Lo scorso 12 agosto i DNS Google hanno compiuto uno strano anniversario. Considerando la loro combinazione “8:8:8:8“, l’altro ieri sono stati compiuti 8 anni, 8 mesi, 8 giorni e 8 ore da quando i DNS Google sono andati online.

Per chi non lo sapesse, i DNS sono dei protocolli che funzionano come dei traduttori. Ogni qualvolta si digita un indirizzo web su un browser web, il nome del sito deve essere convertito in un indirizzo IP per far si che venga instradato correttamente. Il compito dei DNS è quello non solo di tradurre gli indirizzi ma anche di instradare tutti i pacchetti in entrata e in uscita. Di default, ogni operatore telefonico fornisce i propri DNS ma alcune aziende come Google ne hanno realizzato di propri che consentono una maggiore velocità di esecuzione.

Google ha rilevato in uno studio recente sull’utilizzo di internet che i DNS Google 8.8.8.8 sono utilizzati dal 10% degli utenti sul pianeta. Come il più grande risolutore DNS pubblico, centinaia di milioni di utenti generano trilioni di query servite al giorno.

Tali DNS vengono anche usati da Google Station nelle località ferroviarie indiane, mentre gli ISP in Africa e Sud-Est asiatico si affidano a questo per risolvere le richieste DNS dei clienti, con Google che osserva “chi è in linea” con l’iniziativa Next Billion Users. Inoltre, nella storia recente, i DNS Google pubblici hanno  avuto un ruolo importante nel far avere l’accesso online agli utenti turchi dopo che il governo ha bloccato Twitter.

Guardando al futuro, Google riconosce di non essere ormai sola a offrire DNS di qualità, con il 1.1.1.1 di Cloudflare lanciato in aprile. Notando che la sicurezza è ancora un punto focale, Google ha stuzzicato “interessanti annunci per i Google Public DNS nel prossimo futuro” senza però scendere nel dettaglio.