Da tre anni di studi e analisi elaborati dalla società Ipsos per conto di FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) è venuto fuori che la pirateria in Italia dei contenuti audiovisivi è presente e, seppur accenna un po’ a diminuire rispetto al passato, è ancora un grosso problema. Questo nonostante la disponibilità sempre più marcata di servizi di streaming “relativamente economici“.
I dati sottolineano come l’incidenza complessiva della pirateria in Italia si attesti al 38%: i film sono il contenuto più piratato da parte della popolazione adulta con un’incidenza del 33% (+3% rispetto al 2017).
La pirateria degli eventi sportivi
Gli eventi sportivi sono tuttavia quelli che subiscono maggiormente dalla pirateria. Sono quasi 5 milioni infatti gli italiani che nel corso del 2018 hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live in streaming sui propri device (soprattutto grazie alle IPTV).
Nell’ultimo anno si stimano oltre 22 milioni di atti di pirateria sportiva, soprattutto di eventi calcistici, seguiti da Formula 1 e MotoGP, e circa 5,3 milioni di fruizioni perse (tutti eventi di cui Sky ha i Diritti TV).
Stando a delle stime, i mancati incassi per l’industria audiovisiva italiana a causa della pirateria toccano nel 2018 i 600 milioni di euro, mettendo quasi 6mila posti di lavoro a rischio.
Ricordiamo che la Premiere League ha intrapreso delle misure molto serie e drastiche contro la pirateria dei suoi contenuti, con la Lega Calcio di Serie A sulla buona strada.
Pirateria in Italia: il riassunto
Riassumendo i dati venuti fuori dallo studio troviamo che:
- 38%: l’incidenza complessiva della pirateria (di film, serie e programmi) tra gli italiani di 15 anni o più nel 2018. Il digitale si conferma la modalità preferita di pirateria, 33%, e in particolare lo streaming, 27%. Il download/P2P appare in leggera contrazione, attestandosi al 20% (22% nel 2017).
- Pirateria film: 33% (+3 punti rispetto al 2017).
- Pirateria serie: 21%
- Pirateria programmi: 20%
- 5 milioni: il numero di persone che utilizzano le IPTV illegali per accedere ai contenuti audiovisivi come film, serie, programmi (circa 1 milione di persone in più rispetto al 2017).
- 4,7 milioni: il numero di persone che hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live (3,5 milioni nel 2017).
- 22 milioni: il numero di atti stimati di pirateria di sport live (15 milioni nel 2017).
- 578 milioni: la stima complessiva degli atti di pirateria, in calo dell’8% rispetto all’anno precedente. Serie e film rimangono però i contenuti preferiti dai pirati italiani.
- 109 milioni: il numero stimato di fruizioni perse di film e serie.
- 600 milioni di euro: la stima del fatturato perso direttamente dall’industria audiovisiva a causa della mancata fruizione attraverso i canali legali di film e serie piratati.
- 1,08 miliardi di euro: la stima del fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria audiovisiva.
- 455 milioni di euro: il danno stimato sull’economia italiana in termini di PIL.
- 5.900: la stima dei posti di lavoro a rischio a causa della pirateria.
- 203 milioni di euro: la stima dei mancati introiti fiscali (IVA, imposte sul reddito e sulle imprese).
- 47%: l’incidenza della pirateria tra i 10-14enni.
- 31 milioni: gli atti di pirateria tra i 10-14enni (-14%).
- L’83% dei pirati è a conoscenza del fatto che la pirateria è un reato (+5%).
- Il 51% ritiene che sia improbabile essere scoperto e ancor meno sanzionato.
- Il 37% dei pirati che ha sperimentato l’oscuramento di un sito pirata si è rivolto almeno una volta ad alternative legali.
Il nostro consiglio è quello di affidarvi solo ai siti web legali come Now TV, DAZN e Sky Go. Per maggiori informazioni, vi rimandiamo alla nostra guida di approfondimento.
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