L’eterna lotta tra Google e Apple è una infinita battaglia a colpi di hardware e software: se da una parte l’azienda di Cupertino tiene per sè un’enorme fetta di mercato fatta di dispositivi fisici (come iPad, iPhone, Mac etc), dall’altra Google domina il mercato dei servizi grazie all’altissima percentuale di persone che utilizzano i suoi servizi.
Non staremo qui a girarci intorno: è molto difficile, se non impossibile, decretare quale azienda offra i migliori servizi in senso assoluto. Questo perchè a volte i loro prodotti sono simili, rendendo facile una comparazione e la scelta su quale sia il migliore, ma il più delle volte sono profondamente differenti o legati a particolari dinamiche che rendono la scelta dell’uno o dell’altro difficile.
Ad esempio alcuni servizi di largo consumo, come iMessage e Facetime, sono installati e disponibili esclusivamente sui dispositivi iOS. Se possediamo un iPhone o un iPad possiamo utilizzarli tranquillamente insieme alla nostra personale selezione di servizi Google, ma non è vero il contrario: se abbiamo a disposizione un dispositivo Android o Windows purtroppo non avremo accesso a questi servizi esclusivi.
In questa guida faremo luce sui servizi Apple e Google più utilizzati, le loro differenze e il modo migliore per utilizzarli. Non siamo qui per giudicare quale prodotto sia il migliore, ma darvi indicazioni concrete sulle loro funzionalità per guidarvi nella scelta consapevole del servizio che più si addice alle vostre esigenze, in particolar modo quei servizi che sono a pagamento.
Se vi siete persi la prima parte della nostra guida ai migliori servizi Google vs Apple potete consultarla cliccando qui.
Indice rapido Google vs Apple [Parte I]
- Apple Music vs YouTube Music
- iCloud vs Google Drive
- App Store vs Google Play Store
- Apple Pay vs Google Pay
- Siri vs Assistente Google
Indice rapido Google vs Apple [Parte II]
- iMessage vs Messaggi Android/RCS
- Facetime vs Google Duo/Hangouts Meet
- Apple Maps vs Google Maps
- Apple HomeKit vs Google Home
- Apple Arcade vs Google Stadia
iMessage vs Messaggi Android/RCS
Uno dei servizi maggiormente utilizzati, specialmente in America, è quello dell’invio di messaggi brevi, siano essi semplici messaggi di testo come gli SMS o corredati da immagini, clip e suoni.
iMessage è il cavallo di battaglia di Apple, ed è un’app di messaggistica davvero eccezionale per quanto riguarda design e funzionalità: c’è tutto quello che serve per rimanere in contatto con i vostri cari ed anche di più, con un occhio di riguardo per la privacy e la sicurezza delle vostre conversazioni. Ogni conversazione è criptata end-to-end di default, al contrario di Messaggi Android, garantendo la massima privacy per i vostri messaggi.
L’app iMessage consente di inviare testo, foto, video, stickers, gif, emoji a tutti i contatti che utilizzano un dispositivo iOS/Mac tramite rete Wi-FI o cellulare. Nel caso il nostro interlocutore non abbia un dispositivo Apple, il testo verrà convertito in SMS/MMS.
Messaggi Android è molto più semplice nel suo funzionamento, fungendo da hub per la nostra messaggistica SMS/MMS, non è dotata di crittografia end-to-end e non consente di inviare video o clip audio. Questo potrebbe cambiare in futuro con l’introduzione dello standard RCS, ovvero Rich Communication Services, con tante funzionalità tipiche di un’app di messaggistica evoluta come conferma di invio/lettura, segnalazione della composizione di un messaggio, invio e ricezione di foto e video, supporto alle chat di gruppi tutto sfruttando la rete WiFi o dati cellulare, rendendolo di fatto un vero competitor a iMessage. Purtroppo, non sappiamo quando tutto ciò sarà disponibile in Italia.
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Facetime vs Google Duo/Hangouts Meet
In modo simile ai servizi di messaggistica istantanea, quelli relativi alle chiamate video e audio sono altrettanto importanti: entrambe le aziende, Google e Apple, offrono servizi proprietari totalmente gratuiti.
