Apple ha annunciato importanti modifiche alle regole riguardanti la Core Technology Fee (CTF), che ha generato molte discussioni e proteste tra gli sviluppatori europei. La CTF è il contributo che gli sviluppatori devono pagare all’azienda per l’utilizzo delle sue API e proprietà intellettuali, se la loro applicazione pubblicata su App Store raggiunge un certo livello di successo nell’ecosistema iOS.
Questa sorta di tassa, stando alle regole attuali, non è dovuta da parte di istituti educativi, organizzazioni no-profit e app con meno di un milione di download. È proprio questo limite del milione di download che ha generato diverse controversie e lamentele da parte degli sviluppatori europei: un’applicazione che diventa virale e di successo, anche se gratuita e che non genera alcun introito, potrebbe portare gli sviluppatori o le startup alla bancarotta, costringendoli a pagare anche milioni di euro a Apple.
Le modifiche apportate da Apple, per venire incontro alla legge del mercato libero stabilito dal Digital Markets Act dell’Unione Europea, mirano a offrire maggiori vantaggi agli sviluppatori, soprattutto quelli più piccoli riducendo o eliminando completamente il carico finanziario.
Apple va incontro ai piccoli sviluppatori
Grazie alle modifiche introdotte dal colosso di Cupertino, tutte le applicazioni che non generano alcun ricavo, saranno esenti dalla tassa a prescindere dal numero di download che registreranno. Questa esenzione si applica anche alle applicazioni open-source che non generano guadagni al di fuori dell’App Store.
In secondo luogo, i piccoli sviluppatori con un fatturato annuale inferiore ai 10 milioni di euro entreranno in una sorta di programma che permetterà loro di evitare il pagamento della CTF per tre anni, dando loro il tempo di sviluppare e consolidare le loro attività senza costi. Se durante questo arco temporale il loro fatturato dovesse superare i 10 milioni di euro, gli sviluppatori dovranno pagare la CTF, ma con un limite massimo di un milione di euro.
Questo significa che la stragrande maggioranza degli sviluppatori europei non pagherà la Core Technology Fee, che rimarrà una tassa quasi esclusiva delle grandi aziende con un fatturato superiore a 50 milioni di euro e che hanno avuto un impatto significativo sul mercato grazie ad Apple. Continueranno a pagare anche gli sviluppatori che decidono di pubblicare app sugli store alternativi, come AltStore, che saranno tenuti a versare la tassa anche con una sola installazione all’attivo.
Tutte queste modifiche sono state aggiunte in seguito all’indagine avviata dall’Unione Europea nei confronti di Apple, Google e Meta e le loro applicazioni del DMA. L’obiettivo è quello di eliminare completamente qualunque controversia in merito alla CTF, che diventerà una tassa dovuta esclusivamente dalle grosse aziende. I nomi più papabili sono Spotify ed Epic Games, i due colossi che avevano aspramente criticato le nuove tariffe introdotte su App Store.
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