Recensione Amazfit T-Rex 2 – Negli ultimi anni ho provato alcune decine di smartwatch, illudendomi spesso di aver trovato il modello definito salvo essere smentito dopo alcune settimane di utilizzo. Nella maggior parte dei casi quello che mi delude è l’autonomia, altre volte è l’interfaccia che diventa lenta e inutilizzabile col passare del tempo.
Mi sono dunque avvicinato a questo Amazfit T-Rex 2 con molti dubbi, visto che in passato alcuni smartwatch del brand mi avevano riservato spiacevoli sorprese (interfaccia lenta, freeze improvvisi, autonomia inferiore alle promesse) per cui ho voluto attendere un mese, e un paio di aggiornamenti software, prima di scrivere questa recensione, proprio per essere il più obiettivo possibile.
Ho sempre adorato gli smartwatch “massicci”, che mi ricordano tanto cronografi digitali CASIO degli anni 80/90 che tanto ho amato, e questo Amazfit T-Rex 2 mi ha colpito subito per le sue forme, importanti e che rispecchiano in pieno i miei gusti: interfaccia touch ma tanti pulsanti con cui interagire durante lo sport per una usabilità migliore.
Oggi dunque vi racconto com’è andato questo primo mese in compagnia di T-Rex 2 e se arriverete in fondo scoprirete anche se starà ancora al mio polso a lungo o se farà la fine dei tanti modelli che lo hanno preceduto.
Finalmente una interfaccia seria
Dopo aver avuto un sacco di problemi con l’interfaccia degli smartwatch Amazfit (la mia più recente esperienza la trovate nella recensione di Amazfit GTS 3) il mio approccio è stato sicuramente diffidente ma sono bastati pochi minuti per ricredermi. L’interfaccia risponde in maniera immediata ai gesti, portandomi nelle notifiche, nei widget o nelle impostazioni senza alcun ritardo, con una esperienza d’uso davvero piacevole e gratificante.
Lo schermo AMOLOED è sempre ben visibile sotto il sole (ma ve ne parlo meglio nella sezione dedicata allo sport), la modalità always-on è personalizzabile e non va a incidere in maniera esagerata sull’autonomia. I quattro pulsanti permettono di scorrere tra le varie funzioni in maniera semplice e intuitiva: quelli di sinistra consentono di muoversi tra i menu, di aprire le impostazioni e i widget, mentre quelli di destra consentono di visualizzare le app installate e di avviare un’attività sportiva scegliendo da un elenco personalizzabile.
Ho particolarmente apprezzato i widget accessibili premendo il tasto “DOWN” o scorrendo verso l’alto: forniscono numerose indicazioni sulle attività, sulle previsioni e sui contenuti scelti dall’utente, con un sacco di dettagli che ho trovato molto comodi per ottenere maggiori informazioni.
Il design, come vi ho anticipato in apertura, potrebbe far storcere il naso a chi cerca qualcosa di minimalista o ha un polso piccolo e delicato. Amazfit T-Rex 2 è uno smartwatch rugged, con un cinturino adeguato che potrebbe stonare su braccia esili, ma che ha un look decisamente aggressivo o sportivo.
Sui punti di aggancio del cinturino sono presenti delle viti triangolari, le stesse che troviamo sulla ghiera, belle da vedere ma che rendono più complicata l’eventuale sostituzione del cinturino, uno dei pochi difetti che si possono trovare a questo smartwatch. I pulsanti sono zigrinati per essere maggiormente riconoscibili e tra i due a destra è presente un inserto metallico con il logo del produttore.
Il cinturino è di ottima qualità, anche dopo un mese in cui l’ho tenuto giorno e notte (togliendolo solo per la doccia e per ricaricarlo) non ho avuto alcuna irritazione alla pelle, cosa che succede di solito con i modelli più economici e dispone di due fermagli per evitare che si slacci.
L’autonomia che ti aspetti
Amazfit dichiara un’autonomia massima di 24 giorni, che non ho nemmeno voluto mettere alla prova, grazie a una batteria da 500 mAh che trova facilmente posto nello smartwatch grazie a uno spessore di quasi 14 millimetri. Si tratta di un dato che prevede di tenere lo schermo sempre spento e di disattivare la maggior parte delle funzioni intelligenti. A mio avviso uno smartwatch deve sempre mostrare quantomeno l’ora, e accendere lo schermo quando arriva una notifica, altrimenti perde completamente di utilità.
In questo mese ho quindi tenuto sempre attive le notifiche dallo smartphone, con lo schermo riattivato alla loro ricezione, modalità Non Disturbare dalle 23 alle 7, Always on attivo, misurazione del battito cardiaco in tempo reale, misurazione dello stress e del livello di ossigeno nel sangue sempre attivi, per migliorare anche la misurazione della qualità del sonno e in linea di massima ogni funzione in grado di consumare attivata.