Facetime è uno dei servizi più utilizzati al mondo, specialmente in America: disponibile esclusivamente per dispositivi iOS, consente di messaggiare ed effettuare chiamate video/audio in modo totalmente gratuito, con crittografia end-to-end, con chiunque abbia un altro dispositivo iOS, utilizzando la rete WiFi o dati cellulare.
Google invece ha frammentato quelli che sono i suoi servizi, ma potremmo dire che il diretto concorrente di Facetime è Google Duo, app per video call con crittografia end-to-end, ma non è completa o curata come Facetime. Hangouts Meet è un’altra opportunità, ma è più diretta ad una utenza business.
Apple Maps vs Google Maps
Entrambi servizi totalmente gratuiti e quasi fondamentali al giorno d’oggi, eppure le due aziende si differenziano molto per il tipo di funzionalità offerte dalle due app. Nonostante Apple stia decisamente tentando di rincorrere Google e migliorare la sua app, sembra sempre più una lotta quasi impari, del tipo Davide che sfida Golia, ma senza fionda.
Apple Maps è un’app molto semplice, fin troppo semplice e davvero scarna se pensiamo alle informazioni o alle funzionalità che possiamo sfruttare. Abbiamo diversi tipi di visione del percorso, e possiamo in maniera rapida guardare le indicazioni per la nostra destinazione: i problemi però iniziano già durante la selezione del percorso, dove ad esempio mancano le info riguardanti i mezzi pubblici, a meno che non siate in una grande città. Se proprio siamo interessati, ci viene consigliato di installare app di terze parti, come Google Maps (su iOS!) per poter accedere a questo tipo di itinerari.
Google Maps invece somiglia sempre più ad un social unito ad una guida digitale, con tantissime opzioni per esplorare i dintorni ma soprattutto cercare ciò che ci serve. Se cerchiamo “supermercato” nella barra di ricerca troviamo tutti i supermarket dei dintorni, con orari di apertura, indirizzo, foto, recensioni e anche il numero di persone all’interno e gli orari di punta, così come per i percorsi in auto e i trasporti pubblici su ruote.
Possiamo decidere di esplorare i nostri dintorni alla ricerca di bar, negozi, punti di interesse, contribuire a fornire informazioni sui luoghi che più conosciamo attraverso il programma guide, accedere alla cronologia dei luoghi in cui siamo stati e tanto tanto altro. C’è la possibilità di scaricare le mappe offline, utilissima opzione quando siamo all’estero e non vogliamo consumare i nostri preziosi dati. Infine, possiamo decidere di condividere la nostra posizione direttamente all’interno di Google Maps, così da far sapere ai nostri amici e familiari dove ci troviamo.
Apple HomeKit vs Google Home
Le nostre case sono sempre più popolate da dispositive smart in grado di rendere la nostra vita più semplice e confortevole, se non di cambiare totalmente il nostro modo di essere indipendenti e di vivere la nostra casa, in particolare quando ci sono persone con disabilità motorie.
Sia Google che Apple offrono i propri servizi, compatibili solo con alcune tipologie di prodotti, per gestire la domotica presente all’interno della nostra casa smart. La pecca più grande forse è proprio il fatto che per alcune tipologie di prodotti e brand potremo avere esclusivamente il supporto per Apple HomeKit o Google Assistant/Home, dato che i sistemi funzionano in modo differente.
Apple HomeKit è un vero e proprio framework sviluppato appositamente per la domotica, in continua espansione e che richiede un hub per poter funzionare al massimo delle sue capacità. L’hub in questione può essere uno di questi tre dispositivi: Apple TV, iPad e Homepod. Se possediamo uno di questi tre dispositivi le funzionalità che possiamo attivare per il controllo di tutti i device smart saranno maggiori, altrimenti potremmo utilizzare un iPhone per attivare/disattivare i dispositivi smart e poco altro.
La buona notizia è che i dispositivi HomeKit funzionano sia via Bluetooth che WiFi: non sarete schiavi della presenza di una connessione ad Internet per utilizzare i prodotti smart collegati ad esso. Se comparata a quella di Google, la lista dei prodotti supportati è numericamente inferiore, anche se in continua crescita, specialmente nell’ultimo anno. Possiamo utilizzare Siri sia dal nostro iPhone/iPad che da alcuni dispositivi dotati di Siri integrato per poter comandare a voce l’utilizzo dei nostri dispositivi o l’avvio di particolari routine che implicano la concatenazione di più comandi in sequenza ai nostri dispositivi smart. Ovviamente, l’utilizzo dei prodotti e del sistema HomeKit è legato solo al possesso di dispositivi Apple.
