macOS: cosa è, storia, funzioni e notizie | TuttoTech.net
macOS è un sistema operativo sviluppato da Apple per i propri computer Mac. Nel panorama dei sistemi operativi da computer, macOS è il secondo più diffuso alle spalle di Windows di Microsoft, rispetto al quale sembra stia recuperando terreno. In questa pagina potete trovare tutte le informazioni utili, come la spiegazione su cosa sia, la storia dalle origini a oggi, gli sviluppi futuri e le ultime notizie su macOS.
Indice:
Cos’è macOS
macOS è un sistema operativo nato nel 2001 dalla fusione tra l’interfaccia utente del Classic Mac OS (nato nel 1984 con i primi computer Apple), l’architettura di un sistema operativo di derivazione UNIX della famiglia BSD e di una serie di librerie sviluppate dalla NeXT (una società fondata da Steve Jobs nel 1985 e acquisita da Apple nel 1996).
Si tratta del sistema operativo (OS, Operating System) proprietario che gira a bordo dei computer Mac di casa Apple, e si configura, alla pari di iOS, come un sistema operativo progettato dall’azienda per girare su hardware proprietario.
In generale, macOS è un sistema operativo noto per la sua interfaccia utente intuitiva, la stabilità e la sicurezza; esso offre una vasta gamma di funzionalità e applicazioni integrate, tra cui il browser Safari, l’email, il calendario, l’app Foto e molto altro ancora. Inoltre, macOS consente agli utenti di accedere al vasto ecosistema di app disponibili nell’App Store di Apple.
Tutte le versioni di macOS sono accompagnate da un nome in codice: dalla prima versione del 2001 fino alla nona versione del 2012, i nomi in codice utilizzati erano quelli di grandi felini; dalla decima versione del 2013 a oggi, i nomi in codice utilizzati si riferiscono a località presenti in California (stato degli USA dove si trova Cupertino).
La storia di macOS, dalle origini al presente
Di seguito riportiamo le tappe fondamentali della storia di macOS, dalla nascita di quello che è ormai noto come “Classic Mac OS”, passando per la fase di transizione avvenuta dopo l’acquisizione della NeXT e proseguendo con la fase “OS X”, tutti step fondamentali per la nascita di macOS, che resiste con questo nome ancora oggi dopo venti versioni.
L’era del Classic Mac OS
Classic Mac OS è il sistema operativo originale sviluppato da Apple per i suoi computer Macintosh. È stato introdotto nel 1984 e ha continuato a essere utilizzato fino all’anno 2001, quando è stato sostituito da macOS, nato dopo un periodo di transizione.
“Classic Mac OS” era noto per la sua interfaccia utente intuitiva e colorata, che includeva icone, finestre e menù a discesa. Inoltre, è stato il primo sistema operativo ad utilizzare il mouse come dispositivo di input principale.
Tra le caratteristiche più importanti di “Classic Mac OS” vi erano il supporto per il multitasking cooperativo, la gestione delle risorse del sistema tramite la Table of Contents (TOC) e la presenza di numerose applicazioni integrate, tra cui il Finder (il gestore dei file), il programma di tipografia digitale PageMaker e il programma di disegno MacPaint.
Nonostante la sua popolarità, “Classic Mac OS” presentava alcune limitazioni, come la mancanza di una protezione completa dei dati e la difficoltà di gestire grandi quantità di informazioni. Tuttavia, il sistema operativo è stato una pietra miliare nella storia dei computer personali e ha aperto la strada per il successo dei computer Mac.
Il “Progetto Copland” e il periodo di transizione: Mac OS 8 e Mac OS 9
Con il Progetto Copland, Apple tentò ambiziosamente di riscrivere da zero il suo sistema operativo “Classic Mac OS” per renderlo più avanzato e moderno: questo progetto è stato annunciato nel 1994 con l’obiettivo di offrire un sistema operativo più stabile, più veloce e più scalabile per i computer Macintosh.
Tale progetto prevedeva l’introduzione di nuove funzionalità, tra cui la capacità di eseguire più applicazioni contemporaneamente, una migliore gestione della memoria e un’interfaccia utente più avanzata. Tuttavia, il progetto si è rivelato troppo ambizioso e ha incontrato una serie di problemi tecnici e di gestione.
