Dalle Mi Band è passata un’eternità, adesso si chiama Xiaomi Smart Band e siamo arrivati alla generazione 9, ma il succo è sempre lo stesso ed è l’asso nella manica di questo semplice gadget che rientra a pieno titolo tra i best seller tech di sempre. Al polso della parrucchiera, della casalinga, del manager, dello studente senza distinzioni di sesso, la smart band di Xiaomi è un prodotto universale, popolare, accessibile, vincente.

Il segreto del suo successo è la semplicità, ma bisogna fare i complimenti a Xiaomi, perché anno dopo anno è riuscita a migliorarla senza alcuno stravolgimento, preservando l’essenzialità e un prezzo abbordabile. Ecco quindi la Xiaomi Smart Band 9, scopriamo quali novità porta e perché è ancora una volta IL gadget tech per eccellenza.

Video recensione Xiaomi Smart Band 9

Design e materiali

Esteticamente la Xiaomi Smart Band 9 è quasi indistinguibile dalla precedente generazione, tanto che i cinturini e i vari accessori risultano compatibili. In realtà si rimpicciolisce di qualche frazione di millimetro (46,53 x 21,63 x 10,95 mm) pur mantenendo la stessa diagonale da 1,63″ dello schermo. Cambiano i materiali con cui è costruita, per la prima volta infatti troviamo un telaio in alluminio satinato che la rende più resistente senza però aumentarne significativamente il peso, che passa da 27 a 27,4 grammi (con cinturino in silicone). Confermata anche la resistenza all’acqua fino ad una pressione di 5 ATM.

Una novità di questa generazione è un sistema di vibrazione rivisto, grazie ad un motore lineare simile a quello degli smartwatch. È possibile impostarlo su due livelli ed in effetti è ben più potente della Band 8, facilmente percepibile al polso anche in modalità “sveglia”. Tra le impostazioni, inoltre, sarà possibile assegnare ad ogni evento di vibrazione un’intensità diversa, ad esempio forte per le sveglie e chiamate in arrivo e leggera per notifiche di altro tipo.

Xiaomi ha previsto cinque diverse colorazioni: Midnight Black, Glacier Silver, Mystic Rose, Arctic Blue, Titan Gray con altrettanti cinturini in TPU forniti in confezione che riprendono la colorazione della band. Si possono comunque acquistare separatamente diversi altri bracciali, da quelli in tessuto a quelli in metallo o pelle, oltre a decine di altre varianti di terze parti disponibili nei principali store.  Non mancano anche collane per utilizzare la band come un ciondolo, o una simpatica “running clip” per fissare la band sulle stringhe delle scarpe da running (o qualunque altra calzatura).

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Display

Le dimensioni rimangono le stesse ma la qualità del display è migliorata in un aspetto molto importante: la luminosità. Si arriva infatti ad un picco di 1200 nits all’aperto (lo scorso anno la Band 8 arrivava a 600 nits). Nettamente migliorata quindi la leggibilità all’aperto, mentre rimane fissa- e più che sufficiente ndr – la frequenza di aggiornamento a 60 Hz. Non manca poi un sensore di luminosità automatica che funziona bene e dalla precedente generazione è migliorato il rilevamento automatico dei tocchi involontari con pioggia, umidità o sotto la doccia, nonostante ancora non ci sia un vero e proprio blocco schermo in acqua.

Dalle impostazioni della band è possibile attivare un AOD, diversamente si potrà scegliere di risvegliare lo schermo con un tocco, un tocco prolungato o semplicemente girando il polso, il rilevamento della gesture è molto rapido e preciso.

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Batteria e autonomia

La nuova Smart Band 9 riesce a contenere una batteria leggermente più grande della passata generazione, si passa da 210 a 233 mAh, veramente poca cosa e infatti l’autonomia che ne consegue è più o meno la stessa. Con tutte le funzioni di monitoraggio salute attive in modo continuo (battito, SpO2, stress, sonno avanzato) la band dura circa 6-7 giorni, disabilitando l’AOD si passa subito a circa una ventina di giorni. Rinunciando ad alcune funzioni di monitoraggio continuo si sale via via.

Aggiungiamo giusto un paio di considerazioni: l’AOD non è affatto indispensabile, con questa nuova band l’accensione automatica dello schermo è molto reattiva, mentre per quanto riguarda il monitoraggio della salute si può fare tranquillamente a meno della frequenza di respirazione nel sonno, oppure del tracciamento continuo SpO2, a meno che non si abbiano problemi di salute da monitorare. Insomma, con un minimo di accortezza i 20 giorni sono quasi sempre alla portata, niente male no?

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Funzioni smart

Da questo punto di vista non ci sono grosse novità, la band sarà sempre un “notificatore”, capace di portare tutte le notifiche delle app prescelte al polso. Nulla di troppo elaborato, si può leggere il testo per intero ma non è possibile rispondere, inoltre emoji e immagini non sono supportate. Bisogna poi tenere presente che le notifiche verranno sincronizzate solo in una direzione, cioè dal telefono alla band, per cui eliminando la notifica dalla band comunque continuerà ad essere presente sullo smartphone associato.

