modo infatti è possibile controllare i valori acquisiti anche quando il dispositivo è fuori dalla portata del segnale Bluetooth, in casa come quando siamo fuori. Un pulsante sul retro permette di alternare la lettura della temperatura tra gradi centigradi e gradi Fahrenheit.

I dati, che vengono mantenuti nella memoria interna fino a 68 giorni senza sincronia con lo smartphone, sono raccolti da un sensore di fabbricazione svizzera, che aggiorna le letture ogni 4 secondi e che ha una elevata precisione, 0,4 gradi Fahrenheit e 3% di umidità relativa. È alimentato da due batterie AAA che garantiscono un intero anno di autonomia, un risultato davvero ottimo. È possibile fissarlo al muro sfruttando il foro presente nella parte posteriore o appoggiarlo su un tavolo aprendo lo sportellino sul retro per tenerlo a una angolazione davvero azzeccata.

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SwitchBot Meter

Il modello originale di SwitchBot si differenzia dall’ultimo arrivato per dimensioni più compatte. Lo schermo è decisamente più piccolo e anche le cifre sono realizzate con segmenti LCD più sottili e decisamente meno visibili. È più tozzo, molto più spesso del nuovo modello è comunque più leggero, anche se di qualche grammo.

Oltre all’indicazione di temperatura e umidità relativa sullo schermo troviamo solo l’indicatore della batteria e nient’altro. I caratteri sono ben visibili solo fino a qualche metro di distanza e i valori sono acquisiti attraverso una feritoia posta sulla parte superiore del dispositivo. Anche in questo caso la connettività è Bluetooth ma con SwitchBot Hub Mini potrete controllare temperatura e umidità anche fuori casa.

Il sensore utilizzato su SwitchBot Meter è di fabbricazione svizzera, con una precisione leggermente inferiore rispetto al modello più recente, arriva infatti a 0,7 gradi Fahrenheit e 4% di umidità relativa. L’alimentazione avviene tramite due batterie AAA con una autonomia stimata di un anno. È inoltre in grado di memorizzare i dati degli ultimi 35 giorni, così saprete sempre l’andamento dei due valori anche se non effettuate la sincronia con l’applicazione per lungo tempo.

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Aqara TVOC Air Quality Monitor

Aqara, brand che si è affrancato dal controllo di Xiaomi per camminare di fatto con le proprie gambe, ha a listino un dispositivo versatile come Aqara TVOC Air Quality Monitor. Oltre a misurate temperatura e umidità è in grado di misurare la qualità dell’aria, anche se questo si traduce in un prezzo maggiore.

Utilizza uno schermo e-ink, che garantisce minori consumi. Utilizza due batterie CR2450 che si esauriscono in circa 6 mesi (anche se il produttore parla di un anno), un risultato buono ma non eccelso. A differenza dei due modelli SwitchBot, che possono essere utilizzarti senza hub, il modello Aqara richiede un hub Zigbee 3.0 per collegarsi allo smartphone. Nulla vieta comunque di tenerlo come termometro stand-alone, anche se si va a perdere la possibilità di utilizzarlo per automatizzare alcune funzioni.

Aqara ha inserito tre diversi sensori, ognuno dedicato al rilevamento di un valore con due piccole fessure poste ai lati che permettono di analizzare l’aria e di raccogliere i dati.

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Xiaomi MIJIA Smart Digital Clock

La prima delle due soluzioni di Xiaomi integra un orologio e un sensore di temperatura/umidità, così da avere tutte le informazioni in un unico posto. Lo schermo, anche in questo caso di tipo e-ink, è sempre ben leggibile anche se i caratteri dedicati a temperatura e umidità sono più piccoli e non sempre leggibili da distante.

A fianco della temperatura è presente una emoticon che indica visivamente il livello di comfort, con faccine tristi o sorridenti a seconda della combinazione di temperatura. L’alimentazione in questo caso è affidata a due batterie CR2032 che garantiscono ben oltre un anno di utilizzo prima di essere sostituite, risultato dovuto alla tipologia di schermo adottato.