A causa di questi problemi, il progetto Copland è stato abbandonato nel 1997, dopo tre anni di sviluppo: per proseguire la “riprogettazione” del sistema operativo, Apple ha invece deciso di acquisire NeXT, una società di software fondata da Steve Jobs, e di utilizzare il suo sistema operativo, denominato NeXTSTEP, come base per il nuovo sistema operativo dei Macintosh, che sarebbe diventato macOS.
Dal 1997 al 2001 assistiamo dunque ad un “periodo di transizione” in cui sono arrivate quelle che vengono considerate, a tutti gli effetti, le ultime due versioni di “Classic Mac OS”.
Mac OS 8 (1997) ha introdotto numerose migliorie rispetto alle versioni precedenti, tra cui una maggiore stabilità, velocità e compatibilità con le applicazioni. È stato anche il primo sistema operativo a introdurre il supporto integrato per le periferiche USB.
Mac OS 9 (1999) ha poi introdotto ulteriori miglioramenti, tra cui una maggiore affidabilità, un sistema di ricerca più efficiente e una maggiore compatibilità con le applicazioni. Inoltre, esso ha introdotto il supporto per il formato di file HFS Plus e ha migliorato il supporto per le periferiche USB.
La nascita di macOS: ecco Mac OS X
Nel 2001 assistiamo ufficialmente alla nascita di quello che, ancora oggi, è considerato macOS. La prima versione in assoluto è Mac OS X 10.0 (Cheetah), rilasciata in forma stabile da Apple il 24 marzo 2001.
Cheetah presentava un’interfaccia utente completamente rinnovata (chiamata Aqua) rispetto al sistema operativo precedente, ovvero il “Classic Mac OS”. Tra le nuove funzionalità introdotte vi erano la Dock, una barra di avvio rapido per le applicazioni preferite, e l’animazione Aqua, che ha introdotto un nuovo look per i pulsanti e le finestre.
Inoltre, macOS X 10.0 ha introdotto una serie di nuove funzioni avanzate, tra cui il supporto per il multitasking preemptive, il file system journaling, la gestione avanzata della memoria e la tecnologia QuickTime 5, che ha migliorato la riproduzione dei video e degli audio. Tuttavia, Cheetah presentava anche alcuni problemi di stabilità e prestazioni che sono stati risolti nelle versioni successive.
Mac OS X 10.1 Puma (2001) ha aggiunto nuove funzionalità come la possibilità di masterizzare CD, miglioramenti alla velocità di rendering, l’introduzione di Finder con la navigazione a colonna.
Mac OS X 10.2 Jaguar (2002) ha aggiunto il supporto per la stampa in modalità wireless, la tecnologia Quartz Extreme per migliorare la grafica, iChat per la messaggistica istantanea e il supporto per il DVD playback.
Mac OS X 10.3 Panther (2003) ha aggiunto il supporto al FileVault per la protezione dei dati, la tecnologia Exposé per la gestione delle finestre e il supporto per il Bluetooth.
Mac OS X 10.4 Tiger (2005) ha aggiunto la tecnologia Spotlight per la ricerca dei file, una Dashboard con i widget per le informazioni a colpo d’occhio e il supporto a Time Machine per il backup automatico dei dati.
Mac OS X 10.5 Leopard (2007) ha aggiunto il supporto a Boot Camp (per l’avvio di Windows su Mac), migliorato la funzionalità Time Machine e introdotto la tecnologia Spaces per la gestione degli spazi di lavoro.
Mac OS X 10.6 Snow Leopard (2009) ha segnato l’inizio del supporto per i processori a 64 bit, oltre a introdurre il supporto per Grand Central Dispatch (per il miglioramento delle prestazioni) e il supporto per il Microsoft Exchange.
Mac OS X 10.7 Lion (2011) ha aggiunto il supporto per il multi-touch, il Launchpad per la visualizzazione delle applicazioni, il supporto per la modalità a schermo intero.
Il passaggio a OS X e l’abbandono dei felini per i nomi in codice
Con OS X 10.8 Mountain Lion (2012) assistiamo alla scomparsa del sostantivo “Mac” dal nome del sistema operativo: in quell’anno, Apple ha dichiarato di essere la compagnia con i sistemi operativi più comunicativi fra loro, riferendosi all’interazione tra iOS e OS X.
