La nascita del progetto Matter avrebbe dovuto rappresentare uno spartiacque per il mondo della smart home e, sebbene ad oggi i vantaggi di uno standard unico non siano ancora concretamente percepibili, è stato appena mosso un passo molto importante nella giusta direzione: la CSA ha comunicato che la certificazione Matter verrà accettata da Google, Apple e Samsung.
Chiunque abbia acquistato prodotti per la smart home sa bene che la scelta presuppone sempre una preliminare verifica di compatibilità con il proprio ecosistema, che si traduce nella ricerca del badge “Works with Apple Home” o “Works with Google” sulla confezione di vendita o sulla descrizione online del dispositivo d’interesse. La nascita di Matter avrebbe dovuto semplificare anche questo aspetto della smart home, dal momento che un prodotto funzionante con Matter dovrebbe essere perfettamente compatibile con tutte le piattaforme; ebbene, tale semplificazione inizia adesso a concretizzarsi nelle forme del badge di Matter.
Sì, perché — come si accennava in apertura — la Connectivity Standards Alliance (CSA), alla quale fa capo Matter, ha da poco annunciato che la sua certificazione verrà accettata da tre delle maggiori piattaforme di smart home, ovvero Google, Apple e Samsung, per i rispettivi programmi “Works With”. Ecco quanto comunicato:
«L’Alleanza è entusiasta di condividere che Apple ha iniziato ad accettare i risultati dei test Alliance Interop Lab per i dispositivi Matter per “Works With Apple Home” e che Google e Samsung faranno lo stesso per le rispettive certificazioni “Works With Google Home” e “Works With SmartThings” più avanti in questo anno, sottolineando la credibilità e l’affidabilità dei programmi di test dell’Alleanza».
Dal punto di vista pratico, la semplificazione in discorso è importante sia per i consumatori che per i produttori, i quali potranno rivolgersi direttamente all’Alleanza, invece di sottoporre ciascun dispositivo a programmi di test separati per ciascuna certificazione. È doveroso sottolineare un’assenza pesante, che ai più attenti non sarà sfuggita: allo stato, Amazon non ha aderito all’iniziativa per la sua certificazione “Works With Alexa”.
Dalla CSA sono arrivati anche altri due annunci significativi che dovrebbero rimediare a criticità più volte lamentate dai produttori: la difficoltà di ottenere la prima certificazione Matter per più di un prodotto alla volta e la ricertificazione in caso di modifiche o aggiornamenti. Ebbene, i nuovi FastTrack Recertification Program e Portfolio Certification Program promettono maggiore efficienza e un abbattimento dei costi.
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