Diversa invece la filosofia di Google, che offre l’app Home su smartphone Android e iOS, oltre al suo assistente digitale, per poter comandare la casa smart dei nostri sogni. Dall’interno dell’app Home possiamo aggiungere dispositivi utilizzando la rete Wi-Fi, aggiungendo gli stessi a gruppi e/o stanze: sono davvero centinaia i prodotti supportati. Ottime le già accennate routines attivabili tramite comandi vocali: il vantaggio di Google è che possiamo fare tutte queste operazioni senza la presenza di un hub, utilizzando il nostro smartphone o ad esempio Google Home Mini, che da poco ha anche acquisito una feature eccezionale.
Per quanto riguarda versatilità e supporto ai prodotti, la soluzione di Google è al momento in vantaggio, anche se spesso task semplici come l’eliminazione di un dispositivo da un determinato gruppo e/o stanza possono diventare grattacapi.
Apple Arcade vs Google Stadia
Qualcuno dice che il futuro del gaming passa attraverso lo streaming, non deve sorprendere quindi che entrambe le aziende lanceranno in autunno i loro rispettivi servizi di gaming on stream.
Apple Arcade è arrivato un po’ in sordina, senza destare tutto l’interesse mediatico che servizi analoghi hanno avuto per una ragione: non ci saranno titoli tripla AAA da console/PC a disposizione dei videogiocatori. Apple Arcade sarà un servizio sul modello di Netflix, con la possibilità di avere un account singolo o famiglia dove poter giocare a oltre 100 titoli senza pubblicità o interruzioni. Il vantaggio di questo servizio è che sarà possibile giocare su iPhone, Mac, iPad e Apple TV senza interruzioni di continuità, una vera manna dal cielo per chi ha investito tutto sull’ecosistema di prodotti Apple.
Dettaglio molto importante, da non sottovalutare, è la possibilità di giocare in modalità offline, quindi non sarà necessario essere connessi ad una rete Wi-Fi o cellulare per poter usufruire del servizio.
Google Stadia viaggia invece in una direzione completamente opposta, o quasi: il servizio ha finalità simili, ma l’esecuzione è completamente differente. Google punta tutto su giochi tripla AAA che potranno essere acquistati a prezzo ridotto e giocati per un periodo di tempo limitato sulla piattaforma di streaming, che richiederà una connessione internet veloce e con bassa latenza per poter restituire la miglior esperienza d’uso possibile.
Non sarà un modello tipo Netflix, si potrà giocare in HD senza il supporto HDR/Dolby gratis pagando soltanto il gioco che intendiamo utilizzare per un certo periodo di tempo, con tier a pagamento per poter giocare in Full-HD e 4K, oltre ad avere il supporto per HDR e Dolby Surround. Anche qui Google promette di fare miracoli, rendendo praticamente il servizio usufruibile virtualmente da chiunque abbia accesso ad un browser: smartphone, tablet, PC, qualsiasi dispositivo abbia uno schermo e l’accesso a Google Chrome potrà essere utilizzato per giocare a Google Stadia.
Ciliegina sulla torta, Google ha pensato di produrre un controller hardware per il suo servizio, dotato di Wi-Fi a bassa latenza e che agirà come un vero e proprio hub per lo streaming.
CONCLUSIONI
Si conclude qui la seconda parte della nostra guida ai migliori servizi Google vs Apple, se vi siete persi la prima parte è disponibile cliccando qui.
Come sempre vi raccomandiamo di farvi la vostra personale opinione provando personalmente i differenti servizi, e scegliendo quello che più si addice alle vostre esigenze. In particolar modo, se siete utenti Apple, siete avvantaggiati nella scelta del servizio che più vi si addice dato che potete mescolare app e servizi Apple con quelli di Google per avere il massimo dai due mondi. Purtroppo altrettanto non si può dire per tutti gli utenti dell’ecosistema Google, con molte app e servizi preclusi a chi è al di fuori delle mura dorate dell’azienda di Cupertino.
Ora è il vostro momento: volete chiederci un consiglio su altri servizi/app Google o Apple? Secondo voi i servizi di Google/Apple sono migliori dell’altro? Il box dei commenti qui in basso è a vostra disposizione!
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