Per alcune settimane pensavo di riuscire a starne alla larga, ma poi, spinto anche dall’arrivo di Google Wallet, che per me è divenuto fondamentale per i pagamenti, e dalla possibilità di eseguire l’ECG, mi sono dovuto assecondare e ho dovuto per forza mettere le mani su Fitbit Sense 2 e Fitbit Versa 4, così da poterli indossare e usare per qualche tempo. E oggi vi racconto com’è andata la mia esperienza fatta di un utilizzo completo e senza pensieri di entrambi i dispositivi, che sono sostanzialmente identici fra loro al netto di qualche funzione in più presente nel Fitbit Sense 2.
Fitbit Sense 2 e Versa 4 sono WOW
Appena tirati fuori dalle confezioni e indossati, il mio primo pensiero è stato “caspita, quanto sono fighi!” e questo per dire, in altre parole, che sono piccoli, leggeri, belli e costruiti con una qualità pazzesca. Entrambi sembrano due oggetti di lusso, soprattutto il Fitbit Sense 2 nella colorazione oro-celeste. Ma questa cosa non è nuova ed è da tempo che Fitbit realizza dispositivi di altissimo livello e di una qualità generale incredibile. Messo da parte l’effetto sorpresa, che però dura tutt’oggi, devo dire ancora che sono assai resistenti e affidabili fisicamente e comodissimi da indossare, tanto da sparire dai pensieri dopo appena qualche minuto che sono al polso. Non creano sudorazione e alcun tipo di problema alla pelle.
Funzioni e differenze di Fitbit Sense 2 e Versa 4
Andiamo oltre l’aspetto estetico, che sì conta ma fino a un certo punto, e passiamo alla sostanza, ovvero a ciò che possiedono dentro. I più smanettoni possono approfondire sul sito di Fitbit, a tutti gli altri è sufficiente sapere che fanno tutto quello che fanno ormai gli smartwatch degli ultimi tempi e che non si fanno mancare nulla. In più, Fitbit Sense 2 possiede, anche rispetto al Fitbit Versa 4, la possibilità di eseguire elettrocardiogrammi tramite un’applicazione dedicata, un sensore di temperatura cutanea, un sensore cEDA per il monitoraggio continuo dei parametri corporei con notifiche e l’applicazione EDA Scan per la gestione dello stress. Fra i due quindi Fitbit Sense 2 è quello più completo e il modello di punta, mentre Fitbit Versa 4 è il modello con qualcosina in meno e un prezzo di listino inferiore. A parte le differenze evidenziate, i due sono identici sia a livello di funzioni che estetico.
Applicazione, misurazioni e software
E ora siamo arrivati alla parte più importante, ovvero a che cosa sono capaci di fare e come funzionano. Appena collegati allo smartphone la prima cosa che mi è saltata alla vista è stata l’applicazione, che, ahimè, non è cambiata negli anni: si porta dietro i soliti problemi e cioè una confusione generale per i contenuti, una lentezza nel cambiare schermata, dei veri e propri rallentamenti, una sincronizzazione lenta e che delle volte fallisce e una grafica, a dirla tutta, ormai vecchia e stravecchia; l’applicazione di Fitbit è ancora la stessa e non è stata rinnovata minimamente nel corso degli anni e questo si vede. A parte queste cose, essa offre un sacco di informazioni sui dati raccolti, con suggerimenti medici e grafici abbastanza chiari, tutte le opzioni necessarie per impostare gli smartwatch e varie opzioni per essere personalizzata secondo le esigenze personali; purtroppo alcune informazioni richiedono un abbonamento, mensile o annuale, come al solito, e per questo non sono tutte accessibili.
È, lo ribadisco, la solita applicazione che accompagna i dispositivi di Fitbit da sempre, nel bene e nel male. Tolta di mezzo l’applicazione, che è boh, Fitbit Sense 2 e Fitbit Versa 4 sono veramente tanta roba, non solo esteticamente. A livello tecnico, sono due dispositivi con un ottimo display OLED, ben definito, luminoso e con un sensore di luce ambientale, una vibrazione regolabile bella potente e con tutti i sensori necessari per fornire uno quadro completo sullo stato di salute personale, al netto delle differenze fra i due; entrambi poi sono fluidi, reattivi, includono diverse impostazioni di personalizzazione e un software che è veramente piacevole da utilizzare, sotto qualsiasi aspetto. E devo aggiungere anche che non ho mai sentito la mancanza di qualche cosa perché possiedono veramente tutto e non si fanno mancare niente, soprattutto il modello di punta.