I dati vengono raccolti da un sensore posto nella parte superiore di Xiaomi MIJIA Smart Digital Clock, con una feritoia che permette il passaggio dell’aria. Può essere appeso a una parete o a un mobile o posto su un ripiano grazie all’apposito sostegno fornito in dotazione. La connettività è di tipo Bluetooth, quindi non servono hub per collegarlo allo smartphone.

Se però avete un hub multifunzione potete collegarlo e sfruttarlo per diverse automazioni, facendolo interagire con altri dispositivi dell’ecosistema Xiaomi. Potete acquistarlo sullo store ufficiale a 29,99 euro.

Xiaomi Mi Temperature/Humidity Monitor 2

Chiudiamo con il più “vecchio” dei tre dispositivi, Xiaomi Mi Temperature Monitor 2, piccolo e compatto tanto da poter essere posizionato ovunque, a parete come su un ripiano. Come per l’orologio di cui vi ho appena parlato, anche questo dispositivo mostra, a fianco della percentuale di umidità, una emoticon che indica il livello di comfort con diverse faccine.

È alimentato da una singola batteria CR2032 che garantisce più di un anno di autonomia, un risultato davvero strepitoso, anche in virtù di uno schermo LCD da 1.5 pollici. Il sensore è posto sulla parte alta del dispositivo, in corrispondenza di una piccola apertura sullo chassis in plastica.

La connettività è solo di tipo Bluetooth per cui è possibile leggere i dati, oltre che sul piccolo schermo, anche sullo smartphone senza che sia necessario ricorrere a un hub. Quest’ultimo però permette di accedere ai dati anche da remoto e di creare interazioni con altri dispositivi della casa.

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Il confronto

Dal riepilogo delle caratteristiche tecniche si evince come i dispositivi che ho preso in esame sono tutti molto simili tra di loro, almeno sulla carta. Quello che li distingue però è la reattività ai cambiamenti di temperatura e umidità, la precisione e la veridicità dei dati raccolti.

A prima vista la velocità con cui viene recepita la variazione di uno dei due parametri misurati, temperatura e umidità relativa, potrebbe sembrare insignificante ma nell’ottica della smart home, categoria a cui sono dedicati questi dispositivi, anche un dato simile risulta essere importante.

Nel mio studio, ad esempio, ho installato un umidificatore perché l’umidità tende a essere bassa nella zona della scrivania, posta vicino a un termosifone. Non ho però voluto mettere il dispositivo vicino al computer per evitare problemi dovuti a una eccessiva umidità al momento dell’attivazione per cui l’ho posizionato a qualche metro di distanza.

In questo modo riesco ad attivarlo quando l’umidità scende al di sotto del 40%, anche se nel punto in cui ho messo l’umidificatore l’umidità è sempre superiore di qualche punto percentuale. Questo mi permette di avere una maggiore precisione nell’attivazione che, seguendo l’igrometro integrato nell’umidificatore, farebbe accendere il dispositivo molto più tardi, a volte dopo diverse ore.

Ecco che una buona reattività nel rilevare le variazioni dell’umidità relativa migliorano il comfort della mia giornata lavorativa, permettendomi di avere sempre un giusto equilibrio tra temperatura e umidità. Allo stesso modo in queste settimane ho utilizzato i termometri oggetto della prova per attivare l’aspiratore posto vicino alla doccia presente in un bagno cieco.

In questo modo riesco a ridurre rapidamente l’umidità evitando la formazione di muffe, e tengo acceso l’aspiratore solo per il tempo necessario, risparmiando sulla bolletta. Va da sé che un termometro che poco veloce e preciso nel misurare la discesa dell’umidità mi farà consumare di più.

