Dopo una lunga serie di anticipazioni e alcuni ritardi, causati soprattutto dall’attuale emergenza sanitaria, Apple ha finalmente presentato il suo nuovo smartphone “entry level”. Si chiama iPhone SE, proprio come il modello presentato nel 2016, e proprio come allora unisce un hardware aggiornato a un design non proprio all’ultimo grido.
Troviamo infatti il chip A13 Bionic presente sugli ultimi iPhone 11, con 3 GB di RAM e fino a 256 GB di memoria interna, per contro però abbiamo un singolo sensore posteriore, niente Face ID e il ritorno dei cornicioni, visto che lo chassis è in sostanza quello di iPhone 8, da cui sono riprese anche la batteria e TouchID, il lettore di impronte digitali.
Com’era ampiamente prevedibile iPhone SE ha suscitato un’accesa discussione nella nostra redazione, all’interno della quale si sono delineate diverse correnti di pensiero. Alcuni di noi hanno trovato geniale la mossa di Apple, che ha abbassato notevolmente l’asticella dei prezzi offrendo a un numero maggiore di utenti la possibilità di entrare nel proprio ecosistema, senza spendere cifre folli. Altri però la pensano diversamente, suggerendo l’ipotesi che si tratti di una mera operazione di marketing, volta a “riciclare” progetti già visti con il risultato finale rappresentato da un prodotto privo di qualsivoglia innovazione e volto solo ad aumentare le già consistenti entrate del colosso americano.
Abbiamo dunque pensato di stimolare la conversazione con i nostri lettori con una sorta di editoriale di gruppo, nel quale ognuno di noi vi racconterà le proprie opinioni in merito al nuovo iPhone SE. Si tratta dunque di opinioni personali, basate sul proprio background e sui propri gusti. Spesso tali opinioni sono diametralmente opposte, dettate soprattutto dalla nostra anima nerd, che in alcuni casi ci offre un punto di vista diverso rispetto a quello degli utenti più tradizionali. Vi aspettiamo numerosi nel box dei commenti, per farci conoscere le vostre impressioni su questo iPhone SE, destinato indubbiamente a far discutere molto.
Indice:
- Irven Zanolla: il marketing di Apple al top
- Giovanni Mattei: un concetto da capire fino in fondo
- Vincenzo Postiglione: mi piace ma non lo comprerei mai
- Giuseppe Biondo: una nuova confortevole certezza per la “sciura” Maria
- Marco Grasso: la vecchia fascia bassa ritorna a 499 euro
- Bernardo Fasano: solo Apple può essere diabolica
Irven Zanolla: il marketing di Apple al top
È innegabile che iPhone sia ancora uno status symbol, sfoggiato da buona parte dei suoi possessori come se fosse un segno di potere o di possibilità economiche superiori.
Con iPhone SE siamo ancora una volta di fronte a un prodotto che fa discutere. Apple, dall’alto del proprio prestigio, è in grado di permettersi scelte che nessun altro produttore al mondo, nemmeno chi le sta davanti in quanto a vendite, è in grado di fare.
Apple è l’antitesi dell’innovazione e si nasconde da anni dietro a un software che gira in perfetta (quasi sempre) sintonia con un hardware solitamente meno evoluto rispetto alla concorrenza. Non parlo di potenza assoluta, visto che le prestazioni velocistiche dei processori Apple non si discutono.
Con la scusa della sicurezza Apple ha realizzato l’ecosistema più chiuso e proprietario della storia, rallentando l’innovazione su alcuni fronti. Chi come me apprezza il mondo Android trova assurdo dover attendere anni per piccole novità e libertà di personalizzazione che vengono poi spacciate per novità stratosferiche, al fine di continuare a giustificare costi di sviluppo irrisori. Non è un mistero che Apple prenda il meglio dai propri sviluppatori e fagociti determinate soluzioni che hanno successo, cambiando qualche virgola e prendendosi il merito.
iPhone SE è la dimostrazione della filosofia di Apple, apprezzabile dal punto di vista imprenditoriale, molto meno da quello dell’utente: massimizzare i profitti contenendo gli investimenti. Un hardware collaudato inserito in un contenitore decisamente obsoleto.
