Negli ultimi mesi Starlink, il servizio di internet satellitare di SpaceX, è salito agli onori della cronaca per merito dell’iniziativa di aiuti all’Ucraina nella fornitura di antenne grazie alle quali accedere a una connessione internet, strumento fondamentale per il mantenimento delle vie di comunicazione essenziali nel corso del conflitto.
Il progetto, seppur lodevole, si è rivelato estremamente dispendioso per l’azienda, come confermato dallo stesso Musk in una lettera inviata l’8 settembre al Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti ai quali, sostanzialmente, chiedeva di pagare il mantenimento del servizio di Starlink in Ucraina per poi cambiare idea qualche giorno dopo continuando ad affermare, però, come l’operazione stesse generando perdite sostanziali per SpaceX.
Ebbene, a distanza di pochi mesi l’azienda ha quasi raddoppiato il costo di un singolo terminale Starlink passando da 385 dollari ai 700 dollari attuali. L’abbonamento mensile è invece salito da 60 a 75 dollari. Non è chiaro se questa impennata dei prezzi abbia colpito anche il governo ucraino che ottiene i terminali Starlink da SpaceX stessa, governi esteri e iniziative di crowdfunding.
Sottolineiamo come l’aumento dei costi del servizio sia dovuto alla difficile situazione delle reti cellulari sul suolo ucraino che risentono dei costanti attacchi russi all’infrastruttura elettrica che mira a isolare il Paese e a fiaccarne la resistenza.
L’FCC autorizza il lancio di 7500 satelliti Starlink di nuova generazione
Tra le altre novità in casa Starlink, vi abbiamo raccontato della prossima disponibilità dei servizi di internet satellitare sugli aerei di linea grazie a Starlink Aviation. Autorizzazione accordata dalla Federal Communication Commission (FCC) a seguito di una richiesta di Spacex del 2021 riguardante l’utilizzo delle proprie reti satellitari su aerei, navi, camper e grandi camion.
Nella giornata di oggi la Federal Communication Commission ha accolto, parzialmente, un’istanza dell’azienda di Elon Musk risalente al 2020 nella quale veniva richiesto il via libera al dispiegamento di quasi trentamila satelliti di seconda generazione. La FCC ha accordato il lancio di 7500 unità che si collocheranno alle altitudini di 525 km, 530 km e 535 km con l’obiettivo di espandere le capacità della rete internet satellitare dell’azienda e garantire l’accesso a una connessione anche agli utenti situati nelle aree più remote del pianeta.
Tra i motivi dell’autorizzazione parziale della FCC rispetto alla richiesta originale di Musk, la commissione cita crescenti preoccupazioni riguardo detriti spaziali, possibili interferenze con altri satelliti nonchè con le operazioni umane nello spazio.
In tal senso, la NASA ha espresso simili perplessità in una lettera alla commissione nella quale cita il potenziale impatto negativo del crescente numero di satelliti sull’esplorazione spaziale in quanto porterebbe a una drastica diminuzione delle occasioni di lancio dei propri sistemi spaziali.
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