Ho utilizzato a rotazione, per 3-4 giorni, ciascun termometro in queste due configurazioni, oltre a tenerlo in varie stanze della casa per verificare la precisione e l’omogeneità delle misurazioni effettuate. Come riferimento ho utilizzato un termometro/igrometro che mi sono fatto prestare da un amico termoidraulico, così da sapere quali sono i dispositivi più precisi nelle loro misurazioni.

Devo dire che tutti e cinque i dispositivi si sono dimostrati decisamente precisi nelle loro rilevazioni, con una forbice sempre inferiore al mezzo grado per quanto riguarda la temperatura. Rispetto al dispositivo di riferimento hanno avuto tutti la tendenza a sovrastimare il dato, anche se parliamo, nella media di tre settimane di misurazioni, di circa 0,5-o,7 gradi centigradi.

Diverso invece il discorso della precisione relativo all’umidità, dove la forbice è stata molto più ampia e si è attestata sul 7-8%. Lo scostamento dal dispositivo di riferimento ha superato, nei modelli meno precisi, il 10%, mentre qualcuno è rimasto decisamente più vicino.

Il più preciso in assoluto tra i modelli presi in esame è stato SwitchBot Meter Plus, soprattutto nella precisione della rilevazione dell’umidità nell’aria, con scostamenti limitati a un paio di punti percentuali, ampiamente all’interno dei margini definiti dal costruttore. Nei test effettuati con l’aspiratore in bagno è stato il più reattivo e preciso nell’indicare la percentuale di umidità alla quale intervenire per spegnere l’aspiratore, mentre altri hanno indicato tale valore quando in realtà l’umidità era decisamente maggiore.

Mi hanno quindi fatto risparmiare in bolletta ma non hanno fatto il loro lavoro, visto che hanno fatto in modo che rimanesse una umidità eccessiva. I meno precisi, in quanto a umidità, sono stati Xiaomi Mi Temperature Monitor 2 e MIJIA Smart Clock, con uno scostamento che si è sempre attestato al di sopra del 6%, superando in alcune occasioni anche il 10%.

Il primo ha avuto la tendenza a scendere troppo velocemente, facendo spegnere l’aspiratore, per poi rimettersi in riga lentamente facendolo riaccendere in seguito. Il secondo invece si adatta in maniera molto più lenta e si è trovato spesso sopra la misurazione reale per 10-15 minuti, facendo di conseguenza aumentare i consumi.

Non si tratta ovviamente di misurazioni empiriche, ho analizzato i grafici raccolti direttamente dalle applicazioni e dal sistema che utilizzo per la smart home, per essere sicuro delle tempistiche e delle relative misurazioni effettuate.

Molto buono il comportamento anche di Aqara TVOC e del “vecchio” SwitchBot Meter, anche se la differenza col modello più recente si nota. Se ne possedete uno e state valutando se valga la pena acquistare SwitchBot Meter Plus la risposta è si, visto che il nuovo sensore risulta decisamente più preciso e affidabile.

Se invece non avete nessun termometro/igrometro in casa Meter Plus è al momento, e a mio avviso, la scelta più saggia, visto il rapporto tra il prezzo e le prestazioni. È il più preciso sia per quanto riguarda la temperatura che per l’umidità, è sufficientemente reattivo nel rilevare le variazioni e se utilizzato in maniera corretta può permettervi risparmi in bolletta non trascurabili. Aqara TVOC è il più costoso e vale la pena acquistarlo solo se lo volete abbinare a un purificatore d’aria, o a un sistema di ventilazione per il ricircolo dell’aria.

Il piccolo Xiaomi risente forse del fatto di essere il più economico del gruppo (considerando che su alcuni store stranieri si può acquistare anche a cifre inferiori) e di fatto il meno accurato. Può comunque essere utile se acquistato in offerta, soprattutto in kit da 4 o più dispositivi, con il costo che può scendere decisamente. Se la parte relativa all’igrometro è poco precisa, quella dedicata alla temperatura è più affidabile e vi permette di conoscere la temperatura in ogni stanza a costi contenuti.