Amazfit è un brand molto apprezzato nel mercato degli smartwatch, ma ogni tanto si diletta anche in altri campi. È il caso di Amazfit Up, i nuovi auricolari open-ear del brand che fa capo a Zepp Health, annunciati a Berlino in occasione di IFA 2024 e da poco disponibili sul mercato. Si tratta quindi di auricolari che non vanno in alcun modo a ostruire il condotto uditivo, diventando quindi una scelta perfetta per chi fa sport e vuole ascoltare la propria musica preferita (ma anche un podcast o un audiolibro) rimanendo però in contatto con il mondo esterno.
Le stavamo aspettando con curiosità, vista la forma decisamente particolare, le abbiamo provate per diverse settimane ed è giunto il momento di parlarvene in modo approfondito nella nostra recensione completa.
Indice:
Design molto particolare
Il design delle cuffie Amazfit Up, anche se in effetti è meglio chiamarli auricolari, è decisamente intrigante e pensato per garantire il massimo comfort durante l’utilizzo. Lo speaker è racchiuso in un elemento sferico, con una piccola griglia metallica per lasciar uscire il suono, ed è collegato alla batteria tramite un archetto flessibile che si adatta a qualsiasi tipo di orecchio.
La sezione che contiene la batteria ha una forma cilindrica e va a posizionarsi dietro all’orecchio, senza dare alcun fastidio. Su lato inferiore sono presenti i due contatti magnetici per la ricarica mentre nella parte bassa è presente il tasto per il controllo, di cui parleremo tra poco. Indossare le cuffie è semplicissimo, basta “infilare” l’archetto attorno al padiglione auricolare e posizionare l’altoparlante in prossimità del trago, proprio sopra la cavità che porta all’ingresso del canale uditivo. In questo modo i suoni esterni continuano a entrare, permettendo di rimanere “connessi” al mondo esterno ascoltando la propria musica preferita (o qualsiasi altro contenuto audio).
Abbiamo provato anche a spostare le cuffie più in basso, quasi come fossero degli orecchini, ottenendo un volume più alto e una migliore resa sonora, a discapito però della possibilità di ascoltare i suoni esterni. Questo perché la griglia dell’altoparlante finisce per posizionarsi praticamente davanti al condotto uditivo, andando a quasi a ostruirlo.
Controlli, autonomia e vestibilità
Amazfit ha optato per un singolo tasti fisico per controllare le cuffie, evitando gesture o aree touch che potrebbero risultare difficili da raggiungere durante l’attività fisica. Non dimentichiamo infatti che gli auricolari Amazfit Up nascono principalmente per lo sport, per cui un sistema semplice di controlli risulta indubbiamente più efficace e intuitivo.
Non ci sono differenze tra auricolare destro e sinistro, entrambi hanno la stessa funzione: un tocco per avviare o mettere in pausa la riproduzione audio o per rispondere a una chiamata sullo smartphone, due tocchi per passare al brano successivo o per rifiutare una chiamata, tre tocchi per attivare Zepp Flow (funzione al momento attiva solo su Amazfit T-Rex 3 ma destinata ad arrivare anche su altri modelli) o un altro assistente vocale. Nessun problema se avete le mani sudate o se utilizzate gli auricolari sotto la pioggia, visto che la certificazione IPX4 li tiene al riparo da brutte sorprese.
Il peso di appena 5 grammi ciascuno, vi farà presto dimenticare di averli indossati, anche indossando un paio di occhiali non avrete interferenze o movimenti imprevisti. Li abbiamo utilizzati per qualche sessione di running e non si sono assolutamente mossi, continuando a fare il proprio lavoro in maniera ineccepibile. La connessione Bluetooth 5.3 (che permette di collegarli a due dispositivi) è decisamente stabile, con qualsiasi dispositivo utilizzato: computer, smartphone e smartwatch. La scelta migliore, per chi pratica sport, è quella di collegare direttamente gli auricolari all’orologio, così da ricevere eventuali suggerimenti vocali e ascoltare la musica, a patto che lo smartwatch offra questa funzione.
Nei nostri test abbiamo utilizzato Amazfit Cheetah Pro, Amazfit Balance e Amazfit T-Rex 3 (qui trovate il nostro confronto), tutti e tre capaci di archiviare musica al loro interno, e la connessione è stata semplicissima e rapida. Non cercate companion app o integrazioni particolari, visto che queste cuffie non offrono personalizzazioni o funzioni aggiuntive, il loro scopo viene raggiunto senza ulteriori complicazioni.
Molto buona l’autonomia, grazie alla batteria da 50 mAh presente in ciascun auricolare è possibile superare agevolmente le 6 ore di utilizzo con una singola carica. La custodia integra una batteria da 440 mAh che permette di effettuare quattro cariche complete, così da raggiungere senza problemi le 24 ore di utilizzo complessivo. La ricarica completa degli auricolari richiede circa due ore, stesso tempo necessario per fare il pieno alla batteria della custodia.
Audio convincente
Arriviamo al sodo: come suonano questi Amazfit Up? Lo scopo di questa tipologia di prodotto non è sicuramente quella di offrire una qualità audio di altissima qualità, per quello ci sono prodotti completamente diversi. Questo non significa che le cuffie suonino male, anzi. La resa sonora ci ha piacevolmente stupito, con tutte le frequenze che vengono riprodotte in maniera precisa.
Ovviamente se vi trovate in mezzo al traffico cittadino, sui mezzi pubblici o in luoghi affollati farete fatica ad apprezzare tutte le sfumature di un’opera classica, ma se le utilizzate in un ambiente più silenzioso, come ad esempio in ufficio, allora è più facile apprezzare i dettagli che offrono queste cuffie. Se poi volete rinunciare a buona parte della loro funzione principale, che è quella di lasciar entrare i suoni esterni, le posizionate sui lobi, con lo speaker esattamente davanti al canale uditivo esterno, allora la qualità cresce considerevolmente, diventando molto vicina a quella delle classiche cuffie in-ear ma senza mai risultare fastidiose come queste ultime.
A voi la scelta, anche se torniamo a sottolineare come la massima fedeltà non sia lo scopo ultimo di questi auricolari. Ricordate inoltre che la loro conformazione permette anche a chi vi sta vicino di sentire la musica o l’audio riprodotto, quindi se le utilizzate sui mezzi pubblici per ascoltare qualche messaggio personale, state attenti a tenere un volume adeguato, per non “spifferare” le vostre cose a un qualsiasi sconosciuto.
Considerazioni finali
Ancora una volta Amazfit ha fatto segno, con un paio di auricolari pensati per chi fa sport e vuole ascoltare la propria musica rimanendo però costantemente vigile rispetto al mondo circostante. È una soluzione migliore rispetto alle cuffie a conduzione ossea o agli auricolari con un archetto che gira attorno all’orecchio, più appariscenti e ingombranti. Gli Amazfit Up sono più discreti, minimalisti e con un design davvero azzeccato che non mancherà di suscitare l’attenzione degli eventuali interlocutori.
Pro:
- leggerissimi
- ottima autonomia
- lasciano libero l'orecchio
- singolo tasto di controllo
Contro:
- nessuna funzione aggiuntiva
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