La diffusione, in Italia e in Europa, dello streaming legale, attraverso piattaforme come Netflix e Amazon Prime, ha spinto, in questi mesi, la commissione parlamentare dell’Unione Europea a preparare una legge ad-hoc nella quale si chiede, a queste aziende, di avere nella propria biblioteca multimediale – circa il 30% – contenuti dedicati, e prodotti, in Europa. Roberto Viola, direttore generale della Dg Connect della Commissione europea, ossia si occupa della gestione delle reti internet, della telecomunicazione, del cinema, dell’e-commerce e della cybersicurezza, in un’intervista a Variety ha spiegato che la legge entrerà in vigore, con molta probabilità, già nel mese di dicembre. E che il voto è soltanto una “mera formalità”.
In questo momento, sempre secondo i dati mostrati da Viola, soltanto Netflix è vicina alla quota minima di contenuti scelta dall’Unione Europea. Inoltre il prossimo mese, sul sito ufficiale del Parlamento dell’U.E, sarà pubblicato un report, interessantissimo, in cui saranno svelate le percentuali dei contenuti europei presenti su tutte le piattaforme streaming. Infine, sempre Viola, ha dichiarato che, tra qualche settimana, ci sarà una discussione di legge in cui si chiederà ad aziende come YouTube, sulla quale gli utenti caricano più contenuti, di pagare tasse di copyright più alte agli autori.
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