Open Fiber: cos'è, velocità, costo, copertura, assistenza
Lo sviluppo delle reti in fibra ottica in Italia va avanti da anni, tra alti e bassi, con l’obbiettivo di portare nelle case degli italiani connessioni veloci che possano essere competitive con gli standard di altri paesi europei, colmando in parte quel digital divide che ci appartiene un po’ da sempre, tranne che per alcuni virtuosi esempi.
Il problema delle connessioni di rete in Italia è sempre stato sentito, data la morfologia del territorio: alle grandi aree metropolitane si contrappongono immense zone rurali e a bassa densità, le quali sono sempre state bistrattate perché economicamente non vantaggiose, in termini strategici. C’è però un operatore, Open Fiber, che è nato proprio con l’intenzione di realizzare, costruire e gestire un’infrastruttura di rete in fibra ottica FTTH che copra l’intera area geografica italiana, anche in quelle cosiddette “aree bianche” a bassa densità di popolazione.
Nei prossimi paragrafi parleremo di questo operatore del settore telecomunicazioni, rispondendo alle più comuni domande che gli utenti si chiedono: chi è Open Fiber, come funziona Open Fiber, quanto costa Open Fiber, qual è l’offerta Open Fiber e come contattare l’assistenza in caso di problemi.
Chi è Open Fiber
Open Fiber è un operatore all’ingrosso (wholesale) di infrastrutture di rete nato con l’obbiettivo di realizzare una rete a banda ultra larga (BUL) interamente realizzata in fibra ottica con tecnologia FTTH (Fiber To The Home) su tutto il territorio italiano. Un progetto ambizioso perché quando ci si riferisce al territorio italiano si intendono anche a quei lotti ritenuti meno interessanti, quelle “zone bianche” in cui la densità di popolazione è molto bassa, dove i costi per la creazione e gestione di una infrastruttura di rete aumentano rispetto alle zone urbane più densamente popolate.
Molti si chiedono chi c’è dietro Open Fiber, e come sia nata questa azienda: la società di telecomunicazioni è detenuta al 50% da Enel, l’altro 50% è di Cassa Depositi e Prestiti Equity, un fondo strategico per investimenti in progetti di rilevante interesse nazionale. Solitamente, Cassa Depositi e Prestiti entra in gioco rilevando quote di minoranza in imprese che presentano prospettive di redditività e sviluppo di carattere nazionale, e il progetto Open Fiber non fa eccezione.
La realizzazione di un’infrastruttura BUL con tecnologia FTTH su tutto il territorio italiano non è cosa da poco, e strategicamente rilevante è la presenza di Enel all’interno di questa società. Essendo uno dei soci, Enel può sfruttare i collegamenti preesistenti per il passaggio dei cavi elettrici per la messa in opera dei cavi in Open Fiber fibra ottica, i quali sono realizzati da sottili fili di vetro capaci di trasmettere un segnale luminoso con un’attenuazione molto bassa, che permette di raggiungere delle velocità di trasporto dati molto maggiori rispetto alle comunicazioni con tecnologia ADSL/FTTC.
Open Fiber è riuscita ad aggiudicarsi tre bandi indetti da Infratel Italia S.p.A., società del Ministero dello sviluppo economico (MISE), per la realizzazione della copertura BUL di oltre 7600 comuni in 20 regioni. Una volta terminato il progetto la proprietà dell’infrastruttura sarà di proprietà pubblica e gestita da Open Fiber con una concessione ventennale.
Come funziona Open Fiber
Open Fiber opera con un modello di business “wholesale only”, ovvero soltanto all’ingrosso: l’infrastruttura di rete realizzata dà la possibilità ai privati cittadini, alle aziende, alle Pubbliche Amministrazioni e ai professionisti di poter usufruire di collegamenti a banda ultra larga, ma Open Fiber non vende direttamente questi servizi di rete. Questo permette di offrire l’accesso alla rete ottica con condizioni eque per tutti gli operatori interessati: in pratica l’azienda affitta la propria fibra ottica dopo averla installata, e per questo non viene considerato come un operatore di rete tradizionale.
La tecnologia in fibra ottica è del tipo FTTH, ovvero Fiber To The Home, un’evoluzione della tecnologia FTTC, Fiber To The Cabinet, attualmente la più diffusa sul mercato. La differenza tra le due è sostanziale: con un’infrastruttura FTTH l’intera rete di cavi è in fibra ottica, anche quelli che vanno dal cabinato posto fuori la strada all’abitazione o edificio da servire; le connessioni FTTC invece utilizzano i vecchi fili di rame utilizzati per le linee telefoniche che coprono sempre l’ultimo tratto che va dall’armadio ripartilinea agli appartamenti. Se con connessione FTTC si possono raggiungere velocità di 100/200 Mbps, con una connessione FTTH è possibile raggiungere 1 Gbps, con un limite teorico che potrà arrivare, in futuro, fino a 40 Gbps.