Le cornici del nuovo smartphone sono un pugno in entrambi gli occhi, e questo mi irrita, perché Apple ha le capacità per fare molto meglio senza per questo dover investire miliardi di dollari in ricerca. Però l’utente che vuole provare un iPhone avrà la possibilità di farlo senza doversi ipotecare un rene, e per 500 euro acquisterà un prodotto con uno schermo che si trova sugli smartphone Android da 100 euro, con le cornici presenti su uno smartphone da 100 euro di 3 anni fa.
Certo, sarà tutto fluido, sarà tutto ben funzionante per parecchi anni, visto che Apple lo terrà aggiornato a lungo. Resta il fatto che se iPhone SE sarà un successo commerciale, Apple si sentirà ancora più motivata a rallentare l’innovazione, aumentando il profitto. D’altro canto, perché sviluppare nuove tecnologie quando è possibile riciclare quelle già esistenti mescolando un po’ le carte e scegliendo un prezzo, comunque spropositato, che le permetterà di portare a casa profitti da capogiro?
Giovanni Mattei: un concetto da capire fino in fondo
Il lancio di iPhone SE ha nuovamente catalizzato l’attenzione dei media e degli utenti circa le qualità del nuovo smartphone di Apple. Così com’era avvenuto qualche mese fa al lancio della gamma iPhone 11, anche per iPhone SE si torna nuovamente a valutare questo smartphone comparandolo ai numeri, alle schede tecniche, e a quello che è possibile trovare allo stesso prezzo nel panorama Android.
Dal mio punto di vista parte da qui il cortocircuito di chi cerca di minare la bontà di iPhone SE ponendolo in comparazione con gli smartphone Android. iPhone SE, così come tutti gli altri iPhone passati, presenti e futuri, è maggiormente indirizzato a chi è alla ricerca di alcune specifiche caratteristiche: iOS, ecosistema Apple, attenzione alla privacy, aggiornamenti software garantiti per almeno 5 anni – iOS 13, giusto per comparazione, è disponibile anche per iPhone 6s del 2015.
Ovviamente iPhone SE ha delle caratteristiche che fanno storcere il naso anche agli utenti Apple e a chi sta valutando l’acquisto di un nuovo smartphone Apple per mandare in pensione un vecchio iPhone. Una su tutte la presenza del display a risoluzione HD, quasi un’eresia se consideriamo la facilità con cui è possibile trovare pannelli a risoluzione maggiore sotto la soglia dei 500 euro. Nonostante ciò, iPhone SE è attualmente il miglior smartphone Apple per chi vuole acquistare un iPhone “spendendo poco”.
So già cosa state pensando adesso che avete letto “spendendo poco”. Il concetto “economico di Apple” è stato sempre inteso dal punto di vista sbagliato; davvero ci siamo dimenticati che la stessa azienda chiede 0,79 centesimi per acquistare una suoneria su iTunes Store? L’economico di Apple non può essere equiparato ad un economico di Xiaomi o di Samsung. iPhone SE offre il meglio di iOS ad un prezzo sensibilmente inferiore rispetto all’attuale gamma, e la presenza dell’ottimo processore A13, di cui tutti riconoscono non solo le prestazioni ma anche la grande ottimizzazione dei consumi, lo rendono non solo attuale ma anche un prodotto valido su cui investire i propri risparmi.
500 euro sono troppi? Bene, allora chiedetevi questo: fra quanti anni cambierete il vostro smartphone pagato 200 euro? Chi acquista oggi iPhone SE avrà la certezza di poterlo utilizzare al meglio per i prossimi 3-4 anni; possiamo dire lo stesso per uno smartphone Android da 200 euro? Ho i miei dubbi.
Vincenzo Postiglione: mi piace ma non lo comprerei mai
Parto dalle conclusioni: iPhone SE 2020 è una mossa geniale da parte di Apple, ma io non lo comprerei mai.
Mi spiego meglio: iPhone SE 2020 non costa praticamente nulla al gigante di Cupertino in termini di R&D, ma è costruito attorno ad alcuni concetti chiave che gli permetteranno di vendere (e tanto):
- Il prezzo di partenza è decisamente più basso rispetto a quello degli altri iPhone
- È una riproposizione di elementi familiari – design, TouchID – con un processore potente e moderno che gli permetterà di funzionare meglio e di essere supportato a lungo.