In questo modo, utilizzare lo smartwatch per lo sport, ho raggiunto i nove giorni di autonomia. Caricando lo smartwatch alla domenica sono sempre arrivato alla domenica successiva con almeno il 25% di autonomia residua. Ho preferito ricaricarlo ogni domenica per comodità, ma avrei comunque potuto andare avanti per i 9 giorni che vi ho indicato, un risultato che considero più che positivo. In questo modo basta prendere l’abitudine di ricaricare lo smartwatch una volta alla settimana per non avere mai alcuna sorpresa, ovviamente se non fate troppo sport.
Dei consumi in ambito sportivo vi parlerò tra poco, visto che devo ancora parlarvi della ricarica. Nella confezione di vendita è presente un connettore magnetico proprietario che permette di ricaricare completamente la batteria in meno di un’ora, davvero ottimo se paragonato ad altri modelli che hanno tempi biblici.
Ho ovviamente apprezzato il BioTracker che permette di avere sempre una indicazione sulla frequenza cardiaca, sulla saturazione dell’ossigeno e sul livello di stress, così come l’analisi del sonno notturno, davvero precisa e accurata, con una valutazione numerica che rende subito l’idea e che in linea di massima corrisponde sempre con le mie sensazioni al risveglio.
Ottimo anche per lo sport
Se nella vita di tutti i giorni AMazfit T-Rex 2 è un ottimo compagno in ogni situazione, nello sport è dove dà il meglio di sé. L’ho utilizzato principalmente per tracciare alcune uscite in mountain bike, oltre che per un paio di corse in montagna, mettendolo a confronto con il Garmin Forerunner 935 che mi accompagna sempre nello sport.
Ho trovato sorprendente la precisione delle tracce registrate, merito del GPS a doppia banda e del supporto a cinque sistemi di posizionamento che permettono di non perdere mai la traccia anche sotto gli alberi o nelle condizioni più complicate. La bussola e l’altimetro barometrico sono un’aggiunta che si è rivelata molto utile nelle uscite in montagna.
Amazfit ha promesso anche un aggiornamento OTA, per il quale però non c’è ancora una data certa, che porterà due importanti funzioni: il ritorno al punto di partenza, utile quando esplorate nuovi sentieri, e l’importazione dei percorsi con navigazione in tempo reale. Con queste due funzioni lo smartwatch sarà indubbiamente in grado di competere ad armi pari con i più rinomati sportwatch e nel mio caso potrebbe portarmi a liberarmi del Forerunner 935.
Amazfit T-Rex 2 è in grado di gestire oltre 150 modalità sportive e riconosce automaticamente le 8 più comuni (corsa, tapis roulant, camminata (indoor e outdoor), ciclismo all’aperto, nuoto in piscina, vogatore e ellittica. In questo modo qualsiasi sia lo sport che praticate potrete tracciare gli allentamenti o le gare e analizzare con calma i dati sullo smartphone, con la possibilità di esportarli sulle piattaforme principali come Strava.
La resistenza all’acqua fino a 10 atmosfere lo rende ideale anche per l’utilizzo in acqua, oltre che a consentirvi di indossarlo anche sotto la pioggia senza timore di danneggiarlo. La visibilità dello schermo durante lo sport è molto buona, anche se spesso lo schermo si spegne costringendo l’utente a toccare un tasto per poter visualizzare i dati.
Come accade per gli sportwatch più prestigiosi è possibile personalizzare i dati visualizzati sul quadrante durante lo sport, così da avere i dati più significativi sempre a portata di mano, scorrendo tra varie schermate disponibili.
Nei miei test l’utilizzo del GPS non è risultato troppo pesante sulla batteria: in un’ora la batteria scende del 5% circa (forse qualcosa in meno), quindi potrete pensare di utilizzarlo per registrare 4-5 uscite settimanali di un’ora e raggiungere comunque una settimana di autonoma, un risultato che mi ha sorpreso in modio decisamente positivo. Questo attivando la modalità ad alta precisione, mentre per chi fa ultra trail o ultra maratone è possibile arrivare a quasi due giorni e mezzo di GPS scegliendo la modalità a risparmio energetico.
Quando Amazfit rilascerà l’aggiornamento con le funzioni di navigazione, T-Rex 2 diventerà un serio avversario per qualsiasi sportwatch, anche più costoso. Per il momento resta comunque un valido compagno di allenamento, con rilevazioni in linea con quelle di modelli più costosi e con una traccia GPS super accurata.
In conclusione
Se avete letto tutta la recensione avrete già capito che Amazfit T-Rex 2 resterà ancora a lungo sul mio polso, almeno fino a quando qualche produttore non lancerà un modello con maggiore autonomia o con funzioni alle quali non potrò rinunciare. Autonomia ottima, interfaccia finalmente fluida, nessun blocco improvviso, schermo sempre ben visibile e ottimo anche per le attività sportive.
Impossibile, almeno per me, chiedere di più da un prodotto che considero davvero ben riuscito. Certo, devono piacervi gli orologi di tipo rugged, pieni di pulsanti e con un look molto aggressivo, ma se questo è il vostro stile acquistate pure Amazfit T-Rex 2 a occhi chiusi, sul mercato non esiste di meglio a questo prezzo.
Potete acquistarlo a 229,90 euro sullo store ufficiale o su Amazon.
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