A quasi un anno di distanza dal lancio dei primi satelliti, il servizio di connettività mobile satellitare Starlink Direct to Cell è pronto per iniziare a funzionare. Lo ha fatto sapere nella giornata di ieri Elon Musk, il fondatore e proprietario di SpaceX, azienda produttrice del servizio satellitare Starlink, con un post su X con su scritto “It just works”.

Solo in teoria, in verità, perché non è ancora funzionante né in Italia e nemmeno negli Stati Uniti, dove servono ancora varie autorizzazioni per la commercializzazione e l’entrata in funzione effettiva. Intanto, visto che per il nostro mercato serve pazientare ulteriormente, facciamo il punto su Starlink Direct to Cell con le ultime informazioni emerse e gli aggiornamenti.

Cos’è Starlink Direct to Cell e quando sarà disponibile

Come anticipato, Starlink Direct to Cell è un servizio di connettività satellitare mobile per l’accesso a comunicazioni di tipo testuale (messaggi), vocale (telefonate) e dati (internet), un servizio che sarà in grado anche di connettere i dispositivi IoT (Internet delle cose, per esempio anche auto, dispositivi smart e altro) con gli standard LTE.

Si basa su una costellazione di satelliti Starlink appositi che fanno da ripetitori delle stazioni radio base terrestri per garantire ai telefoni (e agli altri dispositivi) una copertura potenzialmente accessibile da qualsiasi luogo in cui ci sia una visuale libera del cielo. Per usare Starlink Direct to Cell non servono dispositivi particolari con hardware o software dedicati, ma è fatto per funzionare con gli attuali telefoni dotati di modem con supporto alla rete LTE, quindi con la maggior parte degli smartphone in circolazione.

Secondo i piani dell’azienda, Starlink Direct to Cell sarà disponibile per gradi e servizi: a partire da quest’anno per le comunicazioni testuali, dal 2025 gli altri servizi. Sarà dunque una tecnologia facilmente accessibile e che garantirà la connettività mobile anche nelle aree più remote, come già succede per le altre soluzioni di Starlink disponibili, che tuttavia richiedono dei dispositivi hardware appositi per funzionare.

A che punto è Starlink Direct to Cell

È quasi pronto il debutto di Starlink Direct to Cell, come dicevamo. Dopo aver portato in orbita un altro gruppo di 12 satelliti Starlink compatibili (sono più di 320 al momento, ma aumenteranno ancora fino ad arrivare a migliaia di satelliti), nella giornata di ieri, lunedì 25 novembre, Elon Musk ne ha confermato con un post su X l’operatività.

Il Canada con la società di telecomunicazioni Rogers, la Nuova Zelanda con One NZ, il Giappone con KDDI, l’Australia con Optus e la Svizzera con Salt, sono i paesi e gli operatori telefonici che hanno già confermato le collaborazioni con Starlink Direct to Cell. Negli Stati Uniti c’è invece T-Mobile, ma per l’avvio della commercializzazione servono tuttavia ancora le autorizzazioni della FCC (la Commissione federale per le comunicazioni statunitense), anche per alcune questioni legate ai limiti delle frequenze radio che potrebbero rappresentare un problema per le comunicazioni vocali e video in tempo reale, e quindi per il funzionamento stesso del servizio.

Il mese scorso, Starlink aveva già attivato Direct to Cell per mettere a disposizione delle vittime degli uragani negli Stati Uniti degli SMS gratuiti di emergenza, riuscendo a trasmetterne più di 250mila nei primi giorni di servizio e collegandosi a oltre 27mila telefoni.

Per ora, negli Stati Uniti l’amministratore delegato di T-Mobile, Mike Sievert, ha fatto sapere a settembre alla CNN in un’intervista che prevede di lanciare un programma beta per Starlink Direct to Cell a fine anno o all’inizio del 2025, pur senza indicazioni sui prezzi e sui servizi inclusi, probabilmente solo comunicazioni testuali considerando le fasi di lancio indicate da Starlink.

E in Italia? Come anticipato, Starlink Direct to Cell dovrebbe arrivare probabilmente più avanti, considerato che SpaceX non ha ancora nemmeno comunicato eventuali collaborazioni con gli operatori attivi da noi. Non è neppure certo che venga commercializzato, ma considerando che Starlink offre già vari servizi in Italia è probabile che arrivi anche da noi.


Aggiornamento del 27 novembre: la FCC ha autorizzato Starlink Direct to Cell con T-Mobile

“La Commissione (FCC) ha riconosciuto che la connettività satellite-dispositivo può essere di beneficio per l’interesse pubblico, per fornire connettività da qualsiasi luogo, per accedere dalle aree remote al servizio 911 (numero di emergenza) e per il progresso tecnologico”, riporta il documento della FCC.

E così, a poche ore di distanza dall’entrata in funzione, la Commissione federale per le comunicazioni statunitense FCC ha autorizzato SpaceX a usare i suoi satelliti Starlink per fornire ai clienti di T-Mobile il servizio Direct to Cell, il primo operatore di telefonia mobile che può offrire copertura cellulare extra dallo spazio.

Nonostante l’approvazione, la FCC non si è ancora espressa riguardo alla possibilità di innalzare i limiti esistenti delle frequenze radio per far sì che il servizio di Starlink possa funzionare anche per le chiamate vocali e video in tempo reale. Consentire a SpaceX di aggirare tali limiti potrebbe essere un problema per AT&T e Verizon, operatori che hanno già manifestato preoccupazioni per le eventuali interferenze e malfunzionamenti che potrebbero affliggere le loro reti.