- Ha il logo Apple sul retro. Non voglio farla facile, ma è innegabile che quella mela morsicata lì dietro sia ormai per tanti utenti sinonimo di qualità, un vero e proprio status symbol. Considero il marchio Apple talmente forte da spingermi ad affermare che nessun altro brand avrebbe potuto realizzare un prodotto simile e sperare di venderlo.
Perché allora ho detto tanto perentoriamente che non acquisterei mai un iPhone SE 2020? Qui la risposta è semplice e non c’entra nulla con la mia preferenza per Android rispetto ad iOS, non ho preconcetti e in più il cambiamento mi piace.
Per quanto apprezzi l’idea di uno smartphone compatto – dunque usabile con una sola mano e non fastidioso da tenere in tasca – e con anni di aggiornamenti garantiti, non credo di essere io il target al quale Apple si rivolge con questo prodotto.
In primis, quel design, che per tanti utenti avrà un po’ quel sapore dolce del ritorno a casa, per me è semplicemente stantio e anacronistico. Con uno sforzo neanche esagerato, Apple avrebbe potuto inserire nelle stesse dimensioni complessive un display più grande e godibile, limando quei cornicioni che fanno tanto decennio scorso.
In secondo luogo, ritengo che il prezzo di listino, per quanto più basso rispetto agli altri melafonini, sia comunque troppo alto. Gli utenti che prenderanno in considerazione iPhone SE 2020 non per le dimensioni contenute ma in quanto prodotto Apple non tarderanno a notare lo street price raggiunto ormai da iPhone XR.
Infine, gli status symbol e gli oggetti alla moda non mi interessano, preferisco la sostanza e secondo me sul mercato ci sono prodotti che per 500 euro ne mettono a disposizione di più.
Giuseppe Biondo: una nuova confortevole certezza per la “sciura” Maria
iPhone SE 2020 è senz’altro una mossa geniale. Una di quelle mosse che vorrebbe fare ogni entità “profit” ma che può permettersi solo Apple. È un prodotto senz’altro difficile da inquadrare. Se si procede col “solito” metodo, quello con cui si analizza un prodotto Android, iPhone SE 2020 non può che apparire privo di senso. Ma il senso ce l’ha, eccome; per cui non è questa la strada corretta.
Bisogna anzitutto tracciare il profilo del cliente a cui è rivolto iPhone SE 2020, certo distante dall’appassionato di tecnologia. Lo smartphone è il gadget a diffusione più larga, è “pop”: ne ha bisogno sia l’appassionato, interessato alle specifiche e soggetto al fascino delle novità, sia l’utente comune poco attento al mercato, per il quale lo smartphone è nulla più che un oggetto in grado di semplificare il quotidiano e che di conseguenza deve dare meno grattacapi possibile.
È molto probabile che questa categoria di consumatori “consumi” poco ma bene: meglio spendere un po’ di più oggi per star tranquilli domani e pure dopodomani. Esiste – e ne ho esperienza diretta – una fetta di pubblico con un iPhone 6s o un iPhone 7 oramai da sostituire. Questa gente, che utilizza iPhone da anni, che potrebbe essere fidelizzata ad iOS e quindi essere poco avvezza al cambiamento, nel 2015 aveva speso 779 euro per il primo o 799 euro nel 2016 per il secondo, e se avesse dovuto sostituire il fedele compagno la settimana scorsa avrebbe avuto più di un problema: non avrebbe acquistato un iPhone 11 per le dimensioni e neppure un iPhone 11 Pro per il costo, più o meno giustificato da caratteristiche di grido che tuttavia la “sciura” Maria non può percepire come un valore aggiunto.
Ecco, con iPhone SE 2020 Apple acciuffa questi clienti (e i loro gruzzoli) che in assenza di un prodotto commisurato alle loro esigenze avrebbero cercato, disorientati, un amante tra le decine di Android o un iPhone ricondizionato, più che usato. Apple ha dato a questi profili esattamente ciò che sono abituati ad avere, una “nuova certezza”. Niente all you can eat, appena ciò che serve al giusto prezzo. iPhone SE 2020 grazie al cuore bionico dell’iPhone più potente e costoso oggi a listino farà egregiamente il suo per altri quattro anni almeno. E credetemi: saranno in molti a trovare conforto nel caldo abbraccio della nuova certezza.
