Uno dei primi consigli sulla sicurezza che vengono generalmente dati gli utenti alle prime armi consiste nel diffidare da store poco conosciuti e affidarsi piuttosto a quelli ufficiali — su tutti, il Google Play Store su Android e l’App Store su iOS —, tuttavia neanche questo garantisce in modo assoluto di non ritrovarsi tra le mani applicazioni dannose e/o illegali e proprio in queste ore sta rimbalzando in Rete l’ennesimo esempio che chiama in causa proprio l’App Store di Apple: un’app apparentemente dedicata alla produttività cela in realtà una piattaforma per lo streaming illegale di film e altri contenuti.

La peculiarità di questo nuovo esempio è anche un’altra: la menzionata piattaforma di streaming illegale emerge soltanto per gli utenti situati in Paesi al di fuori degli Stati Uniti: vengono riportate segnalazioni da Francia, Paesi Bassi e persino Canada.

Come segnalato in un post su Threads, l’applicazione in questione si chiama “Univer Note” sull’App Store e viene presentata come una piattaforma per la produttività, dedicata alla registrazione di attività giornaliere e alla pianificazione dei propri impegni. Peccato che questa sia soltanto una faccia della medaglia: il rovescio — come detto — è visibile soltanto a patto che vi troviate fuori dagli USA, in Paesi come Canada o Francia. È sufficiente aprire l’app e attendere pochi secondi per ritrovarsi davanti agli occhi non un planner, bensì un vero e proprio catalogo per lo streaming pirata di film famosi come Venom: The Last Dance, Joker: Folie à Deux e Terrifier 3. Le opzioni all’interno dell’app sono in lingua francese, mentre i film presenti vengono riprodotti in lingua originale con sottotitoli in francese oppure doppiati.

Dalle numerose testimonianze disponibili tra le risposte al post di cui sopra si evince altrettanto chiaramente come chiunque scarichi l’app incriminata in Paesi non supportati non abbia accesso alla menzionata piattaforma, ma “solo” all’app per la produttività. Si tratta di una strategia che già in passato era stata sfruttata da app veicolo di contenuti illegali per eludere il rilevamento da parte dei revisori. Pochi mesi addietro, ad esempio, un’app denominata Kimi veniva presentata ufficialmente come uno strumento per testare la vista, salvo essere poi rimossa a seguito di numerose segnalazioni. Insomma, Univer Note non è il primo caso e probabilmente non sarà neppure l’ultimo.