Oltre a registrare i soliti dati sul sonno, sui passi, sulla distanza, sui piani saliti, sui battiti cardiaci, sullo stress, sull’ossigeno nel sangue, sugli allenamenti tramite GPS e su altri parametri corporei, che ormai vengono registrati da qualsiasi tipo di smartwatch, Fitbit Sense 2 e Fitbit Versa 4 sono capaci di comandare l’assistente vocale Alexa, di effettuare e ricevere chiamate telefoniche tramite speaker e microfono, di effettuare pagamenti digitali tramite NFC e Google Wallet, di mostrare le notifiche dando la possibilità di rispondere con messaggi predefiniti, emoji e con la voce e di fare altre piccole cosette che difficilmente si ritrovano negli smartwatch comuni. In più Fitbit Sense 2 è capace di tenere sotto controllo la temperatura cutanea ma soprattutto di effettuare elettrocardiogrammi tramite un’applicazione dedicata e dei sensori specifici: è sufficiente tenere il braccio poggiato su una superficie e fermo, tenere stretto il cinturino e appoggiare indice e pollice sui due angoli opposti del display per avere una misurazione accurata, con tanto di analisi dei risultati e possibilità di visualizzare, scaricare e condividere l’elettrocardiogramma in formato pdf.
E la cosa che li contraddistingue dalla concorrenza e che caratterizza i dispositivi di Fitbit è che i dati raccolti non vengono mostrati così come sono, sotto forma di numeretti, ma vengono utilizzati dagli algoritmi per creare dei grafici approfonditi, fornire suggerimenti e per fornire un quadro completo sui parametri vitali. Tutti i dati raccolti sono estremamente precisi e affidabili ed entrambi non sbagliano mai un colpo, perciò possono essere presi sul serio come dispositivi per tenere sotto controllo la propria salute fisica. Il loro software funziona tramite gesture sul touchscreen, tuttavia Fitbit Sense 2 e Fitbit Versa 4 possiedono un piccolo tasto laterale per accendere il display, in alternativa alla rotazione del polso, ma soprattutto per accedere alle applicazioni, a dire il vero poche e non espandibili; e la stessa cosa è per le watchface, che non sono tantissime e tutte gradevoli. Molto comoda, e infatti l’ho apprezzata tanto, la sveglia intelligente, che è una rarità fra gli smartwatch. Tutto, comunque, funziona veramente bene e senza intoppi e si fa senza alcun grattacapo.
Non male l’autonomia di Fitbit Sense 2 e Versa 4
Entrambi offrono la ricarica rapida ma soprattutto entrambi garantiscono, almeno con il mio tipico utilizzo, un’autonomia di 7-10 giorni, per cui più che in linea con quanto garantito da Fitbit. Ovviamente è soggetta al tipo di impostazioni e al tempo di utilizzo, ma in linea generale ci siamo con quanto dichiarato dall’azienda e con la durata di una settimana. La durata della batteria scende a circa 3 giorni attivando l’always-on-display, ma del resto ciò è normale.
Fitbit Sense 2 e Versa 4 alla fine
Per concludere, Fitbit Sense 2 e Fitbit Versa 4 sono due smartwatch fantastici da qualsiasi punto di vista li si guardi, soprattutto estetico e funzionale, e si lasciano utilizzare con estremo piacere perché sono completi e affidabili. Tuttavia non permettono di espandere le loro funzioni con applicazioni esterne a quelle poche predefinite, di personalizzare a fondo il loro software ed entrambi poi soffrono tanto un’applicazione non all’altezza, che andrebbe rinnovata completamente. Sono comunque due smartwatch di fascia alta e lo dimostrano e penso che il loro prezzo sia giusto, anche nella differenza di 50 euro che li separa per le funzioni di cui ho parlato sopra. Fitbit Sense 2 è disponibile all’acquisto al prezzo di 249 euro, mentre Fitbit Versa 4 al prezzo di 199 euro. E qui concludo: personalmente ritengo che tra i due Fitbit Sense 2 abbia qualche marcia in più che ne giustifica il prezzo leggermente maggiore e fra i due acquisterei senza dubbio lui.
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