Marco Grasso: la vecchia fascia bassa ritorna a 499 euro
iPhone SE? Io dico no. Non dubito della mossa di Apple, che, sono sicuro, darà i suoi frutti, ma dubito del prodotto in sé da persona consapevole del settore. Trovo che sia indecente proporre, nel 2020, un prodotto con display da 4,7” con risoluzione appena HD, 3 GB di RAM, batteria da 1821 mAh, cornicioni e altri componenti visti nella fascia bassa di alcuni anni fa a partire da 499 euro.
So, avendo un Pixel 3, con i suoi limiti tecnici e qualitativi, l’importanza del software sulle specifiche, ma qui, signori, il solo software di Apple, che per quanto ottimizzato non fa miracoli, non è sufficiente a giustificare il prezzo assurdo e fuori ogni logica di mercato, soprattutto in questo periodo storico. Ho pagato il mio Pixel 3, con i sigilli sulla confezione, 360 euro e ritengo di aver fatto un affare, ma mai e poi mai lo avrei acquistato a prezzo pieno, nonostante io sia un amante dei prodotti e del software di Google e potessi permettermelo.
Ciò perché oggettivamente possiede dei limiti tecnici, costruttivi ed estetici che non possono essere accettati per il prezzo di lancio, al di là dei soliti discorsi noiosi da bar sul software, sul marketing, sulla ricerca e sviluppo e compagnia bella, che non giustificano in alcun modo certi prezzi e che sono spese sostenute dalla gran parte delle aziende. Uno smartphone che nel 2020 è proposto nella versione base a 499 euro deve avere, per me, una scheda tecnica almeno alla pari di quelle dei prodotti concorrenti nella sua categoria e non deve presentarsi con specifiche di fascia bassa vecchia di anni. Sono del parere però che chi compra iPhone difficilmente sappia che cosa siano FHD, HD, QHD, OLED, AMOLED, IPS, CPU, RAM, batteria, megapixel, PPI e che ognuno di questi componenti può essere migliore e peggiore in relazione al prezzo di vendita. Sono dell’opinione che chi compra iPhone compra iPhone perché è iPhone e non gli importi dei componenti al suo interno e del software, gli importa solo di avere in tasca iPhone; questa è la moda e questo impone la società moderna.
E, considerato che iPhone SE costa meno della metà degli altri iPhone e che è l’unica scelta per chi vuole un oggetto di moda che fa figo a un prezzo “economico”, sono sicuro che venderà molto bene e che Apple tirerà fuori margini di guadagno importanti. Resta il fatto però che si va ad acquistare uno smartphone, nel 2020, che per 499 euro, software o non software, offre una batteria da 1821 mAh che durerà per 1821 mAh e un display HD che mostrerà dei quadratoni stile Game Boy, retina o non retina (che non significa un bel niente, è puro marketing per attrarre acquirenti poco informati).
Bernardo Fasano: solo Apple può essere diabolica
Più lo guardo e più è inadatto ai tempi di oggi, più lo scruto e più comprendo che non è per me. iPhone SE 2020 è lo smartphone perfetto per chi non ne capisce un fico secco di specifiche, di chi non sta con il righello a contare i millimetri delle cornici del display. iPhone SE 2020 è una mossa geniale, diabolica al punto giusto.
Una chiave di accesso al mondo Apple proposta ad un prezzo mai così basso. A nessun altro sarebbe stata perdonata una mossa del genere, non c’è brand che possa solo osare a rivendere uno smartphone vecchio con specifiche parzialmente aggiornate. Apple invece può e non solo.
Si becca pure una marea di applausi e riempie il portafoglio riciclando. Riciclo, zero impegno e zero marketing. Apple mette un prodotto sul mercato ed il consumatore compra ad occhi chiusi. È questa la vera domanda da farsi. Perché solo Apple può?
E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
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