In generale, la nona versione del sistema operativo aggiungeva il supporto per il Game Center, la tecnologia AirPlay Mirroring per la condivisione dello schermo e il supporto per la notifica di messaggi. Mountain Lion è l’ultima versione di macOS a portare il nome di un felino all’interno del nome in codice.
A partire da OS X 10.9 Mavericks (2013), per nomi in codice vengono sfruttati nomi di località simbolo della California. Questa versione del sistema operativo aggiungeva il supporto per i tag dei file, il supporto per i display multipli e efficientamenti energetici (che si traducevano in miglioramenti alla durata della batteria dei MacBook).
OS X 10.10 Yosemite (2014) ha aggiunto il supporto per il Continuity (per la sincronizzazione tra dispositivi) e il supporto per Handoff (per la continuazione del lavoro tra dispositivi). Con l’undicesima versione del sistema operativo sono inoltre arrivati aggiornamenti grafici, con un design più in linea con quello di iOS 7.
Con OS X 10.11 El Capitan (2015) sono stati introdotti miglioramenti alle prestazioni e alla funzionalità di ricerca Spotlight. Sono inoltre arrivati il supporto per lo Split-screen e la tecnologia Metal per migliorare la grafica.
Da macOS Sierra a macOS Catalina
L’anno seguente è stata abbandonata la vecchia dicitura “OS X” in favore di macOS. La prima versione ad essere dotata della nuova nomenclatura è macOS 10.12 Sierra (2016): tra le principali novità ricordiamo il supporto per Siri, il miglioramento della funzionalità Spotlight, il supporto per la sincronizzazione del Desktop e dei Documenti tramite iCloud (applicazione chiamata iCloud Drive Desktop and Documents), l’integrazione di Apple Pay sui Mac e la possibilità di sbloccare il computer tramite Apple Watch.
Come molte altre release di macOS, anche macOS 10.13 High Sierra (2017) si è concentrato sull’ottimizzazione di funzionalità già presenti (come la ricerca Spotlight) ma, al contempo, nascondeva profondi cambiamenti sotto al cofano, come il nuovo file system APFS, il supporto al codec video HEVC e l’introduzione del motore grafico Metal 2.
macOS 10.14 Mojave (2018) ha aggiunto il supporto al tema scuro e ha riportato la sezione degli aggiornamenti di sistema nel pannello “Preferenze di sistema”. Con questa versione, l’ultima che supportava sia le app a 32 bit che le app a 64 bit, ha inoltre debuttato una versione completamente ridisegnata dell’App Store.
macOS 10.15 Catalina (2019) è l’ultima versione di macOS a essere codificata con 10.x, nonché la prima a non supportare più le app a 32 bit. Tra le novità introdotte ricordiamo il supporto per Sidecar (possibilità di estendere lo schermo su un altro dispositivo Apple), il nuovo sistema di sicurezza Gatekeeper, la separazione di iTunes in tre applicazioni separate (Musica, TV e Podcast), il supporto per le app Catalyst e per la tecnologia di sicurezza Secure Boot.
Il supporto ai chip Apple Silicon: da macOS Big Sur a oggi
Nel 2020, un anno ricordato principalmente per fatti piuttosto spiacevoli, Apple ha apportato una grandissima rivoluzione all’interno del panorama dei computer, introducendo i propri chip proprietari Apple Silicon M1, basati su architettura ARM, che hanno debuttato sui primi computer Mac e si sono poi, piano piano, estesi all’intera gamma, avviando un processo graduale che porterà prima o poi a far fuori del tutto i vecchi modelli basati su archittura x86 di Intel (che fino al 2019 erano gli unici modelli supportati).
La prima versione del sistema operativo macOS progettata per funzionare sui Mac con SoC ARM è macOS 11 Big Sur (2020) che, grazie al supporto ai SoC Apple Silicon, offre una serie di miglioramenti in termini di prestazioni, efficienza energetica e compatibilità con le app. Inoltre, questo aspetto consente ai Mac di eseguire anche le app progettate per iPhone e iPad, aprendo nuove opportunità per gli sviluppatori e gli utenti.