Gli utenti finali, come privati, aziende e professionisti, possono scegliere liberamente l’operatore telefonico con cui usufruire dei servizi Open Fiber, a seconda della disponibilità nella zona di appartenenza. Tra i partner più noti ci sono aziende che già conosciamo bene, come Vodafone, Wind 3, Tiscali, Fastweb e Sky Italia, ma sono oltre 70: vi è un’intera pagina dedicata agli operatori partner sul sito ufficiale, consultabile qui.
Open Fiber offre servizi che si adattano alle esigenze dei diversi operatori: permette di poter installare i propri apparati di rete con collegamento di tipo PON passivo, dove non è l’azienda ad “illuminare” e gestire la connessione in fibra; così come permette di usufruire di servizi attivi FTTH, per quegli operatori che non sono dotati di una propria infrastruttura. La differenza tra le due modalità è molto importante: gli operatori che decidono di utilizzare la struttura di Open Fiber in modo passivo sono quelli che spesso personalizzano ed ottimizzano i propri servizi, il che richiede un dispendio di risorse non indifferente; gli altri operatori, che potremo definire “virtuali” proprio come accade nel mondo della telefonia mobile, non fanno altro che rivendere i servizi di Open Fiber a cittadini, PA, aziende e professionisti.
Questo dato non va sottovalutato, in quanto le performance in fase di collegamento alla rete possono dipendere molto dal tipo di operatore scelto: un partner che decide di utilizzare la propria infrastruttura può fornire servizi decisamente migliori rispetto ad uno “virtuale”, che sub-appalta solo i servizi offerti di Open Fiber. Ecco perché, anche all’interno della stessa area urbana, due collegamenti su rete Open Fiber possono differire in maniera sostanziale.
Copertura Open Fiber
Nel momento in cui vengono redatte queste righe, Open Fiber vanta la più diffusa rete italiana in fibra ottica FTTH, con velocità fino a 1 Gbps (Gigabit per second). In futuro, Open Fiber si unirà con TIM, che ha autonomamente installato la sua infrastruttura di rete in fibra ottica fino ad oggi, dando vita ad una rete unica che prenderà il nome di FiberCop. La fusione si prefigge un obbiettivo molto ambizioso: portare la connessione in fibra FTTH almeno nel 56% dei comuni a densità urbana più elevata nei prossimi 5 anni.
La copertura di rete Open Fiber è consultabile liberamente sul sito ufficiale, cliccando qui. Basta inserire città, indirizzo e civico per sapere subito se la propria abitazione è coperta dalla rete, e non solo: vengono mostrati anche gli operatori con cui è possibile sottoscrivere un contratto per l’utilizzo della rete FTTH.
In alternativa possiamo anche inserire soltanto la città come riferimento geografico e perfezionare la ricerca in seguito, basta premere sull’apposito pulsante. Molto utile la presenza, nella parte bassa, delle offerte commerciali dei partner che si avvalgono dell’infrastruttura Open Fiber nella zona selezionata. Se volete conoscere quali operatori si appoggiano a Open Fiber, potete consultare l’intera lista di aziende che hanno richiesto un segmento di terminazione a questo indirizzo.
Quanto costa Open Fiber? Dipende unicamente dall’offerta dei singoli operatori, per cui bisognerà verificare copertura e costi sia dal sito dell’operatore che dal provider di servizi scelto.
Open Fiber assistenza tecnica e informazioni
Sul portale aziendale è presente un form di contatto per richiedere maggiori informazioni o assistenza tecnica: badate bene di compilare i campi del modulo specificando anche il tipo di cliente, distinti tra utenze residenziali, amministratori di condominio, business, istituzioni finanziarie e Pubblica Amministrazione. Vale la pena ricordare però, soprattutto per gli utenti privati che potrebbero incappare in problemi tecnici, che la competenza degli interventi e la loro risoluzione è del provider di servizi con cui si è sottoscritto il contratto di rete FTTH.
Se volete sapere come contattare telefonicamente Open Fiber ci dispiace deludervi: purtroppo non è presente un Open Fiber numero verde o un centralino per comunicare via telefono con un operatore dell’azienda.