Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, il coronavirus che si sta diffondendo in queste settimane in Cina potrebbe avere delle ripercussioni sulla capacità produttiva del Paese.
Il report si sofferma in particolare su Foxconn, che realizza smartphone per numerosi brand importanti, prima fra tutte Apple. È proprio la compagnia americana a vedere a rischio la produzione di alcuni smartphone in particolare il nuovo iPhone a basso costo.
Il governo cinese ha imposto la chiusura delle attività produttive per questa settimana, con le operazioni che potrebbero ripartire il 10 febbraio. Non è però da escludere che tale data possa essere posticipata, al fine di contenere il più possibile la diffusione del virus.
Finora lo stop alla produzione cinese non ha causato problemi, visto che gli stabilimenti produttivi situati in Vietnam, India e Messico sono riusciti a sopperire al fabbisogno, ma una chiusura prolungata potrebbe rivelarsi molto dannosa.
Gli hub produttivi più importanti sono situati nelle regioni del Guangdong e Henan e una chiusura imposta dal governo centrale avrebbe un impatto sulla capacità produttiva dei prodotti Apple. Al momento sono consentite le attività lavorative delle sole aziende dedicate alla produzione di beni di prima necessità e prodotti medicali.
Se la situazione dello stabilimento di Hubei non desta particolari preoccupazioni, visto che rappresenta solo l’1,8% della capacità produttiva, è la provincia meridionale del Guangdong a ospitare la maggiore concentrazione di attività produttive e un blocco nella regione potrebbe portare a una revisione delle stime finanziarie, con un impatto significativo anche su Apple.
I nostri contenuti da non perdere:
- 🔝 Importante: Amazon regala 15 euro per il Black Friday e il Cyber Monday
- 🖥️ Intel Arrow Lake: analisi delle prestazioni, profili Intel, E-Core e tutto quello che dovete sapere
- 💰 Risparmia sulla tecnologia: segui Prezzi.Tech su Telegram, il miglior canale di offerte
- 🏡 Seguici anche sul canale Telegram Offerte.Casa per sconti su prodotti di largo consumo