Big Sur costituisce un aggiornamento piuttosto importante per il sistema operativo macOS, perché introduce un design rinnovato (con icone e finestre più grandi), una barra dei menu trasparente e un nuovo centro di controllo che consente di accedere rapidamente a impostazioni importanti (luminosità dello schermo, il volume, il Wi-Fi e molto altro ancora).
Anche Safari ha guadagnato in termini di prestazioni e compatibilità coi siti Web, introducendo una nuova pagina iniziale personalizzabile. Oltre al browser, altre app di sistema (come Messaggi e Maps) sono state arricchite di nuove funzionalità e ottimizzate/riorganizzate dal punto di vista grafico.
Questa versione di macOS ha introdotto anche un controllo della privacy migliorato (richiede l’autorizzazione alle app per l’accesso a determinati dati, come la posizione e le informazioni di contatto) e ha semplificato il meccanismo di aggiornamento, grazie all’introduzione di una nuova interfaccia utente per il download e l’installazione degli aggiornamenti.
macOS 12 Monterey (2021) non va a stravolgere la filosofia introdotta con la precedente versione e aggiunge nuove funzionalità come Universal Control (condivisione di mouse e tastiera fra un Mac e un iPad) e la modalità Full Immersion (una raccolta di filtri per personalizzare le app e gli utenti che potranno “disturbare” l’utente durante la loro attivazione). Oltre a queste due novità, debutta l’app Comandi (già presente in iOS), vengono aggiunte nuove funzionalità ad altre app di sistema, viene implementato il supporto per l’audio spaziale delle AirPods (compatibili) sui Mac con chip Apple Silicon e viene introdotto il risparmio energetico per i MacBook.
macOS 13 Ventura (2022) porta al debutto tre novità fondamentali come la modalità Stage Manager (per organizzare l’area di lavoro, specie quando si utilizza un setup con più monitor), l’applicazione Free Form (una lavagna virtuale) e l’installazione automatica degli aggiornamenti di sicurezza. Oltre a ciò, vengono riviste le app Meteo e Orologio, vengono aggiunte nuove funzionalità a Messaggi e Mail, vengono apportati miglioramenti a Spotlight, e viene aggiunto il supporto agli itinerari multimappa in Mappe. È anche la prima versione di macOS a godere del supporto alle passkey sul browser Safari.
macOS 14 Sonoma (2023) non stravolge l’esperienza utente, puntando soprattutto su novità per la produttività e maggiori possibilità di personalizzazione. Arrivano ad esempio i nuovi widget interattivi posizionabili sulla Scrivania, i salvaschermo live, alcune nuove funzioni per le videoconferenze e per il browser Safari. Arriva anche la Modalità Gioco, che segna un nuovo inizio per i computer Mac, che si avvicinano di un po’ al settore del gaming, con Apple che sembra un po’ più attenta alle esigenze dei videogiocatori. Ci sono poi delle altre novità per la produttività e per il lavoro, oltre ad alcuni ritocchi alle app e ad altri aspetti del sistema operativo.
macOS 15 Sequoia e sviluppi futuri
Durante il keynote di apertura della WWDC24, il 10 giugno 2024, Apple ha annunciato macOS 15 Sequoia, la versione di macOS del 2024, che è stata poi rilasciata in forma stabile il 16 settembre 2024. Nessuna rivoluzione dell’esperienza utente da parte di Apple, che introduce anche sui Mac, come per iPhone e iPad, le funzioni di intelligenza artificiale di Apple Intelligence, con anche ChatGPT, novità per le quali è tuttavia necessario pazientare per la disponibilità in Italia, in programma nel corso del 2025. Ci sono anche alcune novità per i videogiocatori, per il mirroring di iPhone, migliorie relative alle videoconferenze e per aumentare la produttività degli utenti, anche durante la navigazione tramite il browser Safari.
Il futuro di macOS, al momento, è proprio costituito da quest’ultima versione, che verrà ancora aggiornata e integrata nei prossimi mesi, per poi cedere il passo a macOS 16, la cui presentazione è prevista per giugno 2024 in occasione della WWDC. Per il momento non ne sappiamo nulla, ma nel corso dei prossimi mesi/settimane emergeranno via via indiscrezioni e informazioni ufficiali.