Le watch faces sono moltissime e personalizzabili, alcune sono anche dinamiche, molto belle e curate. Xiaomi ha anche lavorato bene sulla grafica con gli ultimi aggiornamenti del sistema operativo che gira sulla band, i testi sono tutti in grassetto e finalmente ben visibili, ci sono nuove animazioni gradevoli e la reattività del sistema è molto migliorata.

Tra le applicazioni installate (non se ne possono aggiungere altre) troviamo la sveglia, calendario, meteo, attività, eventi, cronometro, controllo della musica, orologio, timer, torcia, controllo remoto della fotocamera dello smartphone, controllo vibrazione/audio del telefono. Immancabile poi il “trova telefono” che lo fa squillare, purché sia connesso via Bluetooth.

Presente anche la gestione delle chiamate che è possibile chiudere con anche un messaggio rapido personalizzabile che verrà inviato al chiamante via sms. Attenzione però, ciò non significa poter telefonare in vivavoce dalla band, non ci sono infatti microfono e speaker.

La band si può associare sia agli smartphone Android che agli iPhone, in ogni caso bisognerà installare sullo smartphone l’app Mi Fitness che sarà il contenitore di tutti i dati relativi alla salute e consentirà anche di accedere ad ulteriori impostazioni di utilizzo della band e agli aggiornamenti. Dalla band si può parzialmente controllare lo smartphone, ad esempio è possibile scattare una foto o un video (sul nostro Pixel 8 Pro dopo l’aggiornamento ad Android 15 non funziona più), impostare il silenzioso o il non disturbare.

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Fitness e salute

Xiaomi Smart Band 9 è essenzialmente un bracciale dedicato al monitoraggio dello stato di salute, il tutto è affidato ad un lettore ottico di battito cardiaco e concentrazione di ossigeno nel sangue e ai vari sensori integrati nel corpo principale per il controllo dei movimenti.

È possibile dunque tenere sotto controllo “a spot” oppure in modo continuativo il battito cardiaco, SpO2, livelli di stress, qualità del sonno e l’attività giornaliera (passi, calorie). La band è anche in grado di analizzare la frequenza di respirazione e guidare l’utente in sessioni di controllo del respiro per diminuire i livelli di stress e favorire la concentrazione. Per il battito cardiaco e la concentrazione di ossigeno nel sangue si possono attivare avvisi di superamento soglia verso l’alto o verso il basso.

Particolarmente evolute sono le statistiche sul sonno con rilevamento delle diverse fasi (leggero, profondo, REM), i cicli del sonno sul lungo periodo e consigli personalizzati per migliorare le proprie abitudini.

Nell’ambito sportivo bisogna partire dal presupposto che la band non supporta il GPS, il monitoraggio degli sport all’aperto vi darà quindi solo un’indicazione di massima della sessione, a meno che non ci si porti dietro lo smartphone, sfruttandone quindi il posizionamento. In alternativa, se si dispone di uno smartwatch Xiaomi, è possibile ottenere i dati GPS dall’orologio.

Gli sport monitorabili sono ben 150, vengono fornite statistiche sul VO2Max, tempi di recupero, training load. Tra le varie attività c’è anche il tracciamento del nuoto in piscina con conteggio automatico delle vasche (non l’abbiamo provato, ma leggendo online pare che non sia molto preciso). Interessante la modalità “running clip”, che grazie all’apposito accessorio, permette di monitorare la cadenza nei giri in bici, oppure le dinamiche di corsa (modelli di appoggio a terra, pronazione/supinazione, rapporto cadenza/passo, forza di impatto, tempo di contatto con il suolo, tempo in volo, percentuale tempo in volo). Utilizzando la band come running clip, bisognerà per forza portarsi dietro lo smartphone per il GPS o un orologio Xiaomi, peccato, non è la cosa più agevole se si vuole abbinare la band ad orologi sportivi di altri brand. Qualche dubbio ci rimane sulla bontà dei dati misurati, in un paio di sessioni di corsa i dati confrontati con un Amazfit Balance su falcata e cadenza sono molto diversi, in uno sport dove anche solo piccole variazioni possono essere significative.

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In conclusione

La Xiaomi Smart Band 9 è riuscita ancora una volta a convincerci, nella sua semplicità fa un sacco di cose, non è impegnativa da indossare, va bene per tutti e può essere utile in diverse circostanze. Rispetto al modello dello scorso anno sono arrivati miglioramenti a pioggia su tutti i comparti, nessuna rivoluzione ma rifiniture di sostanza, il tutto senza intaccare il prezzo proposto al pubblico di 39,90 Euro. Potrebbe essere più precisa nella cattura dei dati sullo sport, chissà che l’AI possa dare una mano agli algoritmi in futuro.

Intanto per chi cerca una band ben costruita, comoda e non troppo costosa, troverà nella Xiaomi Smart Band 9 una soluzione ideale.

Pro:

    • Telaio in alluminio più resistente
    • Display luminoso e leggibile all’aperto
    • Autonomia fino a 20 giorni

Contro:

    • Manca il GPS integrato
    • Dati sportivi migliorabili in precisione

Voto finale:

8.2