Amazfit Balance, lo smartwatch presentato da Zepp qualche settimana fa, è destinato a lasciare un segno indelebile nella storia della compagnia. Oltre ad aver raccolto il testimone dalle serie Amazfit GTR e GTS, inaugurando quindi un nuovo corso, è stato lo smartwatch del marchio asiatico che ha portato al debutto Zepp Pay, il sistema di pagamento elettronico che va a colmare una delle poche lacune del brand.
Stiamo provando il nuovo smartwatch Amazfit da qualche settimana ma prima della recensione completa vogliamo parlarvi di quelle che sono le novità più importanti, e Zepp Pay è in assoluto la più significativa. Ho provato personalmente il nuovo sistema di pagamento, collegandolo a una delle mie carte di credito prepagate, l’ho utilizzato in numerose occasioni ed è giunto il momento di parlarvene in maniera approfondita.
Semplicemente insostituibile
Ho sempre avuto una grande passione per gli orologi, che indosso giorno e notte praticamente da sempre. Ho vissuto l’età d’oro degli orologi digitali, quando CASIO impazzava e sfornava modelli sempre più evoluti, passando poi ai cronografi analogici per approdare agli smartwatch, che mi accompagnano da diversi anni.
Da almeno un paio d’anni effettuo i pagamenti elettronici col mio smartphone, una comodità decisamente irrinunciabile, ma non ero mai riuscito a trovare lo smartwatch giusto per attivare i pagamenti al polso. Ho recentemente provato un TicWatch 5 Pro, che ho utilizzato per qualche pagamento, ma l’autonomia non proprio eccezionale e qualche problema con alcuni sistemi POS non mi avevano particolarmente convinto.
Ho quindi accolto con entusiasmo l’arrivo di Zepp Pay, visto che gli smartwatch Amazfit sono sempre i miei preferiti, soprattutto per via dell’ottimo rapporto tra prestazioni e autonomia. Lo smartwatch è sempre al mio polso e avere la possibilità di pagare praticamente ovunque è diventata una cosa ormai insostituibile, soprattutto per chi pratica sport e non ama uscire di casa con portafoglio e smartphone, per avere un po’ di libertà e per godersi al meglio le sensazioni offerte dagli allenamenti.
In passato mi è capitato di trovarmi lontano da casa senza soldi in tasca e senza lo smartphone (che tipicamente non porto con me quando corro o vado in bici) e una soluzione come quella proposta da Zepp Pay mi avrebbe fatto davvero comodo, per fermarmi in un bar a prendere qualcosa da mangiare e bere.
Ampio supporto (col trucco)
A un primo sguardo sembra che il supporto di Zepp Pay sia limitato rispetto alla concorrenza, visto che al momento supporta solamente carte di credito emesse dal circuito Mastercard. Ho quindi provato ad aggiungere un paio di carte di credito prepagate ma in entrambi i casi l’istituto di credito non era tra quelli supportati.
Al momento della prima registrazione, che ho fatto appena ricevuto lo smartwatch, il sito ufficiale riportava il supporto a otto diversi istituti bancari italiani, mentre attualmente non c’è alcun servizio compatibile. In realtà la soluzione è decisamente facile, anche se richiede l’adesione al servizio offerto da Curve, che personalmente sto utilizzando con ampia soddisfazione da almeno un paio d’anni.
Si tratta di un sistema di pagamento con sede nel Regno Unito che garantisce la compatibilità con carte di credito VISA, Mastercard, Diners Club e Discover, con limitazioni alle carte VISA emesse al di fuori dell’Europa. Nel corso degli anni ho aggiunto diverse carte prepagate al servizio Curve senza avere alcun tipo di problema (qui trovate il nostro approfondimento su Curve) e ho quindi utilizzato la mia carta Curve a Zepp Pay.
L’aggiunta è stata decisamente semplice, è stato sufficiente inserire i dati della carta di credito (numero, data di scadenza e codice CVC), attendere un paio di minuti per vedere le informazioni trasferite sullo smartphone, pronto quindi per essere utilizzato. Per evitare problemi è necessario inserire un PIN a sei cifre, che viene richiesto quando lo smartwatch viene rimesso al polso dopo averlo tolto, e comunque almeno una volta al giorno.
Come detto in precedenza, l’esperienza avuta con un altro smartwatch mi ha fatto approcciare in maniera più cauta e diffidente all’utilizzo di Amazfit Balance e Zepp Pay per pagare i miei acquisti. Essendo un servizio completamente nuovo ho immaginato che potesse avere qualche problema di gioventù, anche se l’utilizzo della carta Curve mi ha indubbiamente tranquillizzato.
Ho dunque iniziato a utilizzare Zepp Pay per pagare i miei acquisti e devo dire che finora non ho mai avuto alcuna difficoltà, se non in un negozio che ha però ammesso di avere problemi con il POS e con i pagamenti contactless. La carta emulata da Zepp Pay è sempre stata riconosciuta senza alcun problema e il pagamento è stato decisamente veloce, spesso molto più rapido rispetto all’utilizzo di uno smartphone. L’unico requisito è che il POS supporti i pagamenti in modalità contactless ma dopo la pandemia è quasi impossibile trovare un esercizio commerciale che ne sia sprovvisto.
Per attivare Zepp Pay mi basta un doppio clic sul tasto superiore del mio Amazfit Balance, premere il tasto “Avanti” per confermare l’intenzione di pagare e appoggiare lo smartwatch al POS entro un minuto. Al termine del pagamento l’app viene chiusa immediatamente, per evitare pagamenti doppi o la possibilità di truffe da parte di qualcuno nelle immediate vicinanze.
Tramite la companion app Zepp, da installare ovviamente sul proprio smartphone (Android o iOS) è possibile visualizzare l’elenco completo delle transazioni effettuate, con il nome del negozio, data e ora e importo pagato. Informazioni utili per successivamente verificare l’estratto conto della carta di credito e per tenere traccia delle attività svolte.
Va inoltre detto che Zepp Pay presenta un numero di conto digitale che viene creato al momento della registrazione della carta sul sistema, evitando quindi di esporre il vero numero della carta, una ulteriore protezione contro eventuali frodi digitali.
Dal punto di vista dei consumi l’NFC non incide in alcun modo, visto che si tratta di una tecnologia passiva che viene attivata solo su esplicita richiesta dell’utente e il codice PIN rappresenta un’ottima sicurezza. Quando tolgo lo smartwatch dal polso nessuno può utilizzarlo per i pagamenti senza prima aver inserito il codice di sblocco, quindi non dovrete temere che qualcuno (anche in casa) possa utilizzarlo a vostra insaputa.
Zepp Pay offre dunque un’esperienza d’uso decisamente semplice, sicura e soddisfacente. A voler cercare il pelo nell’uovo il supporto agli istituiti di credito è tutt’ora limitato (qui trovate l’elenco delle banche europee utilizzabili) ma per non avere problemi di sorta è sufficiente utilizzare Curve, un servizio gratuito (si pagano solo 4,99 euro per ricevere la carta fisica) che potrete utilizzare anche con altri sistemi di pagamento e per avere una sola carta a cui collegarne numerose altre, a seconda del piano sottoscritto (sono disponibili piani premium che permettono di aggiungere un numero illimitato di carte).
Se Curve ti ha convinto puoi sottoscriverlo recandoti sul sito ufficiale.
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